- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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Noterai la scritta "Post più vecchi". Cliccandola, incontrerai via via tutte le pagine inserite, a partire dal gennaio 2008.

venerdì 28 gennaio 2011

Villa Geno

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Mi ricordo d’una sera
fredda, quieta e dicembrina
là, sulla punta di Geno,.
Del lago si sentiva,
senza che lo si vedesse,
un murmure là vicino,
come una voce sommessa
nel greve buio dintorno,
là dove un quarto di luna,
lontano, tra nubi nere,
disegnava dei fantasmi
tra cespugli, alberi e pietre.
Diciott’anni ed un’amica
sorridente e tanto cara
prolungavano l’incanto
con un silenzio tra di noi,
prima del lento riavviarsi
mano nella mano a casa.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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Sugnà - (Sognare) - (Poesia in dialetto brianzolo)

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- fotografia di Franco Alessandro Cavalleri -


Poesia in dialetto brianzolo:

Vöri düü al
par vulà sura i muntagn
sbrufaa da nev
e sberlüsent da sû
e pö giò
fen al mè lagh
carezzaa l’unda
sentè l’udur da l’alga
e di pèss.

Ripusà
sö i nuvul
purtaa dal vent
e sugnà.


Versione in lingua italiana:

- Sognare -
Voglio due ali/ per volare sopra le montagne/ spruzzate di neve/ e luccicanti di sole/ e poi giù/ fino al mio lago/ accarezzare l’onda/ sentire l’odore dell’alga/ e dei pesci./Riposare/ sulle nuvole/ portate dal vento

da Giuliana Anzani - (Albavilla - Como)
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Notturno sul lago - (Poesia Acrostica)

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(Poesia Acrostica)


Nera e palpitante è la coperta
Obliquamente stesa sul lago
Tace l’ultimo gabbiano
Tenore del giorno
Ubriaco di bianca luce lunare
Reclina la testa il Resegone
Neghittosamente sull’acqua
Ove scivola dolce sil silenzio degli alberi.

Sale dal silenzio
Una melodia di suoni ovattati:
Love di due anatre balzane

Lasciano sulle increspature
Argentee ali di luce
Guazzando nel lago le stelle
Oh vieni amore! Vieni.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

domenica 23 gennaio 2011

Appuntamento al calar del sole - (Poesia Acrostica)

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(Poesia Acrostica)

A ppuntamento al calar del sole
Prima che l'onda divenga cheta
Prima che l'attimo di un amore
Unisca labbra in una dolce nota
Nuova fragranza che mi accarezza
Tutto mi sembra mera illusione
Anche il tuo sguardo di ambra dorata
M i sfugge via con il calar del sole
Eesto solo su quella panchina
Non ci sei più attrice diun sogno
Tutto svanisce nell'onda immota
Ormai è finita un'altra stagione

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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venerdì 21 gennaio 2011

Nuvole rosa sul lago - (Poesia Acrostica)

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(Poesia Acrostica)

Notevole è il lago stasera:
Ultimi e tiepidi raggi
Velati da un tramonto
Ormai imminente
Libera nell’acque
Elio morente.

Rosato da nuvole trasparenti
Ogni angolo di cielo
Sospira Ecate divina
Auspicando notturne magie.

Stupefatta e rapita,
Umile lo sguardo
Levo al firmamento.

La splendida visione
Assopisce lo spirito.
Gorgogliano sommessamente
Onde leggere e...poi è silenzio.

da Antonia Migliaresi - (Silvi Marina - TE)
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Candida Creatura - (Poesia Acrostica)

-fotografie di Franco A. Cavalleri -


(Poesia Acrostica)

Candida creatura
In livrea regale
Giungi a questa riva
N avigando nelle acque
Oziose della sera.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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Ninfea - (Poesia Acrostica)

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(Poesia Acrostica)

Noce di sole acceso
Immersa in bianche falde
Nasci in chete acque
Fedele presenza
Errante tra le canne
Amica del mio navigare

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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Canto dell'Onda - (Poesia Acrostica)

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(Poesia Acrostica)

Canto dell'onda
Ancora ti incontro
Nella dorata
Ora della sera
Al vespero pagaiando

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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Come sei bello, mio paese - (Poesia Acrostica)

le quattro fotografie centrali, sono dell'autore P. Giussani

(Poesia Acrostica)

Come sei bello mio paese che
Elegantemente ti specchi
Rivolto verso il faro voltiano
Nelle dolci acque del Lario.
Ogni tuo vicolo, ogni tuo ricordo
Balza alla mente nei momenti
Belli e tristi della vita che scorre.
Io intanto seduto su questa riva
Occidentale, respiro attimi di te.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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giovedì 20 gennaio 2011

Inverno bianconero

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Lago mi assomigli
con le tue foschie
quelle atmosfere
un poco surreali.
Sembrano i colori
delle malinconie
stesi sopra l'anima
in certi giorni amari.

Quando spingi forte
l'onda con le spume
in un carosello
che sorride al cielo.

Mi ricordi sempre
quella mia passione
per le cose che amo
nelle quali credo.

Quando incendi l'ora
prima della sera
sopra il crinale
a fianco del Castello,

e nel lago spargi
languidi riflessi
mentre della glicine
m' inebria il profumo .

Mi ricordi tanto
gli attimi struggenti
di questa mia vita
che sfuma via lontano.

Sono fragile foglia
dei fasti dell'autunno
in questo lungo inverno
di freddo bianco e nero.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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mercoledì 19 gennaio 2011

Breggia

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Verso il lago, il Breggia va.
Al centro del greto si increspa l’acqua,
scivola a valle tra massi sommersi,
In questo mattino assolato, guardo
di sasso in sasso alla ricerca di vita sommersa,
verso riva una foglia fattasi barca
porta un insetto morto.
In questo tranquillo fiume,
ha trovato la sua fine, come se fosse
sol cosa nascere,vivere, morire.
Come poeta guardo assorbo
m’arrabatto e scruto.
Qui in quel di Maslianico
Tra rumori di motori, e laboriose genti,
va il Breggia alla foce, cercando il suo lago,
senza mai arrestarsi.

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
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lunedì 17 gennaio 2011

Inverno sul lago

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L’inverno scuote
l’assonnata terra
di fremiti gelidi.
Sussurra lievi parole
che il vento disperde
nel solitario canto.
Una barca oscilla
cercando l’ignoto
come una stella
nel cielo profondo.
Cadon lacrime di brina
dal rinsecchito ramo
una dopo l’altra
in fila indiana.
L’acqua lambisce
malinconiche sponde
che culla
nella lenta ninna nanna
Stendono i passeri
il volo nell’orizzonte
grigio d’ombre.
Vorrei che quest’inverno
Non finisse mai.

da Rossella Melotti - (Villa Guardia - Como)
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Chiaroscuro

.Corre l'autostrada
sopra la città
guardo sulla destra
la funicolare.
Sotto il lago specchio
di luce che risorge
s'oscura tra foschie
e crinali grigio chiari.
Vola il mio pensiero
sospeso sopra il monte
come un falco plana
per poi risalire.
Scruta tra le case
i vicoli e le strade
luoghi visi e volti
attori di un momento.
Attimi di luce
che ha scolpito il tempo
in un'esistenza
fatta di ombre scure.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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domenica 16 gennaio 2011

Gennaio

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Su e giù per le vie di Como un gelido
vento, ramazza le strade,
un pallido sole spruzza,
il suo succo su Piazza Cavour,
e scaglie d’azzurro tra le nuvole in corsa,
a disegnare il più bel sito del mondo.
Donne orientali dai fianchi ondeggianti,
come canne palustri,
passeggiano nell’attesa dei battelli,
filmando con sguardi estasiati
la bella piazza .

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
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giovedì 13 gennaio 2011

La Pesa Vegia, a Bellano (LC)

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Seppur la calaverna
circondi il lago
di gelidi merletti,
la gente attende
nei pressi del Pioverna
festoso l’arrivo
della gondola corriera,
un corteo accoglie
i bravi postulanti,
nobili le dame
con abiti eleganti,
dei prestanti armigeri
brillan le spade, gli elmi,
d’arme le cotte,
di cipressi paion
le punta d’alabarde.
Rivivon in una notte
antiche tradizion
tutte lombarde.

da Piero Pizzi - (Lecco)

n.d.r.
Più di 200 comparse in costume animano l'annuale "Pesa Vegia", un'antica e tradizionale occasione di festa a Bellano (LC).
Per maggiori informazioni, consultare il sito web degli organizzatori: www.pesavegia.com.
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L'anima del lago

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Io sono l’anima di questo lago
Sono il suo vento la sua poesia
Sono il sorriso che increspa l’onda
La spuma che corre sulla sua scia.

Glicine in fiore di color lilla
Rossa azalea screziata di bianco
Raggio di sole che si adagia sul colle
Prima che l’ombra sparisca allo sguardo.

Bianca ninfea che racchiude la luce
Di tanto oro che galleggia sull’acqua
Remo che spinge questa mia barca
E cavalca l’onda di questo canto.

Scivola lenta e affilata la prua
Sulla distesa sferzata dal vento
Il sole forte mi accarezza le braccia
In questa danza sulle onde del tempo

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio)
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mercoledì 12 gennaio 2011

Freddo

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Quanto freddo c’è stasera!
Solo penso al mio paese,
ch’è affacciato sul suo lago
nel turbinar della neve
che imbianca tutte le cose,
che copre case e ricordi.
Non trovo più le persone
importanti della vita
che ho trascorso lassù.
Io non ti trovo più, mamma,
ch’eri il cuore della casa,
il calore dei miei giorni.
Non trovo le tue carezze
con cui, quando ero bambino,
per ripararmi dal freddo
mi mettevi il maglioncino,
che tu stessa avevi fatto
perché mi sentissi caldo
quando con la mia cartelle
andavo il mattino a scuola
e quando mi raccontavi
tante storie fantastiche,
parlandomi dei ricami
che lieve il ghiaccio disegna
sui vetri della finestra.
Come allora dalle gronde
dei tetti bianchi di neve
pendono le stalattiti di ghiaccio,
che il troppo lieve calore
d’un pallidissimo sole
non riesce a far sciogliere.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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Quadro: Tempesta di neve sul lago di Como

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Sotto i lampioni già accesi in quel dì dicembrino,
il vento fischiava spingendo in direzione delle montagne,
che da lontano avean la parvenza d'esser dipinte,
su sfondo grigio scuro, come la pietra di Moltrasio.
Le nuvole sembravano gonfiarsi a dismisura,
man mano che venivano giù lentamente dai monti.
Il cielo non era di un unico tono,
ma di un intera tavolozza dei colori più misti.
L'aria aveva il sapore quel sapore frizzante come,
quand'è sereno il ciel, è sereno... ma quando è sì cupo?
Stormi fitti di gabbiani nuotavano con ali aperte,
in quel denso mistero grigio.
Fronde di alberi ondeggiavano ovunque.
Foglie deboli morivano nel vortice d'aria umida del vento.
Tutto mi sembrava un quadro dell’ottocento,
mancavano solo dame e cavalieri, e carrozze,
osservavo quell'ombra che risaliva la stradina.
L'ombra che fedelmente seguiva il mio corpo,
era un solitario lontano ricordo del giorno,
d’inverno passato in riva al lago ,che rimane
in un angolo del mio cuore.

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
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Vecchio Duomo

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Vecchio Duomo di Como
dalla bella facciata
di marmo bianco e ornato
di simboli e sculture,
pochi alzano lo sguardo
per cercarti passando
e più non sanno quanto
tu di questa città
sia il cuore, l’anima.
Io lontano ti sogno,
sogno la quieta piazza
sulla quale t’affacci,
così che, alzando gli occhi,
ti si possa ammirare.
Sei sempre nel mio cuore
amato monumento
per quegli anni sereni
che ho passato vicino
ai tuoi marmi severi,
amico d’ogni giorno
d’una vita trascorsa
al centro del mio mondo.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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Ninfea

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L'immagine è stata inviata dall'autore dei versi, P. Giussani

Di lago in lago ti ho cercato
piccolo sole che ti adagi
tra il trasparente candore
di galleggianti petali bianchi.
Quassù dove termina il Lario
tra la lanugine dorata
di rigogliose canne ti ho ritrovato!
In grappoli ondeggianti
tra barbagli di giallo oro
deposto su larghe brattee
verdeggianti risplendi.
Tra il gracidar di rane
e il ritmico frinir delle cicale
ti osssevo dietro la linea
difensiva di bianchi branchi .
Cigni che ti danzano intorno
come neve in piena estate.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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martedì 4 gennaio 2011

Evanescenze - Scalini di Blevio

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Le quattro foto di destra sono dell'autore dei versi, Pierangelo Giussani


Scalino dopo scalino
il passo si posa
sulle levigate pietre
che portano
alle rive del lago.
Giunge alle nari
di caffè un aroma
che marchia i vicoli,
che sa di sguardi,
di parole non dette,
di visioni sognate,
tra le volute fumanti
perdute tra le anse
appena sciacquate,
dal ribollir dei ricordi.
Nell'aria suono di fronde,
mentre la vista scende
a discernere le correnti,
appena disegnate
sulle acque del lago.
Si stira la pelle al sole
mentre cammino
tra visioni di ieri e di oggi.
A tratti mi par d'esser vivo
mentre muovo passi
dentro e fuori dal tempo...

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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Indissolubili

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Siamo luce ed ombra
che disegna nell'acqua
evanescenti chiaroscuri
perduti sulle scie dell'onda.
Ora alba rosata che sorride
sopra il colle rivestito
ancora d'ombra.
Oppure mobile tramonto
che palpita
tra le rive impregnate
dal profumo
della glicine in fiore.
Or legno ancora caldo
dell'abbraccio
di terga che si bramano.
Or ghiaia sparsa
che canta l'incontro
di passi che si sono
sempre cercati.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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lunedì 3 gennaio 2011

Como

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Attraverso gli scuri accostati,
una lama di luce, mi sfiorò
il volto, come una calda carezza.
Con estrema lentezza,
presero forma i suoi contorni
man mano che la penombra
lasciava il posto al chiarore,
sempre più intenso, del giorno
lei mi apparve in tutta la sua bellezza,
come un quadro, i cui particolari
la sera prima, non avevo notato.
Queste parole, sembrano far pensare
ad una bella donna.
Ma è la mia bella Como, che ogni
qualvolta io arrivo da Blevio,
sa darmi quest'incantevole visione.

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
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