- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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Noterai la scritta "Post più vecchi". Cliccandola, incontrerai via via tutte le pagine inserite, a partire dal gennaio 2008.

sabato 22 novembre 2008

I venti del Lario

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fotografia: Franco A. Cavalleri


Diffonde il tivano al mattino
tra i vicoli vecchi del porto
intenso l'effluvio del lago
e candide vele solleva
su le onde danzanti,
torna al meriggio la breva
da l'anse boschive dell'Adda
e di serico velo ricopre
la pace soffusa del lago
finchè il tramonto lo leva
per dare splendore alla luna.

da Piero Pizzi - (Lecco)
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venerdì 21 novembre 2008

Villa Pliniana

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Illustrazione cromolitografica, dipinta da Ella Du Cane,
tratta da "The Italian Lakes" (by Adam e Charles Black - Londra 1905)



Sotto un terso cielo aranciato
si vanno offuscando le sponde
del tratto di lago che scorgo
dalla basculante mia barca
imperturbabile e lieve
Nel muto calar della sera.
si stanno velando le rive
e s'imbruna di densi vapori
l'insenatura misteriosa
che accoglie la Villa Pliniana,
solinga, maliarda e incantata,
luogo d'antiche ricordanze
di blasonati amori ascosi,
di artistiche ispirazioni
di segretissimi intrighi
e di tante oscure leggende.
Mentre il fosco e denso velario
inghiotte l'antica dimora,
che pare dissiparsi piano
tra un buio dirupo alle spalle
e l'argine cupo e boscoso,
penso alle storie fantastiche
vissute tra quelle mura
e alle inquietanti figure
che sembrano vagare ancora
nei grandi saloni lussuosi
e nelle sue tetre segrete.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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mercoledì 19 novembre 2008

Ramo di rose

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Lucia Sarto - "La scalinata" (particolare) - acrilico su tela


Ramo di rose
ti offri allo sguardo
giocando con la luce tenue
delle ombre lacustri.
Piccoli soli in fiore
regali innocenza
di incontaminate visioni.
Stupito il pittore
ti ha voluto
ritrarre in eterno.
Entri cosi'
dalla vista del passante distratto
nell'animo del poeta che t'invoca :
sii tu effimero ramo
lo spartiacque delle mie malinconie.

da Luciana Schnyder - (Como)


"Nelle tele di Lucia Sarto, i colori si mescolano e si fondono, permettono di sognare. (...) Con i suoi fiori, ci porta in un mondo quasi incantato, dove la pace e l'armonia sembrano essere i principali protagonisti" - (tratto da un testo critico di Veronica Balutto)

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Il lago di Montorfano

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Piccolo lago silente
che bagni rive tranquille
e ombrose d'alberi grandi,
tu che una favola antica
ha fatto nascere dal pianto
d'un monte lasciato solo,
rimasto orfano e isolato
da ogni altro verde colle,
in questa mia vita io porto
il nome forse un po' triste
che tu hai trasmesso ai miei avi
forse da quando avevano
un rifugio in palafitte
sulle tue limpide acque
o dopo l'avere eretto
sul culmine del tuo monte
quel gallico castello
che fu fortezza romana
e rifugio al Barbarossa.
Lungo il tuo greto morbido
dove tu infrangi le acque
cammino lento pensando
alle remote figure
di quei miei antichi padri
ormai perduti nel tempo.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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sabato 15 novembre 2008

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- Ringraziamo il periodico "BRIANZE" (NUMERO 47)
e Paolo Pirola che hanno simpaticamente e diffusamente presentato "comoinpoesia" e l'antologia "Larioinpoesia" nella rubrica "Brianze in Libreria"
- Ringraziamo la nuova rivista telematica on line S'AGAPO'(NUMERO 2, novembre) del portale letterario 'www.raccontare.com' di Antonella Amelotti che ha dedicato la Rubrica "Piazze d''Italia" a Como ed al Lario, offrendo uno spazio di presentazione anche a "comoinpoesia" ed alla nostra Antologia "Larioinpoesia".

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L'estate che muore

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fotografia: Franco A. Cavalleri


È qui di nuovo l'autunno
e nel bosco intristito
ogni pianta si spoglia
e stende sterili rami
al cielo ingrigito
opaco e greve.
Raccolgo da terra
la foglia caduta
perduta
sbiadita
senza più vita
e giù, verso il lago,
bianche volute
di fumo, odoroso
di resine e d'erbe,
nascono da fuochi
dei petali consunti
d'un serto avvilito
di sterpi
di bronchi
di fronde
di viluppi di stoppie
che la fiamma consuma
con lingue guizzanti
rinvigorite dal vento.

È quel che ormai resta
della festa d'estate
del denso fogliame
di alberi ombrosi
di boccoli fragranti
di linfe segrete
di vita intensa
di nidi sonori
dell'allegro ruscello
che a balzi tra pietre
levigate e muschiose
va fino al lago
confondendovi le acque.
Tutto ora dorme
tutto qui è finito
rinsecchito
brullo
impoverito
spogliato
raggelato
letargico e disadorno
nebbioso e scialbo
sconsolato e fosco
come una vita che muore
e che dà fine ai miei sogni.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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giovedì 13 novembre 2008

Ritorno al lago

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In quest'ora tranquilla
in cui la luce del giorno
si cancella nella sera
vedo danzare le schiume
con quel loro andirivieni
in una musica muta
che ormai m'è nota da sempre.
Vorrei dirvi "Son tornato,
sono di nuovo qui alla riva
per ascoltarvi e parlarvi
nell'altalena dei ricordi
dolci o dolenti del cuore".
Sì, son tornato alla riva,
ho ritrovato la casa
anche se solo per poco
ma per riempirmi l'anima
e risanarmi un poco.

da Emilio Montorfano - (MIlano)
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mercoledì 12 novembre 2008

Barche solitarie

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(immagine inviata da Luciana Schnyder)


Barche solitarie
vestite di bianco
tenete in grembo
trame di reti multicolori
profumate di onde.
Barche solitarie
adagiate su specchi di acqua limpida
circondate da cornici di monti
rimandate la memoria
a ore lontane e silenziose.
Nell'aura laboriosa di albe delicate.
Impera la quiete pensosa
di mattini di luce
di incontri di pace.

da Luciana Schnyder - (Como)
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sabato 8 novembre 2008

Foschia d'ottobre

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Cupa è l’aria
di nero è coperto il lago
la nebbia lo soffoca
ma è sempre bello.

Un fascino irreale
s’insinua tra le foglie
della magnolia:
è il vento, che sembra
parlare, ridere, abbracciare
le parole, cantare.

La foschia d’ottobre
ti diventa amica
non è più nera
ti è solo caro guardarla
ammirarla e
mescolarsi assieme

da Anna Di Muro - (Como)
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