- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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lunedì 9 novembre 2015


Desidero oggi ricordare PIERO PIZZI.

Piero era un caro amico Autore, attivamente presente con i suoi versi ed i suoi ricordi su "larioinpoesia" e "Radici Lariane". Entrambi i miei blog avevano visto la sua attiva partecipazione sin dai primissimi tempi, nel 2008.
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"IL SANTUARIO DI LEZZENO.
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Nelle notti talora
del mese di maggio
un raggio di luna
d'intenso nitore
nel tempio traluce,
mirabile segno
d'amore mariano,
lungo il crinale
i fiori dischiude
e riflette sul lago,
per un attimo solo,
della Vergine il volto
e di un'onda leggera
sulla sponda il fluire
s'ode il sussurro
di sommessa preghiera."
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da Piero Pizzi - (Lecco)

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Piero se n'è andato in Cielo in un novembre di sole, lasciando di sè una traccia indimenticabile. Avevo di lui la percezione di un caro amico, pur non avendolo conosciuto personalmente ma soltanto tramite web.
Una squisita persona, d'altri tempi.

Nato a Lecco - ove risiedeva - il 22 novembre 1933, aveva accarezzato da ragazzo il sogno di scrivere... ma la vita aveva cambiato i suoi propositi. Dirigente, direttore, impiegato di banca, visse anche a Foggia, Torino e Bergamo. Ritornato nella città natale, si iscrisse all'università e si  laureò in legge dopo i cinquant'anni.
Negli ultimi anni, aveva riscoperto il piacere di scrivere, in poesia ma anche di argomenti legislativi.
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Di lui, ho pensato oggi di farvi leggere questi versi,
pubblicati il 12 gennaio del 2010 su larioinpoesia.

Sono dedicati al Santuario delle Lacrime di Lezzeno. Un luogo mistico, silenzioso e solitario, sovrastante le onde del lago che lui tanto amava.
Un luogo di pace, riflessione e di preghiera.

Il luogo ove, idealmente,
oggi invio il mio pensiero a lui, con una preghiera.
Ciao, Piero.
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http://larioinpoesia.blogspot.it/2010/01/il-santuario-di-lezzeno.html

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lunedì 2 novembre 2015

Novembre




Novembre, mese dei morti,
giorni tristi e pieni di pioggia.
E' l’autunno,
poi l’inverno verrà,
portando gelo e pioggia
anche sul lago.
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Ma tornerà primavera
al primo sole
e spunteranno primule e viole,
verrà l’estate
con le sue splendide giornate,
fiori e frutti carnosi,
poi di nuovo l’autunno…
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Le stagioni si susseguono.
E anche per me l’inverno verrà.
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di  Elsa Somalvico - Brienno (CO)
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(La poesia ci è stata inviata da Rita Brigatti,
 in ricordo della madre, autrice dei versi)
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Lago prigioniero




 
Dietro le sbarre c’è un innocente,
soave e muto,
azzurro e quieto,
dietro le sbarre,senza parole
con facolta’ di non parlare
e se ne avvale  come coloro
incarcerati con rabbia e dolore.
Nessuno ha colpa!
Non è reato imprigionare
Cio’ che è creato,
che è puro e bello
e non puo’ parlare,
dava spettacolo senza pagare.
Fu regalato a tutta la gente,
da quel Signore che aveva creato,
non solo monti,alberi,prati,
la luna ,il mare,il sole,le stelle,
ma con un tocco da vero mago
fece apparire di colpa anche il lago.
Lui è imprigionato dietro le sbarre,
al posto d’altri ma lui non parla.
Nessuno parla.
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da Elisa Barone - (Como)
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Per te




Il soffio del vento.
Il profumo di un fiore.
Il cinguettio di un uccello.
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Il meraviglioso incanto del lago
offre un'oasi di piacere allo spirito…
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L' arrivo della famiglia dei cigni
colmi di splendore, eleganza, amore.
Eh si'… Amore!
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La mamma fa scendere
dal suo dorso i piccoli,  
come fosse uno scivolo:
spettacolo!
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Impariamo dai cigni
che si offrono amore eterno per la vita.
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da Patrizia Binda - Lipomo (CO)
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domenica 1 novembre 2015

Temp de picundria - (Tempo di pigrizia)





Originale, in dialetto comasco:

- Temp de picundria -

‘Stò ann chi gh’è stai na lunga estaa
ma ‘l caluur uramai al s’è smurzaa:
i nebi de l’autünn scùndan al suu
che da lüüs mò na manda dumà un puu.
Adìu, bel suu d’estaa,
che i mè oss a t’éè sculdaa…
Adìu, grand praa veerd e tütt in fiuur
De tanti bej culuur…
I piant ànn già perdüü tüta la föja
E de nà in giir urmai sa gh’à pü vöja.
A l’è teemp de picundria e nustalgìa:
ma vegnarà la neef  e l’alegrìa.
Però ‘sti mees a mì, per véss sincera
Ma fann rimpiàang l’estaa e la primavera.
Epüür d’invernu spunta un dì speciaal
Tra tanti brüutt giurnaad: quell de Nataal.
 

           di  Elsa Somalvico - Brienno (CO)
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Traduzione in lingua italiana:

- Tempo di pigrizia -

Quest’anno, c’è stata una lunga estate
Ma ormai il calore si è spento:
le nebbie d’autunno nascondonoil sole
che di luce ormai ne manda solo un po’.
Addio, bel sole d’estate,
che scaldasti le mie ossa…
Addio, grandi prati verdi e tutti fioriti
Di tanti bei colori…
Le piante hanno ormai perso tutte le foglie
E di andare in giro non si ha più voglia.
E’ il tempo della pigrizia e della nostalgia:
ma verrà la neve e l’allegria.
Però, a me questi mesi, per essere sincera
fanno rimpiangere l’estate e  la primavera.
Eppure, d’inverno spunta un giorno speciale
Fra tanti brutte giornate… è quello di Natale.


                La poesia ci è stata inviata da Rita Brigatti,
                  in ricordo della madre, autrice dei versi:

                   Elsa Somalvico - Brienno (CO)
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