- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

Per leggere tutte le poesie sinora pubblicate su larioinpoesia: scorri in basso, sino ad incontrare l'ultima poesia.
Noterai la scritta "Post più vecchi". Cliccandola, incontrerai via via tutte le pagine inserite, a partire dal gennaio 2008.

mercoledì 25 febbraio 2009

NOVITA' ! Interviste agli Autori di larioinpoesia

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OBIETTIVO PUNTATO: PROTAGONISTA IL SINGOLO AUTORE

Con qualche giorno di anticipo rispetto al previsto, è già attivo il collegamento al nuovo blog

COMOINPOESIA-NEWS - Un Autore sul Lario:
l'intervista del giovedì
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Un nuovo appuntamento,
con la presentazione degli Autori di Larioinpoesia
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I primi tre Autori che abbiamo pensato di presentarvi sono:

- ANTONIO SPAGNUOLO
- DANIELE RIVA
- ANTONIA MIGLIARESI

(Per collegarvi e leggere le prime tre interviste è sufficiente cliccare il nuovo LINK-box , evidenziato nella barra di scorrimento qui a destra)

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martedì 24 febbraio 2009

Si fa sera

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Declina nel lago il sole
e si fa vitrea la sera.
Sfilano cigni alteri
nelle pacate acque,
indifferenti al tocco
delle svettanti ore:
non temono il confine
fra giorno e notte.

(tratta dalla raccolta “Poesie”)

da Rosa Maria Corti (Lenno - CO)
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2 novembre

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Battelli fantasma risalgono il lago,
svapora la nebbia in quest’alba d’autunno.
Stride il cancello del cimitero,
non parlar forte, è il giorno dei morti.

(poesia tratta da “La canzone del tempo”)


da Rosa Maria Corti (Lenno - CO)

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E mi sorprende

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E mi sorprende il fuoco rosso
di salvie e di gerani contro il Dosso (1)
proteso verso più fresche acque
di cui intravedo solo uno spicchio.

Dietro la torre oggi Venere(2) ci mostra
viso d’opale e chiome d’ametista,
a nuovi sogni, a parole nuove
ci chiama oggi l’estate con il sole.

Mi muovo dietro i vetri del terrazzo,
spalanco il cuore all’azzurra prospettiva.

18 giugno, ore sette


da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)


Nota (1-2). Dosso di Lavedo.
Secondo taluni sarebbe stato anticamente un’isola, in seguito detriti alluvionali avrebbero originato la penisola. Plinio il giovane forse vi soggiornò, il cardinale Angelo Maria Durini, che ebbe la sua dimora nella splendida villa del Balbianello, diede il nome di Diana e Venere alle due insenature che fanno capo rispettivamente ad Ossuccio e a Lenno.
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Lo zoo di Como

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(n.d.r.) Il giardino zoologico di Como, inaugurato nel 1937, fu chiuso definitivamente nel 1988. Attualmente, al suo posto sorge un giardinetto che nasconde un ampio autosilo sotterraneo.
(Ma molti comaschi che furono bambini in quegli anni, sicuramente conservano ancora fra i loro ricordi d'infanzia l'orso "Ugo" o l'otaria "Pucci"...)



Decidevi d’improvviso
e si saliva in groppa
al 127. A galoppo libero
sulla via napoleona.
Si andava allo zoo.
A sentire il ruggito forte
della tigre; con quei pinguini
fermi come statuine.
Il pitone ritorto, costretto
in una cassa di vetro
troppo piccola, fino alla fine
dei suoi giorni e di quelli dello zoo.
Prepotente era il mio amore
per le “persone” di muso.
Per questo oggi donna,
son felice che le gabbie
siano state aperte
e chiuso si è il cancello.
Ora le auto sostano
là dove i miei anni giovani
stavano nella tua mano paterna.

da Miriam Ballerini - (Appiano Gentile - Co)
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lunedì 23 febbraio 2009

NUOVA INIZIATIVA: "L'INTERVISTA DEL GIOVEDI' "

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NOVITA' - INTERVISTE AGLI AUTORI DI LARIOINPOESIA
Obiettivo puntato: protagonista il singolo Autore


A partire dal prossimo mese di marzo, sarà attivo e cliccabile il link-box di collegamento diretto: l'immagine che vedete qui sopra (e che sarà evidenziata nella barra di destra) vi condurrà al nostro nuovo blog, direttamente collegato a larioinpoesia:
COMOINPOESIA-NEWS Autori- "L'intervista del giovedì ".

Il nuovo blog sarà inaugurato con l'inserimento delle prime tre Interviste all'Autore, cui man mano seguirà, ogni giovedì, l'inserimento di un altro protagonista.

Ogni Autore di larioinpoesia che lo desideri, disporrà perciò di uno spazio personale in cui raccontarsi, rispondendo a cinque domande - ed inviando una propria fotografia.
La pagina di ciascun Autore sarà anche 'linkata' cronologicamente a tre fra le sue poesie già precedentemente apparse on line su larioinpoesia.

I primi tre Autori che abbiamo pensato di presentarvi, sono:

- ANTONIO SPAGNUOLO
- DANIELE RIVA
- ANTONIA MIGLIARESI

ma, poco alla volta, ci sarà sicuramente uno spazio per dare voce a ciascuno di voi, cari amici Autori e protagonisti di larioinpoesia...


Luciana Bianchi Cavalleri - comoinpoesia
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Quel ramo del lago

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Poco a poco scolora la luna
sui narcisi appassiti sul balcone.
L'onda del silenzio
corre sull'acqua di manzoniana memoria
ove si specchia l'alba
dal bianco vestito
intrecciato di fili azzurri e rosa.
Tra le canne
il gracidio d'una rana innamorata
è soffocato dal giorno che nasce.
Un nodo serra la gola:
il film del ricordo
stende fotogrammi di un amore
-bagnato nel lago-
sull'ombra delle foglie
che scherzano col leggero sospiro dei monti.
Da sotto le palpebre
di chiusi occhi
quale sorgente che trabocca
scendono lacrime.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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domenica 22 febbraio 2009

Pensiero

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Scivola
sul filo del vento,
sulle punte dell’acqua;
s’inerpica sulle pareti
della roccia,
s’insinua delicato
tra le foglie del bosco
rotola a perdifiato
tra gli scoscesi
prati in fiore;
saggia le radici del tempo
e volteggia sulle sue ali.

Dal pensiero
sull’onda
sospesa.

da Paola Mara De Maestri - (Cosio Valtellino - SO)

(poesia tratta da: "Il pane del sorriso")

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Frammento

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E’ il mio rimorso, il vento
freddo sul lago di marzo
limpido e lontano dal desiderio
nostro della primavera.
Eppure camminammo.

Ora tu sei l’assente, e sei
taciturna presenza nella mente.

Il vento – anemos – non cede.


da Eleonora Bellini - (Borgo Ticino - NO)
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domenica 15 febbraio 2009

Il suono dell'acqua

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Ho abituato il mio cuore al silenzio
ma non è facile con la folla dei ricordi
delle memorie della mia infanzia
delle criniere di monti intorno al lago
del suono dell'acqua
che flotta sulle sponde
e che par che mi chiami.
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da Emilio Montorfano - (Milano)
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sabato 14 febbraio 2009

Pellegrinaggio

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Davanti a voi,
o monti lariani
bevo emozioni e ricordi
fino ad esserne ebbra.

Archetipico viaggio dall'aere pura
fin giu'
alla primordiale acqua lacustre.

Contemplo,
ed è pellegrinaggio
dell'essere
nel suo più profondo strato.

Beata,in questo ristoro
respiro l'anima nuova.
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da Anna Maria Zoppis - (Canzo - CO)
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Pensieri sulla riva del lago

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Dal dolce pianoro del colle
tra rami d'acacia
il lago mi appare
culla d'azzuro
colma di sogni
lunghi una vita.

Al tramonto rimane
su una spiaggia romita,
sospinta dal vento
qualche foglia appassita.

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da Piero Pizzi - (Lecco)
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venerdì 13 febbraio 2009

Lago perla nera

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“Un‘alba azzurra fuma da quel nulla
che scioglie i suoi battelli neri e il bianco.”

(ALFONSO GATTO - Ricordi del lago)


Il lago stamattina è perla nera
ed inghiotte i riflessi dei battelli,
la luce morbida della costiera,
il volo rapido e alto degli uccelli.

Ma c’è nell’aria già la primavera:
risplendono dorati i tuoi capelli
lungo questa passeggiata riviera
e i raggi in acqua fanno caroselli.

Nelle stradine ci sorprende il vento
che sa di fiori e di parole nuove,
scuote le foglie con ostilità

nelle ville di fine Ottocento,
strapazza le lenzuola stese, ma
l’agave sulla roccia non si smuove.

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da Daniele Riva - (Lecco)
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Melodie

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fotografia: Franco A. Cavalleri



Snoda il tuo corpo ancora una tensione
sul dorso, come una sequenza
pronta ad inarcare in tutta fretta
l'armonia dei ricordi, di un urlo
divenuto il ritmo delle confusioni.
C'è per noi di nuovo l'onda del lago
tra gli afratti e le cale,
tra le fronde ed i fiori
che ridono alla riva profumata.
Ora possiamo perdere il momento
quasi tra moine irrequiete,
in sospiri per l'aria che la meraviglia
stride d'una fantasia furtiva.
Tra i viticci e il violino
cade l'oblio di una melodia.
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da Antonio Spagnuolo - (Napoli)
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mercoledì 11 febbraio 2009

Zefiro sul Lario

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Fiato innamorato è zefiro:
nel morto giorno
cerca l’azzurra strada
e strappa l’anima arrugginita
al silenzio
progionierio in un cielo di ferro.
S’inventa giochi amorosi
con la ribelle luna
che nuota nelle acque del lago.
Corre sulla sabbia
si ferma
danza
fruga sotto una barca capovolta
carezza la chioma degli alberi
raccoglie petali di fiori appassiti
li agita
li disperde
li raccoglie.
Impetuoso sale ai monti
dolcemente si rotola sui loro fianchi
ritorna al lago
ma
è già tempo dell’alba.
Si veste di luce e…
ricomincia.
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da Giovanni De Simone (Traona - SO)
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Il monumento ai Caduti di Lecco

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(Il Monumento ai caduti della Prima guerra mondiale, sul lungolago Isonzo di Lecco, è opera dello scultore Giannino Castiglioni e venne inaugurato nel 1926. Si tratta di un'alta stele di granito, raffigurante una donna afflitta. Fanno da basamento quattro altorilievi in bronzo, raffiguranti fatti d'arme)


Fredda la pietra
della Vittoria Alata
l'onda del lago
al marmo riporta
lacrime antiche,
il vento la notte
dai monti lontani
il nome sussurra
di giovani morti,
la folla che passa
nei giorni di festa
nemmeno s'avvede
dei poveri eroi.
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da Piero Pizzi - (Lecco)
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lunedì 9 febbraio 2009

Voli di fantasia

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Proiettata da
lamine infuocate
di vividi ricordi
e intense nostalgie
approdo ove lasciai
profondi sentimenti.

M'accoglie un brusìo d'onde leggere
che ritmicamente s'infrangono
in melodiosa poesia.

La fantasia mi parla mentre,
immersa in acque di passioni,
costeggio la rocciosa ripa.

La natura mi riconosce
e le statue dei giardini,
rompendo il secolare ciclo
d’eterno immobile silenzio
accennano ad un complice saluto.

Mi fermo sulla desiderata spiaggia:
ritrovo il punto dove sostai beata
a sorseggiare caffè e pensieri
persa nell'orizzonte del mio lago.

Ripercorro desideri d'Amore
che serbai nell'acque turchine:
brandelli di sogni
che io sola avrei
potuto ripescare.

Mi riapproprio di quella parte di me
capace di librarsi in alto:
libertà che il quotidiano nega
come ad uccello in gabbia.

Ora io vesto le ali dell'airone
che non conosce limiti di volo
e porta messaggi di gioia
al radioso sole del mio lago.
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da Antonia Migliaresi - (Napoli)
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mercoledì 4 febbraio 2009

Piona

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Sul vecchio pontile
il pescatore è sempre lì a ricordare.
Inchiodo lo sguardo sul secchio
che mi riporta al profumo
di quella primavera
… la tua immagine
si rifletteva nel lago
e io vi sprofondai
ma…
oggi cerco ancora la parola del silenzio
e non è primavera.

Un fiocco di nube
quale bianco airone
si posa sul lago blu.
Immobile
al margine di una fetta di sabbia
un’anatra solitaria
guarda l’inverno.
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da Giovanni De Simone - Traona (SO)
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"Racconto poetico" ambientato sul lago di Como

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Serata di fine settembre. Lago di Como. Un venerdì. Il giorno è appena tramontato, la sua luce va spegnendosi, nascondendosi dietro le verdi montagne che circondano le acque blu del lago. C’è silenzio. Le gialle lucine delle case si accendono e le persone che vi abitano continuano a vivere indifferenti la loro esistenza, senza accorgersi della poesia che questa notte va raccontando; un leggero vento spira, portando fresca e nuova aria, spazzando via brutti e tristi ricordi e lasciando spazio all’avverarsi dei sogni ; le verdi montagne si stagliano maestose intorno e sembrano voler fare da silenziosi guardiani ad una serata speciale ; schiere intermittenti di tremule luci disegnano i confini di minuscoli paesini appoggiati e addormentati sul fianco dei monti ; Como si vede appena, là, lontana, e sembra volersi lasciare guardare ma non vedere completamente, in maniera tale che sia la fantasia ad immaginarla ; le acque del lago diventano scure e sembrano celare chissà quali misteri, e le sue increspate onde, continue ma lente e quasi impercettibili, suonano una dolce melodia di sottofondo ; il buio cala, il giorno cede spazio alla sua notte e la magia ha inizio. C’è un piccolo verde prato che una leggera luce di lampione illumina fiocamente ; una piccola chiesetta osserva apparentemente distaccata l’avanzare della notte. Due persone arrivano, tenendosi delicatamente per mano. Sembrano emozionati, dai loro occhi esce una luce che illumina questo angolo di lago. Si abbracciano, si baciano, ridono, si accarezzano, si coccolano, si stringono, stanno sempre vicini, si sussurrano dolci parole, ballano lentamente tenendosi stretti, brindano, si scambiano sorprese, si raccontano ciò che sono, ciò che vogliono, ciò che sentono e provano. Stanno vivendo l’infinito. Un invisibile scultore va scolpendo questa serata nei loro cuori, lavorando al ritmo del loro veloce battito. Due candele si accendono, due persone si amano ; nei loro cuori brucia una fiamma immensamente più forte, luminosa e decisa rispetto alla piccola, debole e ondeggiante luce di questi cerati oggetti. Si sente tutt’intorno una dolce musica, soave e capace di scaldare anche il più freddo dei cuori, in grado di far sognare qualsiasi anima sensibile. Sembra provenire da uno stereo, ma non è così. Osservando meglio, si vede benissimo che questa tenera e celestiale musica nasce da una orchestra di azzurri angioletti che dal cielo sono discesi attratti dalla potenza e dalla purezza dell’unione di queste due anime e dei loro innamorati cuori. Due curiose papere si avvicinano, per nulla timorose, ma desiderose di capire cosa mai stia succedendo ; un bianco cigno con la sua bianca purezza e i suoi aggraziati movimenti gira il suo elegante collo in direzione della riva, in maniera discreta. Tutto è buio intorno, tutto tace, il lago sembra dormire. Ma in questo angolo la luce è più splendente che mai, la vita, la vera vita, è più presente che mai. E le verdi montagne, le blu acque, le gialle lucine, il leggero vento, le increspate onde, i minuscoli paesini, la lontana Como, la piccola chiesetta, gli azzurri angioletti, l’invisibile scultore, le curiose papere e il bianco cigno si inchinano e si commuovono nel vedere quale magia ha luogo su questo verde e fiocamente illuminato palcoscenico. Tutti si alzano in piedi ed applaudono felici ed estasiati, perché è entrato in scena il protagonista unico di quella particolare commedia che è la vita : l’Amore.
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da Aldo Pagani - (Lomazzo)
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domenica 1 febbraio 2009

Spiriti del lago

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Soffia impetuoso
il vento sul lago blu
gelida è l'alba:
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incantesimi e magie
sussurrati pian piano.
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Luce di luna
a danzare libera
su biancospini,
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carezzati da mani
di spiriti del bosco.
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Lungo l'Inverno
a rivestire i sogni
addormentati:
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sul ruvido sentiero
la neve cade ancora.
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da Eufemia Griffo -
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