- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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giovedì 31 gennaio 2008

Battelli bianchi


Battelli bianchi sostano sul Lario,
le nubi si rompono in uno specchio
di sereno ma il lago resta scuro
come una tazza colma di mercurio.

Ad un attracco lego i miei pensieri,
pescatori attendono con pazienza
immersi fino alla vita nell'acqua.
Invidio loro quell'attesa lieve.

(di Daniele Riva)


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Nel silenzio del mattino


In questo silenzio del mattino
col borbottio del lago che si desta
e la campana che rintocca,
sola, assaporo la quiete e il primo raggio.
Pensosa è la mia mente
che si perde
nell'acqua dei ricordi
navigando a ritroso
sulle flebili onde.
Ogni schizzo
un pensiero che ritorna...
Quante albe silenziose
strappate al sonno
per vivere la gioia di quest'incontro
e quanta pace
che indelebile mi si è impressa nel cuore
e che in altri luogni non ho!
Dovrò tornare qui ogniqualvolta,
sola, vorrò vivere
il silenzio del mattino
e l'incantevole risveglio
del lago e dei miei sogni.

(di Antonia Migliaresi)

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mercoledì 30 gennaio 2008

Appartenenza


Com’è delicata e strana l’atmosfera novembrina, oggi:
si svolge e fissa in mille luci, ammicca alternandosi
nel tramonto precoce, in tinte spente ed altre più gaie
si proietta ed espande, nei primi freddi intensi della sera.

Dopo il forte vento, si riposa in baleni il panorama
adagiandosi placido: si libra terso, come sospeso
in vaste sintonie sul lago. Lindi e soffusi, in armonia
s’abbracciano azzurri intensi ed ampi, d’acqua e cielo.

L’anfiteatro del lago è una tela spartita dalle sponde
in due altalene di colline e monti, mosse in curve diseguali
ove l’occhio volentieri si sofferma e scende, gioca a rimpiattino
scivola e risale, rincorrendosi in sipario aperto all’orizzonte.

Serenamente si distende l’onda, frangendosi alla costa, lenta:
s’increspa lieve, al nuoto palmato dei germani in coppie, alla deriva./

S’insinua, s’allunga e mi possiede a sera, una tenerezza amata e nota:/sia alba o sia tramonto,
è la radice amata e viva -mia- d’appartenenza.

(© Luciana Bianchi Cavalleri - Como)


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Come ninfea


Appoggiata sull'acqua
Galleggiando nei miei ricordi
Ascolto assente il gracidar di rane
Nel mio mondo ovattato di fiabe
Che la magia tiene sospese
Attendo un richiamo
Che lontano solo risuona
Infrastagliato da sospiri di vento
Il tempo scorre lento
A volte senza meta.
Come ninfea mi disfero' nell'acqua
Nell'odor di foglie
E tornero' nel mistero
Di cose mai morte.

(di Luciana Schnyder)


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