- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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Noterai la scritta "Post più vecchi". Cliccandola, incontrerai via via tutte le pagine inserite, a partire dal gennaio 2008.

martedì 29 novembre 2011

Brunate

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Non vedo i tuoi piedi
sono immersi nelle profondità
del Lario.
Esamino il tuo corpo, uscir dall’acque,
mostrando il profilo dei tuoi irti crinali,
fino ad adagiarsi sulle tue scoperte spalle.

Sollevo la vista
per cercare un varco dove salire,
fino a scorger la lunga ferita
che tra fiori e rovi porta il viandante
fino alla vetta.

Percorrendo con lo sguardo
i tuoi sinuosi fianchi
ti scopro ardita amante,
ma la foga del tuo amore
mi costringe a rallentare.

Cambio ritmo del mio passo
guardo giù, vedo il lago,
mi fa girar la testa
il sangue fluttua nelle vene
con cadenza accentuata.

Sono in cima,
le folate di vento son sospiri,
la vista da quassù è magnifica,
dalla mia gola esce un grido,
che voglio far giunger fino al lago:
pace amore e ogni bene a tutti
per questo Santo Natale.

da Riccardo Avanzi - (Vertemate con Minoprio - CO)
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lunedì 28 novembre 2011

Nuovo giorno

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Il ragliare di un asino
mi giunge da lontano,
mentre ammiro il placido lago,
dai vetri coi bordi appannati.

Wolf, dal lungo e bianco pelo,
riposa in giardino dove rossi gerani
vezzosamente scendono in armoniose
cascate di edera verde.

Si respira l'inverno alle porte.
Affiorano ricordi di bambina
in trepida attesa del Natale,
festa di doni e allegria.

Le prime luci dell'alba
illuminano le maestose cime
riflesse in gelide acque cristalline
leggermente ondeggiando raggiungono la riva.

Il pendolo scandisce i secondi
di un tempo schiavo di corrotti,
di falsi valori, di effimere voglie.
Possa la Natura portare il suo ordine!

Ora anche il gallo
saluta il mattino,
mentre un cigno gli risponde qui vicino.
Anch'io auguro al Mondo: "Buon mattino"!

da Gianna Binda - (Como)
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domenica 27 novembre 2011

Scrivimi

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scrivimi
dal silenzio
che s'innalza
sopra i limiti
di una razionalità
che chiude i battiti
di emozioni che leggere
vogliono andar via.

scrivimi
dai giardini
dove noi comparse
timide
di un amore
che spiegare non si può
vivevamo
tempi e momenti unici.

scrivimi
tra le nebbie ovattate
che aleggiano
qui sul lago
mentre il tempo corre via
tra le acque incantate
dal riflesso di te
che non ci sei più.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio . CO)
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lunedì 21 novembre 2011

Un lago d'amore

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Profumo di magnolie,
di rose, di gardenie
dagli antichi giardini
del lago.
Profumo di ricordi.
Una candida “vela”
sospinta dal vento “montivo”
nella magia della sera
è un desiderio segreto
di libertà, di fantasia,
di poesia.

Il canto sommerso
delle onde
- freschissime -
ha il fascino di un sogno.
La luce della luna
è un antico prodigio
che si rinnova,
un sortilegio che, ogni notte,
avvolge di mistero
questo incantevole lago,
il lago di Como,
un lago d’amore.

da Alfonsina Franzi Santini (Como)
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domenica 20 novembre 2011

Dolci acque

(la fotografia incorniciata all'interno dell'immagine,
è stata inviata dall'autrice Simona Scola)


In balia di tanti pensieri
la mia mente si lascia
cullare dalle limpide acque del lago.
I miei occhi navigano
su di un tracciato sconosciuto,
sulla scia delle onde
mi lascio alle spalle la tristezza e
con sfavillante entusiasmo
corro incontro alla felicità
spalancando la porta
del mio cuore.

da Simona Scola - (Molteno - LC)
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Ritorno al lago

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sospendo la tregua
stretta col silenzio
e ritorno al lago
che sempre amerò

a lui sussurro
goffe parole e
stupide domande
che si disperdono
silenziose
nella calma del suo letto

del dolore
non chiedo la chiave
affondata nella profondità dell’attesa

chiusa nell’imo del cuore
ho salvato
la bellezza e la dolcezza dell’amore
consumato sull’umida réna
e non gli insulti spinosi
ascoltati dalla rosa
che petalo dopo petalo
sfiorì col gelo della gelosia

inani
furono e sono le suppliche
che zefiro riporta
con le piume dei gabbiani

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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sabato 19 novembre 2011

Il Natale di Como e del Lario 2011 - (Inviate le vostre poesie natalizie ambientate sul Lario!)

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IL NATALE DI COMOINPOESIA (clickka la scritta!)

LE VOSTRE POESIE NATALIZIE,
ambientate e/o scritte sul NOSTRO TERRITORIO LARIANO


Anche quest'anno, eccoci a collaborare per creare insieme un ampio spazio poetico e figurativo, tutto dedicato al "nostro" Natale lariano.

Ricordi, storie, tradizioni, fascino, religiosità delle festività natalizie, del capodanno e della "befana" come noi stessi li percepiamo - o come venivano vissuti nel nostro passato, remoto o recente.


Partecipate, inviando le vostre poesie a: ventifebbraio@iol.it.

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venerdì 18 novembre 2011

In riva al lago


Siedi in riva al lago,
fiori bianchi nei capelli.
Nei tuoi occhi l’innocenza e la gioia.

La musica vibra e
la spuma bianca dell’onda
si arresta, e di nuovo infuria,
mentre la musica pervade il mio animo.

Il lago come il cielo è
ormai lontano,
senza più colori né voce.

Siedi in riva al lago,
fragile e dolce come un sogno lontano.

da Cristina Cervieri - - (Domaso - CO)
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Corsa sull'acqua


(Prima prova campionato motonautica 15.10.2011)

Danzano
come spade
nel lago
affilate prue
tra fendenti
di bianche
spume,
a diveder
l'acque
prima calme
e immote
in un duello
per la vittoria.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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martedì 15 novembre 2011

Vetta Monte Bisbino

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Qui sono arrivato
per erti sentieri
che salgono
dal lago.
Tra evanescenti
brume
veli dell'azzurro.
Sotto la città
di nubi ricoperta
giace.
Ed ecco immensa
tu m'appari
come un fiorir
di terra
che anela al cielo.

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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sabato 12 novembre 2011

Evanescenze d'autunno

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L'onda racconta l'onda riflette dell'anima e del cielo arcane mescolanze

Ed ecco il tramonto
Che all’orizzonte
Disegna il tuo volto
Luce della mente

Mentre l’imbrunire
Piano porta via
Le malinconie
Della giornata mia.

Sono qui seduto
Su questa panchina
Mentre osservo l’onda
Che scivola a riva

Piano mi sussurra
Tra i sassi il tuo nome
In quel suo sciabordare
Tra la bianca ghiaia .

Ed è solo magia
Che dipinge il cuore
In quell’annulare
Distanze e dolore

Un quadro che ritrae
Quei colori accesi
Che come l’autunno
Tu sai suscitare

Incendi dell’anima
Pennellate del cuore
Dentro evanescenze
Che parlano d’amore .

da Pierangelo Giussani (Cernobbio - CO)
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giovedì 10 novembre 2011

Ricordi di primavera


Foglie che rosseggiano foglie che cadono
parole che salgono nell'aria della sera come ricordi di primavera...


Quando mi siedo li
al tramontar del sole
in riva al lago
su quella tua e mia
panchina
verde oliva
e allungo la mia mano
nuda
per cercare
qualcosa che non c'è
ma che è stato amore
ti sento
intorno a me
in quel forte
profumo
della contorta glicine
che abbraccia
la ringhiera
e allora
prendo la penna
e scrivo a te
una lettera d'amore
che affido
all'onda e al vento
mentre si fa sera.

da Pierangelo Giussani (Cernobbio - CO)
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lunedì 7 novembre 2011

Sereno


Aria tersa che sa di primavera
nuvole di latte salgono verso cime
di verde e giallo vestite,
molecole compatte e infreddolite,
del grigio specchio lacustre,
paiono appisolate
in un lento e muto oscillare
dopo tanto fortunale.
Serena è ora l'anima mia
davanti a tali evoluzioni naturali
e il mio cuore spera e mi dice:
“Basta saper aspettare”.

da Gianna Binda - (Como)
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giovedì 3 novembre 2011

Lago e valli


Salire verso il cielo
per godersi lo spettacolo
di squarci di lago
che riflettono monti
in geometriche inquadrature,
di giardini e di boschi
che l’autunno dipinge
con colori di fuoco.
Sono aceri rossi
sul verde dei faggi che sfuma
sul giallo di foglie cadute
e ghirlande di bacche,
umile ma gioiosa cornice
d’un oratorio campestre
che si svela all’improvviso
ed invita ancora all’ora.
Ma già ripiega il sole nella valle
s’appressa l’ora di rientrare,
con velature soffici
cala il sipario su vacche quiete
che continuano a brucare
indifferenti al divenire,
al brivido che scuote le ombre.

da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)
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Echi autunnali


Scolora crinali
l’uggiosa foschia...

Sul lago,
color miele,
frullano
tempeste d’ali.

Quiete intorno,
sgretola tepore il vento,
ombra e luce
si dan la schiena
nel giorno che s’aliena.

Svapora il pontile effluvi
d’incenerita lavanda,
bigio il contorno
che abbraccia la sponda.

Dondola un germano
sul cippo umido di schiuma
volge lo sguardo
al ciel ch’ abbruna.

Echi lontani
smorzano il silenzio,
ondeggiano le foglie
ondeggiano le onde.

Un battello leva la scia...
scolora l’uggiosa foschia.

da Rossella Melotti - (Villaguardia - CO)
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