- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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martedì 30 novembre 2010

Dicembre

n.d.r. - il secondo scatto è stato inviato dall'autore Enrico Bonfanti


Dal monte S.Primo
non molto distante
piovuto dal cielo
v’e’ un masso gigante.

Un pezzo di roccia
che sembra granito,
coperto e’ il suo manto
di segni profondi
le palle di fuoco
che l’hanno colpito.

La pietra Lentina
e’ questo il suo nome
e’il sasso del tempo,
caduto nel bosco
nessuno sa’ come,
nel bosco rimane
cosi’ addormentato
al bordo del bosco
nel morbido prato.

E sembra che sogna,
se il vento lo investe
la pioggia lo bagna
comunque lui sogna
e pare aspettare,
ha visto nel tempo
la terra feconda
venir su dal mare.

E pare che aspetti
nel sonno profondo
e pare che aspetti
la fine del mondo.

n.d.r. - come da norme di collaborazione evidenziate in homepage, in caso di diffusione personale, si richiede di precisare anche la provenienza web (tratta da www.comoinpoesia.com - a cura di Luciana Bianchi Cavalleri), effettuandone comunicazione a casella e.mail: ventifebbraio@iol.it


da Enrico Bonfanti - (S.Fermo della battaglia - CO)
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venerdì 26 novembre 2010

Lecco

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Occhi fissi
sulla luce di un lampione
che oscilla sulle acque del lago.
Una canzone triste
sussurrano le onde
- gli orecchi sono stanchi di sentirla -
Gli occhi vagano sul lungolago
in cerca dell’immagine
che il tempo ha sciolto nell’acqua
Un insieme di emozioni
Fatte di lacrime e di gioia
sparse sulla riva dell’improbabile
cercano ancora un significato che non c’è
Non è poi molto importante
se nel buio sento il tuo respiro,
passi nel cuore
e la voce che penso.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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Sogno d'estate (poesia acrostica)

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(poesia acrostica)

Sulla spiaggia d’agosto
onde leggere s’infrangono,
giovani cigni nuotano
nell’acqua quieta del lago
osannando l’astro sorgente.

Danzano ninfe nel Lario
estasiate da magiche visioni,
sospeso è ogni umano sentire
traboccante è la fantasia!
Amore avvince e rapisce,
tempo di volare è ormai
estate... fai dono di sogni!

da Antonia Migliaresi - (Silvi Marina - TE)
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IL lago di Como al tramonto (poesia acrostica)

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(poesia acrostica)

Iridescente sotto la luna
luccica il maestoso Lario
leggiadre le sue acque
accolgono le tenebre,
gorgogliando flebilmente
onde intonano canti.

Dissolto il velo di foschia
incombono astri lucenti.
Carezzando il cielo
ostentano nitidi contorni
monti imponenti e colli e
osannano la notte.

Animano le sponde
lucine gioiose,
trasmettendo magia
riflettono bagliori
ancestrali nell’acqua.
Magnifico spettacolo
onnipossente e pio!
Nella baia addormentata
trionfa quotidiano miracolo
orgoglio di divina natura...

da Antonia Miglaresi - (Silvi Marina - TE)
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giovedì 25 novembre 2010

Borea rapisce Orizia

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Bisbigliano onde mattiniere,
hanno fretta di sottrarsi
all’abbraccio di monti
di nuovo freddi e silenti.

Fuggono stormi d’inchiostro,
arano rapidi la distesa del cielo,
come quel tenue filo di fumo
nell’aria che s’è fatta di gelo.

Ai giorni corti dell’inverno,
all’ombra smorta, al lutto,
s’oppongono vermiglie bacche
che giammai daranno frutto.

Sorridono i gemelli celesti
quando Elio guida il cocchio
all’occaso, i Diòscuri sanno:
Borea rapisce Orizia ogni anno.


da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)
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mercoledì 17 novembre 2010

Riassunto d'amore

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Lo stanco giorno
nelle torbide acque del lago
annega la sua malinconia.

Ombre piatte
la bianca luna
adagia sulla sabbia
dove la risacca
col suo ritmico affondare
crea spruzzi
che vivono un solo istante.

Fili di pensieri
oscillano al vento
e disperdono un’immagine capovolta
in fondo all’acqua
Ah, tristezza, tristezza!
L’onda sussurra
il riassunto del mio amore
a un cigno insonne.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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martedì 9 novembre 2010

Luci, odori, riflessi

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n.d.r. - il primo dei due scatti è stato inviato dall'autrice, Sabina Barbato


Tutto come un gioco appare per un solo istante,
ed io ho avuto la fortuna di gustarlo.
Da un tornate di Menaggio,
un raggio saluta le acque tristi,
focalizzando un punto, una via di fuga.
La natura imprigiona e disperde odori di cambiamento. Domani piovera’.
E nei pensieri coesistono, rappresentazioni e tempi
che non hanno la forza di rappresentarsi, senza un palcoscenico.

da Sabina Barbato - (Como)
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sabato 6 novembre 2010

Compleanno d'amore

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Con la matita dell’alba
scrivo sull’acqua del lago di Sorico
la data del primo raggio di sole
che bussò alla porta del mio cuore
vinto dalla fatica della notte.
Il primo fremito di gioia
mi giunse all’anima
destata dal tuo sorriso
e dal rumore dei passi di Amore
E fu festa di luce
di canti di onde e di gabbiani
Il lago donò
un fiore bianco di spuma
ai nostri corpi lucidi di silenzio
annegò la nostra solitudine
e versò la sua gioia nella nostra gioia.

Oggi siedo sulla spiaggia
a guardare il primo raggio di sole
scivolare sull’acqua cheta
il soave respiro della brezza
mi porta il profumo della promessa
So che arriverai e sorrido
ma il tempo ha ali
e il desiderio
suona a distesa
la campana dell’impazienza.
Presto
anima mia
l’amore reclama
la festa del suo compleanno.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

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lunedì 1 novembre 2010

Novembre

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Novembre, grigiore.
Sull’erba è disteso
un mesto tappeto
di foglie ingiallite
e i rami spogliati
sono neri disegni
nel pallido cielo.
Il canto del lago
s’è fatto sommesso
e l’acqua è una lastra
color dell’ardesia.
Ormai è alle porte
il nordico freddo,
gelido di vento
che scende sul lago.
È ormai alle porte
col soffio glaciale
la morta stagione.

da Emilio Montorfano - (Milano)

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Novembre - Al foo sech

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n.d.r. - il primo dei due scatti è stato inviato dall'autore Enrico Bonfanti


Non solo le quercie antiche e imponenti
esposte alla pioggia e al furore dei venti
che in qualche racconto ho io decantato.

nel lento mio andare mi sono imbattuto
in altri giganti.

La nella foresta del monte S.Primo
da secoli vive su un ciglio scosceso
un faggio grandioso che tutto sovrasta.

E’ come un signore di nobile casta,
o più, un genitore che veglia sereno
in quella sua casa.

La bella famiglia, è fatta d’amici
sia grandi o piccini, e con lo splendore che sol
gli appartiene si trova a regnare tra larici e pini.

La cosa curiosa, mi par d’osservare,
che il nostro monarca non regna sui suoi,
a codesta quota i faggi oramai si vedono
rari il larice invece e’ molto frequente,
ma cio’ nonostante il faggio gigante qui
vive imponente.

Il luogo è comunque
direi: conosciuto, piuttosto famoso,
ha un nome autunnale
“Foo sech” vien chiamato, e vien con
rispetto da tutti i nativi assai frequentato.


n.d.r. - come da norme di collaborazione evidenziate in homepage,
in caso di diffusione personale, si richiede di precisare anche la provenienza web (tratta da www.comoinpoesia.com - a cura di Luciana Bianchi Cavalleri), effettuandone comunicazione a casella e.mail:

ventifebbraio@iol.it

da Enrico Bonfanti - (S.Fermo della battaglia - CO)