- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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lunedì 26 settembre 2011

Attimi

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Tuffare gli occhi
nel verde liquoroso dell’acqua
poi risalire il profilo d’un monte
dove sfumano istanze d’assoluto.
Si scontorna la scia della barca
restano solo un guizzo a filo d’onda
e la voce dell’atra folaga.

da Rosa Maria Corti - Lenno (CO)

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Sveglia


05,45. - Il trillo della sveglia
interrompe il sogno
di un mondo libero e felice
che la luce universale mi ha ispirato.
Mi alzo e Agile si struscia vicino,
morde la caviglia,
poi scappa sornione
per tornare all'attacco.
Sorrido e osservo la mia città
dormire sotto un buio e nero cielo.
L'acqua cupa del lago riflette la tonda luce
del Tempio Voltiano.
Il faro ritmicamente lampeggia:
luce rossa, bianca, verde.
Tra poco l'aurora risplenderà.
Nel mio cuore brilla la speranza
che si accenda la luce della libertà
e infiammi la città.

da Gianna Binda - (Como)
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sabato 17 settembre 2011

Riflessi sul lago

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L'autunno è solo un nome sulle bocche
oggi che nuvole di ovatta sciolgono
nel lago di ardesia i loro riflessi.

Sull'altra riva il verde si dispone
intorno ai Grand Hotel, disegna onde
che seguono leggere i motoscafi.

In questo specchio il cuore non sprofonda,
galleggia come quella prima foglia
appena caduta nell'acqua scura.


da Daniele Riva - (Paderno d'Adda - LC)
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lunedì 12 settembre 2011

Le montagne del lago

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Amo le montagne del lago
così altere nei loro
broccati vestiti
di fiori e robinie

m’ispirano stupore!

Allargano i fianchi
come vecchie signore
e danzano lungo seni
di morbide sponde.

Affondano
lamine d’acqua
in sorrisi assolati
e girandole
di spuma iridescente.

Squarciano il cielo
con baleni di stelle,
sorsi di presepi sopiti.

Sordi fruscii
d’erba e locuste
echeggiano
nel vento.

Sono i sussurri
delle montagne
che gridano al silenzio.

da Rossella Melotti - (Villaguardia - CO)
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giovedì 8 settembre 2011

Aurora


La città si sveglia
dal sonno notturno
sotto un cielo grigio
che si illumina
là dove i raggi del sole
si rifrangono su nuvole
di lavanda accese.
La torre quadrata del Baradello
domina il golfo,
la fontana sarge le sue molecole
che si uniscoo alle acque lacustri
in argenteo femento.
Il mio cuore tisomiglia
e ti appartiene.
O Como mia, svegliati!

da Gianna Binda - (Como)


n.d.r. - Successivamente, è stata composta una nuova versione della poesia, scritta
"a quattro mani" dagli Autori Gianna Binda e da Gianluigi A. Saporiti. Ecco la nuova versione:


La città si risveglia dal riposo notturno
sotto un cielo grigio che si illumina, là
dove i raggi del sole si rifrangono su nuvole
curiose e di lavanda accese.
La torre del Baradello domina le case ed il porto,
la fontana sparge ogni dove le sue goccie.
I suoi gelidi vivifici spruzzi,
soffiati lontano dalla brezza notturna,
si uniscono alle acque lacustri
continuamente, in argenteo fermento.
Anche il mio cuore sparge amore sulla città,
verso la mia città, come la tua fontana;
te lo regalo, ti appartiene, Como mia.
Fanne buon uso, congela, affoga i corrotti,
purifica gli eletti per un sano e fattivo governo,
esempi di onesti ne abbiamo avuti, tanti.
Non sprecare più i nostri sudati averi,
in inutili faraoniche opere, volute da strani interessi .
La città di Volta che regalò la luce perenne,
di Sant'Elia , di Terragni che regalarono ordine,
nuove idee e bellezza al mondo intero, lo reclama.

da Gianna Binda e Gianluigi A. Saporiti - (Como)
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lunedì 5 settembre 2011

Energia


Il verde del Bradello
in acque tranquille rifletti,
per aprire all'azzurro del cielo
là dove il Pizzo si specchia.
La tua pacata energia
oggi assomiglia alla mia.

da Gianna Binda - (Como)
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giovedì 1 settembre 2011

Torneremo a navigare


Presto torneremo a navigare,
le vele candide, come la nostra anima,
ci porteranno lontano,
volando, nel mondo dei sogni.
Baciati dal vivifico sole che abbacina,
ascoltando le melodie della luce,
potremo raccontare le ansie, le paure,
le speranze, i progetti futuri,
nella più completa libertà e solitudine.
Nessun testimone potrà raccontare la nostra pazzia,
sarà il nostro segreto, gelosamente custodito,
nell' anfratto più recondito dei nostri cuori.

da Gianluigi Saporiti - (Como)
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