- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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mercoledì 30 maggio 2012

Incontro a Sorico



un sole invecchiato
si trascina ai bordi del giorno
il vento freddo porta odore di lago

il viaggio d'amore
volge alla fine
e il cuore
si abbandona al vuoto senza lottare
ma
la luce vestita di poesia
si ferma un istante
e fissa il mio volto
nell'incerto tramonto

la parola si apre
in un saluto che
regge la trasparenza
di una offerta d'amore

...la notte non è
più una bugia.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO) 
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Lago di Lecco - (Haiku)




lago di Lecco
l'oscuro cielo geme
notte insonne.
 
da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
.

Lario convulso - (Haiku)





Lario convulso
due cigni acquattati
triste canto

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
.

martedì 29 maggio 2012

Come spuma sulle onde del lago





grappoli di luci
cadono tra le gambe del Lario
il vento li agita
come spuma sulle onde del lago

sulla desolata riva
con passi segreti
camminano languide ore
portando fresche sorsate di pace

come uccello libero
da gabbie di chiarore
l'anima prende il volo
fra lago case e cielo

la notte di “belàas”
cerca di coprire i ricordi
che scivolano leggeri
come spuma sulle onde del lago.

da Giovanni De Simone  - (Traona- SO)
.

Giro di vento




Un giro di vento è sceso dal colle
che veglia sul Lario e le sue sponde.
Varcato  ha le soglie di umane speranze
che anelano a luoghi a misura di uomo .
Tra cinte e transenne di tristi cantieri
alla briglia  di un fante ormai senza gloria
s’inarca la schiena e la fluente criniera
di  cheti destrieri  che non sono più tali .
A nuove scommesse ora punta il consenso
di una Como che ha scelto altri cavalieri
sotto un cielo  coperto di nuvole grige
ora cerca dei varchi di azzurro e di sole. 

da Pierangelo Giussani - (Cernobbio - CO)
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lunedì 21 maggio 2012

TERREMOTO EMILIA, AIUTI: APERTO UN CONTO CORRENTE PER LA SOLIDARIETA' - ( 2 poesie da S. Felice sul Panaro (MO), di Francesco Mandrino)

TERREMOTO EMILIA:
 
Aperto dal COMUNE di MODENA un apposito CONTO CORRENTE

sul quale far confluire versamenti a scopo di aiuto e solidarietà.

Codice Iban:  

IT52M0200812930000003398693
indicando la causale 

"terremoto maggio 2012"
(Unicredit - piazza Grande, Modena)





n.d.r. - in data 29.10.2012
ho ricevuto una mail da S. Felice sul Panaro (MO) .  
Desidero condividere con tutti i lettori alcuni fra i toccanti versi,  
inviati da FRANCESCO MANDRINO.  
Credo non occorra né sia sufficiente alcuna parola, a commento. 

Grazie al loro Autore, per averli voluti condividere con noi.


SCOSSI

Forse le ripetute scosse
ci hanno shekerato l’anima
montato a neve il cuore
non saprei dire ma qualcosa
dev’essere successo.
Nel silenzio sospeso
in attesa del brontolio profondo
sulle strade fra i campi
la notte è solcata
dagli spettrali lampeggianti
dei mezzi di soccorso,
non siamo soli,certo no!
E allora perché ci sentiamo
così tanto lontani
come se non fosse la nostra
la vita reale, la vera.
Dalla terra riemergono
preistoriche melme sabbiose
mentre sotto le lave premono;
dalle case dirute
le travi indicano il cielo
e nell’azzurro stranamente
chiaro, la stella del mattino
sembra più vicina, e allora
perché noi ci sentiamo
così tanto lontani.



PERDITE

Rappresentava bene
l’ordinato complesso rurale
la realtà del suo tempo,
la casa bassa con la gronda
appena sopra le finestre
piccole, maestose
invece la stalla e il fienile,
gli archi perfetti e le colonne
di marmo di Verona,
ricovero del capitale
prezioso del padrone,
l’altra invece dimora
della famiglia di mezzadri
e prima ancora “al terzo”,
di facile sostituzione
ad ogni San Martino.
Ora la tragica livella
da entrambe mostra il cielo.
Erano case vecchie
e poi ci penserà il padrone,
è vero ma noi tutti
che dalle case e dalle strade
vivevamo il riflesso
di case coloniche
cariche della nostra storia
tanto che ci apparivano
ed erano un poco anche nostre
a noi cosa rimane.
Attrezzi e macchinari
troveranno ancora riparo
sotto prefabbricati
che ci ricorderanno il sisma
e non la nostra infanzia:
noi saremo più poveri
dell’unica nostra ricchezza.

da FRANCESCO MANDRINO - (San Felice sul Panaro - MO) 

25 maggio 2012

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sabato 19 maggio 2012

Como ricca e povera


Nelle sere di Primavera
che bella è la città.
Odore di vento
che spolvera i muri
da fragranze d’ombre solitarie.
Passanti che si sfiorano appena,
per le strette vie affrescate di luce,
illuminati dalle vetrine,
che mostrano eleganti figurini.
Poi nell’oscurità vedo nei vicoli,
le voragini dell’abbandono,
mostruose divoratrici  dello sconforto.

Questa parte di città non è serena.
Nella ventosa sera un pirata d’illusioni
sogna assopito fra i cartoni
pane odoroso e caldo
ma più ancora un amore antico
unico tepore del suo squallido vivere.
Magnifica davvero è Como,
alla vista del turista,
che si gode queste prime
sere di primavera.
Ma non per loro lì nel buio,
che aspettano di trafugare
ciò che resta sul fondo del bicchiere.

da Riccardo Avanzi - (Fino Mornasco - CO)
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Pace

 
Il canto degli usignoli
allieta il mattino
mentre l'allodola
gorgheggia lì vicino.
Il lago ancora sonnecchia
il lento moto ondoso 
la sassosa riva
cantando accarezza.
Un pallido sole si fa largo
tra dense nubi di latte.
Questa pace possa regnare
nel cuore di ogni mamma
in un mondo che deve cambiare.
Deve l'uomo rispettare
la mamma che la giustizia reclama
per figli dilaniati e truffati
con amore generati.
Amore più grande non c'è
di quello che brilla
nel cuore di mamma
 
da Gianna Binda - (Como)
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