- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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venerdì 29 agosto 2014

MILLE ( 1.000 ! ) POESIE, DEDICATE A COMO ED AL TERRITORIO LARIANO


- Su LARIOINPOESIA, sono state sinora pubblicate   670 poesie (di 107 Amici Autori)
 
- Su COMOINPOESIA, sono state sinora pubblicate 336 mie poesie.


- Quindi...
IN TUTTO - 1.006 POESIE
 

E TUTTE, 
sono DEDICATE  ESCLUSIVAMENTE 
a COMO ED AL TERRITORIO LARIANO !
 




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lunedì 25 agosto 2014

Il lungo pomeriggio

 
Le tue mani, affondate dentro l'acqua
verde, somigliano a rami spezzati
da una fredda corrente.

Intirizzisce l'aria, fa più forte
il verso gorgogliante della riva,
continua litania.

Lo stormo chioccolante dei fringuelli
attraversa il braccio di lago, scuro
nel cielo paglierino.

E mentre ti alzi, silenziosa noia
deve sembrarti il lungo pomeriggio
nel sole che va e viene.
 .
da Gabriele Marchetti - (Lecco)
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mercoledì 20 agosto 2014

Il cielo s'accende di fuoco... (Gravedona, 14 agosto 2014)


Il cielo s'accende di fuoco
il mio sguardo si perde
lungo le sponde del piccolo golfo,
ed è subito Incanto"!
lampioni spenti costeggiano le rive,
che il Lario accarezza portando
alla mia mente ricordi lontani.
L’occhio sale su nel cielo
fondendosi in questi fuochi,
nella ventosa sera del 14 Agosto,
bevo il chiarore, sussulto ai botti,
lascio che queste effimere stelle
confermino ancora l'esistenza del mondo!
Oggi, che tutto affonda,
nel buio di ribalte senza luci,
nel silenzio di cronache guerriere.
Sento la mia anima, che candida s'invola
fra cieli limpidi dove questi
fuochi allegri fanno scordare
al’uomo per qualche minuto,
le brutture di questo mondo. 
.
da Riccardo Avanzi - (Fino Mornasco - CO)
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lunedì 18 agosto 2014

Tramonto sul lago

                                                  - La foto nel riquadro, è di L. Baldini -




Una luce ormai radente
scivola sull'acqua cheta,
una brezza appena lieve
alita su bianche vele
che come farfalle leggere
galleggiano sul lago.
sulla riva intanto
s’attarda un pescatore
e cucchiainando a raggera
disturba i germani
che già si cominciano a cercare
e si colorano in rosa
quei  monti da poco imbiancati
nel preludio del giorno
che ormai stà per finire
.
da Luciano Baldini - (Albavilla - CO)


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mercoledì 13 agosto 2014

Al tempo della fortuna - (Lariane sponde)






E torneremo un giorno alle Lariane sponde       
a riveder i luoghi della vicenda nostra in nuce;

percorreremo ancora con incerti passi
l’ acciottolato viottolo sinuoso e angusto,
tutto recinto dal muretto a secco,
che in dolce pendio risaliva il dosso.
           
Ricordi il nome ?  Via Paradiso,
solatio riparo delle timide lacerte.

Oltre il cancello, in capo alla via,
le snelle arcate e l’ampio sguardo
e in fondo alla curva il brivido sottile
di immaginari incontri all’imbrunire.
     
Era lieve a quel tempo passeggiare
per le erte vie e sulla dolce riva
sostare al vecchio frondoso olmo,
gli sguardi accorti alla nostra creatura.

Ricordi il frutteto e le fiorite aiuole     
percorsi a sera dallo zefiro montivo ?
Era la brezza vespertina del Dosso Liro
che tenace penetrava tra gli anfratti.
                         
Il fico e l’albicocco protesi alle finestre
si offrivano benevoli ai nostri arditi morsi. 

Fu quello il tempo, sai, della fortuna, 
che ospitammo ignari nello spumeggiar dei mesi.
 
Fu quello il tempo della natura amica,
che uniti, ci avviò alle sfide della vita.
 
E torneremo un giorno alle Lariane sponde
a specchiar le nostre rughe sul ruvido sentiero
e vagheggiar così, nel solitario vespro,
tra le illusioni di gioventù smarrite. 
.
da Antonio Oxilia - (Verona)
.     


domenica 3 agosto 2014

La cala


Non è cambiata
la piccola cala
rocciosa
ciottolosa
recondita  
e annidata nell’ansa lacustre
tacita e deserta.
Non è cambiata,
imperturbabile
angusta
serena
rubata all’acqua del lago
e alla boscaglia
di querce
di rovi,
là dove un rivo frusciante  
si perde nella riva,
là dove ancora il sole di luglio
arroventa le pietre d’un lato
e un grande ulivo selvaggio
dà ombra al canto di fronte
e qualche fiore
sgualcito
inculto
affiora tra muschi e licheni
dal piano di sassi della pietraia
caduti
precipitati
col tempo dall’alto del monte
e politi dall’acqua.
Nulla è cambiato
sul greto
della nostra cavità   
nascosta
appartata
segreta.
Solo tu manchi quando
sorridevi giocosa
emergendo dalle onde nel sole
con la pelle ambrata
rorida di gocce lucenti.
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da Emilio Montorfano - (Milano)
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