- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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sabato 31 marzo 2012

Bentornata primavera




E’ tornata Primavera
e reca in mano una ghirlanda d’emozioni
che diffonde al suo passaggio
come brezza...
come petali di fiori.

Lieve come una farfalla
danza libera sull’acqua,
si nasconde...si trastulla sulle sponde,
piano soffia un venticello...
gioca a spingere le onde.

Tutt’intorno è un’esplosione di colori,
di giardini profumati.
C’è gran festa in riva al Lario!...
è il risveglio della terra!
E son le rondini tornate.


da Annunziata Mazzeo (Zaccanopoli- VV)
.

Lario, in poesia - (poesia anagrammatica)



- "poesia anagrammatica" :
 
...sai l'airone poi
è sipario a Lino
e il pian rosaio
aliena orsi pii
e Sirio a Napoli
è polis a ironia
Piona è sì a orli.

A Lierna io posi
ali a serio pino
ora pei sani oli
olio spianerai

Alpino o eresia
osi parlare ai “noi”?!
Son aria e poli?
No, son lariani “p”
“P” è: isolai noria

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
.

giovedì 29 marzo 2012

Primavera



Già irrompono
sui rami,
vezzosi germogli

steli
sciolti fra
pietre e massi

suona l’onda
nel brulichio delle fronde
opache correnti
verdi sponde

dondolano sui davanzali
verginali colori,
antichi effluvi
d’erba e fiori

l’intreccio di luci
consuma il cielo

canta lo sbuffo
di fumo nero

il passaggio
d’un vecchio battello…. 

da Rossella Melotti - (Villaguardia - CO)
.

Storia di lago - e di genti



Madre terra dagli avvincenti racconti,
madre di uomini famosi, e di operose genti,
quanto ancora mi dovrai sorprendere
con questa tua vivacità di bimbo?.
In questo assolato meriggio di Marzo
mentre t’allarghi, inarrivabile,
fin la sulle vette dei tuoi monti.
Luce del cielo, piacevole tepore,
mi piace rinfrescarmi, tuffando
i miei piedi di stanco viandante,
nelle tue fredde acque.
Come leggiadra farfalla,
dall’isola, all’orrido, vorrei volare,
seguendo la rotta delle prime rondini
all’unisono con loro, spaziare nei cieli,
come fossi seme di Tarassaco.
Vorrei esser pittore per dipingere l’emozione
che provoca il solo  guardare,
da queste chiome innevate,
lungo torrenti d'acque color cristallo.
Madre terra dal potere assoluto
questa eterna beltà hai originato,
fin dalla notte dei tempi, in ogni viandante 
immenso ammirare, tu hai suscitato.

da Riccardo Avanzi - (Fino Mornasco - CO)
.

Fratello

..

...il dolore del mondo
è dentro di me...
quale sasso lanciato
nell'acque tranquille
d'un lago,
l'anima mia si dilata
in cerchi sempre più larghi
sino a giungere a Te
fratello che soffri...

da Laura Salvatori - (Bari)
.
.

venerdì 16 marzo 2012

Pian di Spagna (Haiku)


.


Pian di Spagna
nel dolore del tempo
canto di pietre.
  
da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
.

mercoledì 14 marzo 2012

Ciel - (Cielo) - (poesia in dialetto milanese)



 - originale, in dialetto milanese:

CIEL

Tira su el coo! Varda el ciel!
Quel ciel che sovrasta el lagh,
che par voeura dessedà l’òmm
dal sògn de l’abitudin
per fagh viv i soeu dii.
Intorna remissej de ann
hin buffaa via dal vent,
i sògn in silenzi hin robaa
da ona gasgia che sgora lontan
e el temp el masna i stagion.
Ma da quel ciel che ciama
gh’è adree a passà ona lus
che la sbusa i nivol soffeghent
per rivà fina a nun.
L’è ona lus che voeur spazzà
i ragner del coeur
per fà vedè lontan,
oltre i gelosij saraa
d’ona cà piena de polvera.

Viv! Respira quel ciel
che gh’è tutt intorna,
ch’el quatta el lagh
come on tabar,
ch’el parla de nun,
ch’el regòrda ona Terra
e ona lengua desmentegaa,
ch’el caragna gott d’amor
per bagnà on Mond sècch
indoe incoeu l’òmm el viv
senza nanca savè el perchè.
 
- Renato Baroni -


-  versione in lingua italiana:

CIELO

Alza la testa! Guarda il cielo!
Quel cielo che sovrasta il lago
che sembra voglia svegliare l’uomo
dal sonno dell’abitudine
per fargli vivere i suoi giorni.
Intorno gomitoli di anni
sono soffiati via dal vento,
i sogni in silenzio sono rubati
da una gazza che vola lontano
e il tempo macina le stagioni.
Ma da quel cielo che chiama
sta passando una luce
che buca le soffocanti nuvole
per arrivare fino a noi.
E’ una luce che vuole togliere
le ragnatele del cuore
per far vedere lontano,
oltre le persiane chiuse
di una casa piena di polvere.

Vivi! Respira quel cielo
che c’è tutto intorno,
che avvolge il lago
come un tabarro,
che parla di noi,
che ricorda una Terra
e una lingua dimenticate,
che piange gocce d’amore
per bagnare on Mondo arido
dove oggi l’uomo vive
senza nemmeno sapere il perché.


da  Renato Baroni  -  (Bovisio Masciago - MB)
.

sabato 10 marzo 2012

Lago di Como - (Haiku)





Lago di Como
un gabbiano felice
torna a riva.

da Giovanni De Simone - (Traona. SO)
.

Chiostro di Piona - (Haiku)



Chiostro di Piona
in abito di vita
bianco silenzio.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

Twister of wind




Profumo di me,
Dopo l 'arruffato passaggio,
I capelli sciolti, sconvolti dal vento,
Occhi grigi, del punto più profondo del lago,
Riassumono i disagi.
Giro le spalle al nulla da dove provengo,
E con i monti dinnanzi,
Respiro aria fredda scendere nei polmoni,
Si scalda verso il cuore,
Ancora uno sguardo indietro.
Non esistete più,
Squallide ombre,
Proiettarsi oltre il mio capo.
Il vento lacustre vi ha spazzati via.
Sparite nell'ade di un giardino di finti fiori dipinti
Da finte mani, incapaci di cogliere 
anche il solo petalo di un vero essere, 
che non sia il vostro inutile rimbalzo di colpe.
Via.

da Sabina Barbato - (Como)
.

venerdì 9 marzo 2012

Il lago di Como - (I venti del lago di Como)

 
 
Largo, calmo è il sorriso
nel Tivano del mattino
guarda, ne dipinge il viso
chiaro specchio, argentino.
 
La speranza è una vela
che tramonta con la Breva
 
Ma se un soffio di Ventone
allontana Primavera
non uscire col barcone:
il Menaggino fa’ bufera.
 
Gli succede il Bellanasco
dalla valle è l’Argegnino
con violenza ed è piovasco
Bergamasca va in cammino.
 
Sopra Dongo, giù il Garzeno
Tanti i venti dell’estate
il lago canta a ritmo pieno…
per  chi vive le giornate.
 
da Fiorella Cappelli - (Roma)
.

giovedì 8 marzo 2012

Acque tranquille - (Haiku)

                              - fotografie di:  Franco A. Cavalleri -


Acque tranquille
celati fra i canneti
nidi di oche.

da Gianni De Simone - (Traona - SO)


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Mimose parigine e comasche



Intimamente avvolti
nel fascino parigino
spensierate chiacchieriamo
mentre i distretti percorriamo
dall'Operà Garnier barocca
a Place de la Concorde
dove l'obelisco egiziano
incantate ammiriamo
e un succo di germe di grano
in Rue des Pyramides gustiamo.
La gioviale voce
di mia figlia Silvia
armoniosamente mi conquista
sedute sulle verdi seggiole
dei giardini de le Tuileries
dal primaverile sole accarezzate.
Al Musèe d'Orsay
un bistrot cerchiamo
e graziosamente pranziamo
per riprendere il cammino
fino a l'Île de la Cité lì vicino.
Piacevolmente sorridiamo
nel vedere trasportare in bicicletta
un alberello di mimosa
dai gialli rametti piumati.
Forse è la moda
ci chiediamo
quando tanti ne incontriamo.
L'ho raccontato
e anche a me han regalato
l'alberello dai pallini gialli
che si crogiola al sole
sul mio balcone.
L'otto marzo mi han regalato
un altro alberello profumato.
Seduta sul mio balcone
un ramoscello delicato
dolcemente sfiora il mio incarnato
mentre ammiro il mio lago
ancora addormentato
sotto un cielo di grigio ammantato.
I miei pensieri
si liberano nell'aria fresca del mattino.
Chiedo al mondo di rispettare la donna,
di innate capacità creata,
troppe volte calpestata.


da Gianna Binda - (Como) .

domenica 4 marzo 2012

Nòtt de San Lorenz - al son di ond del lagh - (poesia in dialetto milanese) - Notte di San Lorenzo - al suono delle onde del lago




- testo originale, in dialetto milanese: 

Sdraiaa su on praa mì e lee,
cont i oeucc vers on ciel
ch’el caragna stèll
in de la nòtt d’estaa
che riciama i desideri,
al son di ond del lagh
che quiett el dà frescura,
me senti sgorà via
sòtta el bofà del vent
come sabbia del desert.
Cerchi de resist, gh’hoo paura,
intorna vedi pù nient.

Ona fòrza oscura la me ruzza
sòtta on ciel  viola, bass,
caregh de nivol e tron,
vers on precipizzi
che sarà el mè doman.
Me vòlti indree e vedi
l’amor scarligà via,
me troeuvi deppermì,
e la vitta borlada in tèrra
de la bufera l’è in balia.

D’on bòtt però a dèrvi  i oeucc:
l’è staa domà on sògn;
me vòlti e lee la sorrid,
ghe foo ona carèzza
e ghe strengi fòrt la man.
El  coeur el torna a batt
perché lee la sarà al mè fianch
per tutt i mee doman
a tegnì insèma i granitt
de la mia anema de sabbia.

- Renato Baroni-



- versione in italiano:



NOTTE DI SAN LORENZO

Sdraiati su un prato, io e lei,
con gli occhi verso un  cielo
che piange stelle
nella notte d’estate
che richiama i desideri,
al suono delle onde del lago
che quieto  dà frescura,
mi sento volare via
sotto il soffiare del vento
come sabbia del deserto.
Cerco di resistere, ho paura,
intorno non vedo più niente.

Una forza oscura mi spinge
sotto un cielo  viola, basso,
carico di nuvole e tuoni,
verso un precipizio
che sarà il mio domani.
Mi volto indietro e vedo
l’amore scivolare via,
mi trovo solo,
e la vita caduta per terra
della bufera è in balia.

D’un tratto però apro gli occhi:
è stato solo un sogno;
mi volto e lei sorride,
le faccio una carezza,
le  stringo forte la mano.
Il cuore torna a battere
perché lei sarà al mio fianco
per tutti i miei domani
a tenere assieme i granelli
della mia anima di sabbia.

da  Renato Baroni - (Bovisio Masciago – MB)
.