- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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venerdì 25 febbraio 2011

A zonzo per la regina

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Meriggio assolato
di fine inverno,
una allegra breva
increspa il lago,
sempre più potente
verso nord.
Incontro
campanili e pievi
di antiche pietre,
sudate,
suoni conosciuti
di vecchie campane,
filari di slanciati
cipressi.
Una lieve bruma
nasconde
l'altra sponda,
pini, abeti,
nei parchi
cantano la vita.
Torri di acciaio,
moderni campanili,
diffondono onde silenti,
filari di tralicci
trasportano
non sogni,
non fremono,
non giocano col vento,
diffondono profumo
di morte.

da Gianluigi Saporiti - (Como)
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domenica 20 febbraio 2011

Ona vos - (Una voce) - (Poesia in dialetto lombardo)

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- poesia in dialetto milanese:

La barca, ninada dai ond,
la se moeuv in sul lagh de la vitta
indoe se mes’cen denter l’anima
el dolz di stagion da bagaj
e el brusch d’ona sgrazza d’uga
che semm mai riessii a cattà.

Regòrd e rimpiant per i ann
ch’hin forsi passaa tròpp a svèlt
che semm minga sta bon de doprà
cont el coeur saraa in d’on cassètt,
i oeucc quattaa denanz al Mond
e i pee poggiaa in su la litta.

Quadrèll su quadrèll, con cura,
emm faa su la cà di nòst interèss,
circondaa da ona spèssa scighera
che la sconfond dasi dasi la ment
con penser e dubbi che ogni dì
spongen semper pussee.

I brasc gh’hann quasi pù la fòrza
per riessì a remà fina a riva,
ma poeu, d’improvvis, la scighera
la tòrna d’indoe l’è vegnuda,
e in del scur de la nòtt ona vos,
de lontan, la ghe ciama a lee.

L’è on vosà de quij che desseda,
compagnaa da ona lus che ris’ciara,
che tira foeura el coeur dal cassètt,
che deslengua el giazz del nòst coeur,
che ghe fa respirà el profum de la vitta.
L’è ona vos: l’è la vos de l’amor.


Renato Baroni

- traduzione in lingua italiana:

La barca, cullata dalle onde,
si muove sul mare della vita
dove si mescolano nell’anima
il dolce delle stagioni di ragazzo
e l’aspro di un grappolo d’uva
che non siamo stati capaci di raccogliere.

Ricordi e rimpianto per gli anni
che sono forse passati troppo in fretta
che non siamo stati capaci di usare
col cuore chiuso in un cassetto,
gli occhi coperti di fronte al Mondo
e i piedi posati sulla sabbia.

Mattone su mattone, con cura,
abbiamo costruito la casa dei nostri interessi,
circondati da una spessa nebbia
che confonde piano piano la mente
con pensieri e dubbi che ogni giorno
si fanno sempre più pungenti.

Le braccia non hanno quasi più la forza
per riuscire a remare fino a riva,
ma poi, d’improvviso, la nebbia
ritorna da dove è venuta,
e nel buio della notte una voce
da lontano ci chiama a lei.

E’ un grido di quelli che svegliano,
accompagnato da una luce che rischiara,
che toglie il cuore dal cassetto,
che scioglie il ghiaccio della mente,
che ci fa respirare il profumo della vita.
E’ una voce, è la voce dell’amore.


da Renato Baroni – (Bovisio Masciago - MB)
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Argegno

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- Il dipinto a destra nell'immagine ci è stato inviato da Renato Limana -

Osservo
quest’antro di mondo
accovacciato nelle fangose rive
di fluttuanti onde.
Ascolto l’infinita melodia
dei sussurri velati dal vento
fra ventagli distesi
dai brulli pendii.
L’acqua danza lenta
la sua scia
fra spazi eterni
lasciati persi.
Assaporo questa linfa vitale
d’incantevole solitudine
e torno a respirare...

da Rossella Melotti - (Villa Guardia - CO)
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Sulla SS.36

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Il giorno
arriva strisciando dai monti
muto
e con gli occhi di pena
accumulata nella notte
guarda il lago nascosto
dietro un sacco di carbone
chiazzato di nebbia.
flebili rombi di motori
sulla SS 36
e
fari gialli che mangiano luce.
Quale cieco
al passo di tartaruga
un cane attraversa la strada
e scompare.
Lentamente
Lecco si apre
come una Ninphea cerulea
e da corpo, volto e voce
alle ombre di uno schianto
contro un platano del lungolago.
Garibaldi
sbiancato
guarda attonito
dal suo piedistallo.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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Sul pontil del Lagh - (Sul pontile del lago) - (Poesia in dialetto lombardo)

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- poesia in dialetto milanese:

La vedeven tutt i dì girà per Còm
e fermass là, in fond al pontil;
vestii trasandaa, oeucc stralunaa,
paròll vosaa al vent, cavej spetenaa…..
e ona pigòtta tegnuda per man.

On temp l’era pròppi on splendor,
come on fior sbociaa in primavera
on marì l’ha cattaa el sò amor
e on bagaj tanto cercaa (on bel fiolètt)
l’ha completaa on sògn quasi perfètt.

Ma ona matinna, su la strada de scoeula,
s’è sentii ona frenada, poeu on colp,
e el bagaj su l’asfalt l’ha vist pù la lus.
El coo de la mama l’ha daa foeura de matt:
via vai de dottor, medesin, ospedà……

On dì l’era ferma, come sòlit, sul pontil
cont i oeucc che gottaven in l’acqua;
vestinna noeuva, tutta in ordin,
silenzi vosaa al vent, cavej petenaa…..
e la pigòtta tegnuda per man.

S’è sentii d’improvvis on gran tonf,
sul pontil s’è vist pù nissun
e i gent che sul pòst hin coruu,
hann trovaa domà ona pigòtta,
ona pigòtta cont i oeucc saraa su.


Renato Baroni


- traduzione in lingua italiana:

La vedevano tutti i giorni girare per Como
e fermarsi là, in fondo al pontile,
vestito trasandato, occhi stralunati,
parole urlate al vento, capelli spettinati
e una bambola tenuta per mano.

Un tempo era proprio uno splendore,
come un fiore sbocciato in primavera
un marito ha raccolto il suo amore
e un figlio tanto cercato (un bel bambino)
ha completato un sogno quasi perfetto.

Ma un mattino, sulla strada di scuola,
si è sentita una frenata, poi un colpo,
e il bimbo sull’asfalto non ha più visto la luce.
Il cervello della mamma è impazzito:
via vai di dottori, medicine, ospedali……

Un giorno era ferma, come al solito, sul pontile,
con gli occhi che lacrimavano in acqua;
vestito nuovo, tutta in ordine,
silenzio urlato al vento, capelli pettinati
e la bambola tenuta per mano.

Si è sentito d’improvviso un gran tonfo,
sul ponte non si è visto più nessuno
e le persone che sul posto sono accorse,
hanno trovato solo una bambola,
una bambola con gli occhi chiusi.


da Renato Baroni – (Bovisio Masciago - MB)

Sull'ali del vento - (Poesia Acrostica)

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(Poesia Acrostica)

Sensualmente cavalco
Un fantasma nel vento,
Lidi lontani agogna
L’anima mia sognante.

Accesa da vitrei riflessi
La luna stasera parlante
Invita a un dialogo silente.

Dolce è il ritmo del lago
Effonde un delicato e
Lirico canto passionale.

Varco sull’ali spiegate
Eccitanti soglie d’oblio.
Nuda nel suo manto
Tremola di stelle la notte
Ospita i miei sogni più occulti...

da Antonia Migliaresi - (Silvi Marina - TE)
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domenica 13 febbraio 2011

San Valentino - (Poesia Acrostica e leggenda)

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Poesia Acrostica

Brilla sul lago lontano da riva
Un solo riflesso di luce dorata
Onde gioiose sorridono al Santo
Nella distesa del lago imbiancata
San valentino che porge una rosa
A due innamorati arrabbiati col mondo
Nuova promessa e canto d'amore
Viene danzando sulle spume d'onda
Ancora cangianti alla luce del sole
Lungo le sponde,sospinta dal vento
E sale in alto una musica arcana
Nell'azzurro cielo di nuvole sparse
Tra le macerie di antichi dolori
Invita il mondo a una nuova speranza
Nel dolce conforto di un bacio d'amore
Osanna di vita orgasmo del cuore.

da Pierangelo Giussani (Cernobbio - CO)

La leggenda della Rosa della Riconciliazione

Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incontro con in mano una magnifica rosa. Regalò la rosa ai due fidanzati e li pregò di riconciliarsi stringendo insieme il gambo della rosa, facendo attenzione a non pungersi e pregando affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore.
Qualche tempo dopo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione del loro matrimonio. La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese.
Il 14 di ogni mese diventò così il giorno dedicato alle benedizioni, ma la data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché in quel giorno del 273 San Valentino morì.

giovedì 10 febbraio 2011

Febbraio sul lago

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Leva il sole
la scorza ambrata
negli ombrosi crinali.
Tremula niveo
il primo raggio
fra acque assopite
come anima in corpo.
L’aria di luce agghindata
veste stinti colori
gettando il gelido manto
su giacigli di ossute foglie.
Riverbera lo specchio lacustre
pietraie assolate, silenziose.
Brandelli di cielo
d’azzurro screziati
rincorrono oscuri passeri
nel solitario volo.

da Rossella Melotti - (Villa Guardia - CO)
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martedì 8 febbraio 2011

5 febbraio

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Il mio lago sorride
ai raggi del primo sole,
le profumate brezze
allietano chi lo mira.
Prepara le vele
nocchiero,
lucida
lo scafo,
il vascello freme ,
desideroso di fendere
le increspate acque,
di correre , volare
sulle spumose,
biancheggianti onde.
Un altro anno e' fuggito...
si avvicina sempre di piu',
curva sotto il peso
della terribile falce uncinata,
la maga, dal manto nero,
atroce aiutante del fato,
empia, impietosa,
non sa risparmiare
nessuno.
Fuggi veloce
sul tuo veliero,
vira, rivira
combatti il tuo match play,
vinci, un' altra volta,
la regata della vita.

da Gianluigi Attilio Saporiti - (Como)
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giovedì 3 febbraio 2011

La mia anima vagabonda erra sul Lario - (Poesia Acrostica)

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(Poesia Acrostica)


Lontana e pur tanto vicina
Accoccolata sul’amata sponda

M’inebrio del sorriso lacustre.
Intimorita dall’atmosfera cangiante
Ascolto un capriccioso e inusuale

Andirivieni d’onde e intanto
Nascosti fremiti riappaiono e
Iniettano ansie nell’anima,
Mormorii sopiti nel gelido inverno
Affiorano sulla crespa superficie.

Vago tra paesini e colline
Abbacinata da raggi sfavillanti,
Girovago tra emozioni e paure
Assetata d’estive beatitudini.
Balugina il lago di mistero mentre
Ospita i bagliori del tramonto e
Nebbie sottili avvolgono le spiagge.
Dirotto lo sguardo e ad oriente
Appare Selene nascente:

Eterea su un cielo cobalto
Riflette la sua immagine tra l’onde.
Ritornano nel cuore i miei ricordi
Adesso splendo di luce lunare.

Sarà abbagliante realtà o
Utopia nata da pressanti desideri
Lasciati scorrere nel tempo?

Levito tra fantasie e pensieri
Avvolgenti e nostalgici:
Ritorno ad amorose intese,
Indimenticabili magici momenti!
Origlia il lago le mie illusioni…

da Antonia Migliaresi - (Silvi Marina -TE)
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