Mi risovvengo spesso
di
quella ringhiera in ferro
lungo
il bordo del lago,
foggiata
a forma di timoni
sopra
il corruscare dell’onda
e
il biancore dei cigni.
Là,
un tempo,
ammirato
e sereno,
mi
poggiavo con i gomiti
e
m’empivo gli occhi.
l’anima
e il cuore
della
luce, della brezza,
della
cuna dei monti
cosparsi
di case e giardini
affacciate
sul lago
occhieggianti
e ridenti
tra
gli alberi dei crinali.
Era
un mondo
circonfuso
dai profumi
dei
fiori
delle
aiuole vicine
da
suoni noti.
che
vorrei ritrovare
oggi
come allora
in
quella che sento ancora
il
mio mondo
casa
mia.
.
da
Emilio Montorfano - (Milano)
.