
Trasognata mi fingo
solitario un sentiero
dove ricerco parole
per raccontare storie,
per trasformare sogni
in favole alate
che sorvolano i monti,
poi scendono piano
ad accarezzare l’onda
che in cerchi si spande
come a moltiplicare
gli orizzonti del mio sentire.
I passi miei non toccano
il selciato, mentre vivo
tante vite diverse,
fende le nubi il mio pennello,
mentre di mille intrecci
dipinge una trama.
A notte, con le stelle,
Mnemosine m’appare
in veli d’ambra,
Eros e Thanatos
mi tengon compagnia,
finché sorge il sole
e scioglie il suo riflesso
in un’urna d’acque
ogni diafana creatura mia.
da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)
.