- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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martedì 17 giugno 2008

La “scalotta” di Villa Giulia


Scendevo la ‘scalotta’
in religiosa pace,
gradino per gradino
gustando ogni momento
come rito d’amore.
Nell’estatico silenzio
attento ero lo sguardo
a ogni particolare
e teso l’udito
a ogni nota di natura.

Era scambio d’amore
con gli scoscesi prati
musica soave
risuono di poesia.

Contavo quei cipressi
ad uno ad uno
notavo goni ferita
d’impetuoso vento
ogni segno
d’indomita bufera…

Mi raccontavo a loro
liberando l’anima
al soffio della ‘breva’
che tra gli annosi rami
danzava come foglia leggera
al suon di primavera.

Era letizia immensa
dialogo divino
estasi pura…
Sostavo sedendomi
e, contemplando,
ripercorrevo
storie della vita mia.

Riprendevo la discesa
proseguendo per la darsena,
giungevo di fronte al lago
ormai al tramonto.

Volgevo il passo a casa
con l’ultimo raggio
che dorava l’acque.
Ero una donna nuova!
Quel verde dei cipressi
e l’estatica musica di natura
riempito avevano gli occhi
e lo spirito mio
di gioia assoluta
e appagante ristoro…

da Antonia Migliaresi - (Silvi Marina - TE)
.

2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Ho trovato una foto di una "scalotta", Antonia... purtroppo però non di quella bellagina che la tua poesia descrive...!
(Chissà se l'abbinamento può apparire abbastanza idoneo alla tua immagine reale?)

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

bravissima Antonia: perfetta, la foto che mi hai inviata - l'ho sostituita subito all'altra (l'ho ritoccata e fotomontata un po', così ti piace?)