Lo
scorrere del tempo,
il
susseguirsi degli anni,
che
si rinnova
inarrestabile,
oggi
è segnato ancora
da
questa primavera fulgente,
un’altra
dopo tante
del
passato
dell’età
verde,
con
il suo sole
caldo
e nuovo
sempre
sfolgorante,
con
l’aprirsi delle rose
di
rosso velluto,
odorose
purpuree,
sopra
i loro cespi spinosi,
corolle
che hanno ripreso vita
nobili
e odorose
presso
il muro di cinta petroso,
dove
s’aggrappa l’edera
insinuante
e invadente
tenace,
perenne
con
foglioline nuove
Sotto
il verde fogliame
ombroso
degli alberi
dai
tronchi nocchiuti
forti
e muschiosi,
nel
bosco misterioso
è
ritornato il brusio
continuo,
insistente
di
schiere d’insetti nascosti,
lo
strisciare nell’erba
di
vite sconosciute
che
fuggono rapide
al
rumore dei passi
e
il cinguettio sui rami,
richiamo
all’amore,
invito
canoro
di
teneri pennuti.
Ora
vago cercando
al
piede del monte,
che
germoglia
digradando
verso
la
frescura del lago
verdazzurro
quiescente,
il
ricordo incantato
di
primavere lontane
perdute
in un sogno
ma
luminose
vivide
fulgide
come
quella di oggi
e
pur così tanto diverse
perché
non ero tanto solo
perché
eri tu con me.
.
da
Emilio Montorfano - (Milano)
.
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