- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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venerdì 27 giugno 2008

Lago come...

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Lago come scappare al largo
vedere da lontano,
educo la mia vista
nell'osservare nel viaggio
le regole, tra tegole
plastificate di agosto.
E la natura riprende
i colori e il quotidiano
incerto evapora al sole:
ha odore di luce lunare
il caldo dei pensieri sudati,
a fumo il respiro affannoso che
si arresta nella testa,
quando il tempo ha il calore del corpo.

E' innocente vivere urbano come brezza d'estate
che tocca gelida nella pressione bassa dei tetti
nel deserto di una città vuota,
ma dalle finestre spalancate
- le voci dei vicini di casa, le televisioni accese,
il rumore delle stoviglie, i bambini che giocano -
Il piacere dell'estate.

Il sole che ogni giorno
tramonta nelle nostre teste
i pensieri galleggiano al largo in avanti.

da Alice Piccolo - (Como)
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5 commenti:

Massimo ha detto...

Mi piace il suo stile: ha la capacità di collegare i versi attraverso vere e proprie "geometrie sonore", muovendosi su tracciati non dissimili da quelli caratterizzanti le sezioni ritmiche jazz. Bella poesia.

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Ciao Massimo,
concordo, sulla tua definizione di "geometrie sonore": un ritmo di composizione giocato sulle immagini - e creatività e caratteristiche di peculiarità, molto personale

DR ha detto...

Bella poesia: fa delle piccole cose quotidiane la solida base della felicità - la famosa ape di Trilussa che si posa su un bocciolo di rosa. E con uno stile molto particolare e innovativo che apprezzo sia per la costruzione sia per le assonanze e le rime interne sparse qua e là come isolette nel lago...

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Bello Daniele, l'accostamento all'ape che si posa su un bocciol di rosa, lo sugge e se ne va... (come abbiamo fatto noi, con i versi di Alice Piccolo)!

Anonimo ha detto...

la sensibilità di chi è cresciuto educando il proprio sguardo ma anche e i gesti e le parole nel segno dell'armonia. Nonostante il mondo, nonostante gli altri. Grazie Alice.