- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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venerdì 20 giugno 2008

Il golfo di Venere

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L'ameno golfo di Venere pudica
baciato or è dai flutti del mio lago
e "Lario", è il fortunato amante,
e a te, inclita dea
Lenno ti elesse il fato
terrena tua dimora.

Qual sia dell'anno la stagione amica,
o Lenno! placido golfo timido ed ascoso,
ti desta ognor di primavera,
il caldo sol del mattutino albore.

E grato e dolce è il contemplar
nel tuo bel seno, la riposante quiete.
Nell'aire, unicamente d'ode
il gaio cinguettar
dei passeri fuggenti.

Sale dal lago, ritmico e cortese
il vivido frusciar dell'onde
e par che mollemente posarsi van,
sul grembo tuo diletto.

Già l'astro maggior, dal ciel diffonde
con dovizia e ardore
il caldo suo tepore.
Venere è desta!

S'affaccia il dì novello
e con letizia e amore
sparge copiosa gioia e dolcezza
al golfo suo protetto.
Egida al fianco veglia
la "Balbianello" punta.

Al cielo azzurro rivolti sono
i cento toni dei campestri fiori.
S'apre il bocciol di rosa
dai vividi colori e rigogliosi.
E son macchie rossate e viola!
Camelie sono ed azalee, ne' giardini
e prati ben coltivati
in opima natura.

Nei dì di festa, solenni e giubilanti
rintoccan le campane, e i sacri bronzi
rammentar ci fan, che giusto
è l'adempiere la legge del Signore.
Eppur, fra il brulicar di genti,
sovrana regna la pace della sera...

Ma tu... propizia dea
ancor mi abbagli...
e tenerezze e amori nel cuor m'ispiri!

Tal ti rammento o Lenno,
al par di Campo e di Tremezzo,
ma pur anco Bellagio
che qui rimiro in fronte a me
di luci adorne, variopinte e strane
e riaccende in me
la fiamma della passione antica...
e i segreti svela!

Fascino arcano gode la mia vista
allo spaziar alto e lontano
i segni scuri delle montagne amiche.

Voci però mi son...
che breve è il mio cammino in questi lidi.
Malinconia m'assale!...
e nostalgia m'opprime.

Notti di Lenno! Notti d'estate...
brezza soave e lieve!
Quale carezza amata
sfiora il mio volto e m'arde?...
ed anco il tenero tuo seno affresca?

Or fra le stelle alte nel ciel,
l'astro notturno indora.
Dormi, serena placida dea,
oh Venere dei sogni!...
Arcana e avvolta nel mistero
è la tua notte.

Ed io, dell'onde lievi
odo un sentir leggero
simile al bacio di fedele amante.

Altro radioso giorno
sarà per te il domani.
Ma in mia memoria è impressa, oggi
domani e sempre - e tal sarà,
l'immagin tua diletta.

da Sandro Ciapessoni - (Padova)
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1 commento:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Bentornato su Larioinpoesia, al poeta tremezzino Sandro Ciapessoni - con questa lirica, dal sapore classicheggiante - dedicata ai suoi ricordi ed al "suo" lago