
La candida cortina
della ancor fresca aurora ,
ammanta nel silenzio del mattino
il lento dissonnar della contrada.
Mosse da brezze che dai monti inclinan,
piumose creste giocano sull'onde.
Sotto le arcate dei portici di riva,
è un vuoto sconfinato, ma non triste.
Un senso di quietezza e di sereno
assorbe fatalmente il mio vedere,
e nel guardare, il volto mio contiene
l'amabile sottil aura del lago.
Dal gran salotto aperto alle montagne,
s'intaglian le primizie dell'aurora
e in mistica penombra, mi consola
l'ineguagliabil gioia di quell'ora.
Man mano che il chiarore si diffonde,
la rosea Tremezzina... s'innamora.
Fan rotta verso Loppia bordeggiando,
due navi a remi... anziani pescatori,
stringere il vento che da poppa incìta
non credo sia per lor arduo mestiere.
Doppiano i bei giardini e sottocosta,
viran babordo, a riposar le remi.
Nei limpidi riflessi del mattino
alte nel ciel, stanno le verdi cime
de' monti che fan cornice al lago.
Il sole le ravviva e le incolora...
or le riscalda e lieti... noi ridesta.
Calate son le brezze...
e l'onde... si son quiete.
(da
Sandro Ciapessoni)
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