
Sciabordio dell’onde
mi culla tra l’ombre
dardeggiate di barbagli
d’argentea luce.
che filtrano le fronde.
Frusciar di verdi frasche
dalla Breva sospinte
intonano gli accordi
di una musica che lenisce
e recide la calura ardente
di un meriggio assolato.
Qui sono giunto
di passo in passo
calcando le tue impronte
lasciate sulla fine rena
dove il lago si mesce
alla fluviale corrente.
Ti rincorrono instancabili
i miei pensieri lungo
la scia del ghiaioso tratturo
che si perde in questa oasi
silenziosa e verde
tra le canne che il vento
cantando piega e distende.
da Pierangelo Giussani - (Cernobbio, CO)
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