non scriviamo di lago...
.Con l'approssimarsi dell'estate,
nuovamente assisteremo al dramma di tanti piccoli animali abbandonati sulle strade...
Dieci anni fa - nel 1999 - avevo scritto di getto e con il cuore alcuni semplicissimi e forse un po' ingenui versi (da anni essi sono pubblicati qui e là per il web: sono stati spesso copiati e riprodotti senza aggiunta di firma - e talvolta anche spacciati per propri).
Mi sono ritornati alla memoria, qualche giorno fa, quando sono stata contattata via mail da un volontario 'amico degli animali' che ha pensato di creare un filmato e pubblicarlo su youtube - per combattere l'abbandono estivo.
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Anche se piuttosto datati, rileggendoli, rivivo ancora oggi la medesima emozione - e
desidero condividere con voi
che tenta di "urlare" in web il suo disappunto - insieme al desiderio che si possa un giorno sconfiggere la bruttissima piaga dell'irresponsabile e crudele abbandono di animali...
. (nella fotografia: Gypsy - trovata abbandonata a lato strada appena nata, nel dicembre 1985 - e mia indimenticabile "compagna di vita" per ben 18 anni...)
M’hai insegnato ad attenderti, paziente,
quand’andavamo insieme per le spese.
Così aspettavo, seduto fuor dell’uscio:
quand’andavamo insieme per le spese.
Così aspettavo, seduto fuor dell’uscio:
fuori era scritto - lì non potevo entrare!
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Abbiamo giocato più volte, a nascondino:
ma ti trovavo sempre… (ho naso fino!).
Ma…quando la pallina anche ieri mi hai tirato,
perché non l’hai ripresa... e te ne sei andato?
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Che strano, il luogo dove m’hai lasciato:
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Abbiamo giocato più volte, a nascondino:
ma ti trovavo sempre… (ho naso fino!).
Ma…quando la pallina anche ieri mi hai tirato,
perché non l’hai ripresa... e te ne sei andato?
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Che strano, il luogo dove m’hai lasciato:
la strada è dritta, non c’è il panettiere,
né c’è il lattaio, neppure il salumiere…
(E non capisco neanche: perché mai
ci siamo andati in auto, a far spese?)
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Ora, comprendo, sarai indaffarato...
o qualche impedimento t’ha bloccato...
Ma io sono stanco qui di rimanere,
il sole è caldo, ho sete, vorrei bere.
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Sono già stanco anche di abbaiare:
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Ora, comprendo, sarai indaffarato...
o qualche impedimento t’ha bloccato...
Ma io sono stanco qui di rimanere,
il sole è caldo, ho sete, vorrei bere.
.
Sono già stanco anche di abbaiare:
il sole picchia, mi par di morire…
In lungo e in largo, sulla strada ti ho cercato:
In lungo e in largo, sulla strada ti ho cercato:
con ansia e affanno, tracce tue non ho trovato…
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Perché non torni ad abbracciarmi, Amico??
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Perché non torni ad abbracciarmi, Amico??
(Le coccole mi mancano, più ancora della pappa…)
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Bau... sai cosa ti dico? Io, come sempre,
me ne starò buono, qui… e …ti aspetto…
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Bau... sai cosa ti dico? Io, come sempre,
me ne starò buono, qui… e …ti aspetto…
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© Luciana - agosto 1999
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6 commenti:
Sono alle lacrime... Una poesia meravigliosa e commovente che sposta il punto di vista dall'umano (?!) all'animale.
È talmente bella e degna di visibilità, anche per le sue funzioni sociali, che la condivido in Google Reader (il riquadro "Daniele segnala" nel mio blog).
Sono lieta che questi semplici versi abbiano percorso in dieci anni tante strade diverse - e continuino a navigare il web, ora anche attraverso il tuo aiuto (grazie, Daniele!)
Forse, l'aver trascorso 18 anni di "empatica simbiosi" con la mia dolcissima, pelosa trovatella (che spesso e tuttora rimpiango), mi ha aiutato a leggere attraverso i suoi occhi: il sentimento di abbandono dev'essere tragicamente insuperabile, per un cane - che da parte sua non concepirebbe mai neppure lontanamente l'idea di lasciare il proprio "amico" umano
vedi Luciana, alla fine la tua dolce trovatella è stata trovata, da te, non pensi che tutto sommato le sia andata meglio così ?
Non è che magari in fin dei conti è stata "adottata" da una padrona più affettuosa e umana ?
Non lo si potrà mai dire
sicuramente, è stato un colpo di fortuna...reciproco!
Era nata da pochissimo, era ancora bagnata... sarebbe bastata meno di un'ora e certo non si sarebbe salvata: era nascosta dai rovi, intorno a lei c'erano spruzzi di neve ghiacciata...non potrò mai comprendere le ragioni, né la vigliaccheria di "abbandonare al destino" una vita...
Ricevo e pubblico il gentile messaggio inviato da Giovanni De Simone:
Luciana, volevo registrarmi per postare e... non ci sono riuscito. Ti allego una mia poesia e due commenti. Una camelia e una dalia (stima e riconoscenza)
Ciao.
Giovanni D.S.
ABBANDONO
occhi neri
profondamente neri
occhi tristi
perdutamente tristi
ai bordi della strada
aspettano
in fiducioso silenzio
chi non verrà
COMMENTO
Ho sentito il pianto di un amico abbandonato e urlo la mia rabbia per l’insensibilità e la cattiveria della persona(?!).
Luciana, la tua poesia è un susseguirsi di scene dolci e amare, una verità che stringe il cuore e fa salire un groppo alla gola.
Giovanni De Simone
Che profumo, questa tua camelia Giovanni - ammirata dal colore della dalia, ecco fatto: poesia e commento li ho inseriti io, con molto piacere...Ho notato che poi sei riuscito a pubblicare un commento nel post precedente:
et voilà, benvenuti siano sin d'ora tutti i commenti che vorrai fare...
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