- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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lunedì 9 marzo 2009

Come rondini

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immagine tratta da vol. I Promessi Sposi - 58 acquerelli di Aligi Sassu
Ediz. Art Market, Monterotondo (Roma) 1983


Il fischio del battello ed eran già lontani
la montagna con la neve, il lago,
lo scintillio ardente dei suoi occhi.
Portato dal vento per mesi, per anni,
come un gomitolo di aridi seccumi,
tornava a risalire infine la corrente
per ritrovare odori, colori, rumori,
per rivedere ancora la sua gente.
Partire, tornare, ripartire,
non essere più né di qua, né di là,
la vita sempre dall’altra parte,
solo, a rammagliare ricordi,
ad inseguire verdi primavere.
In un meriggio estivo disillusa
s’inabissava scura la pupilla
nel dolce rosso del bicchiere.

da Rosa Maria Corti (Lenno - CO)


(n.d.r. - Luciana) - pensando agli emigranti dal nostro territorio lariano ritratti nella poesia, mi è parso spontaneamente possibile un abbinamento alle parole struggenti del noto "Addio monti" manzoniano:
"Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati a cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendio, come branchi di pecore pascenti; addio!" (Alessandro Manzoni)

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1 commento:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

un vivido spaccato di storia locale: quando la vita offriva assai meno certezze e spesso imponeva scelte obbligatorie e difficili