- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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sabato 15 novembre 2008

L'estate che muore

.
fotografia: Franco A. Cavalleri


È qui di nuovo l'autunno
e nel bosco intristito
ogni pianta si spoglia
e stende sterili rami
al cielo ingrigito
opaco e greve.
Raccolgo da terra
la foglia caduta
perduta
sbiadita
senza più vita
e giù, verso il lago,
bianche volute
di fumo, odoroso
di resine e d'erbe,
nascono da fuochi
dei petali consunti
d'un serto avvilito
di sterpi
di bronchi
di fronde
di viluppi di stoppie
che la fiamma consuma
con lingue guizzanti
rinvigorite dal vento.

È quel che ormai resta
della festa d'estate
del denso fogliame
di alberi ombrosi
di boccoli fragranti
di linfe segrete
di vita intensa
di nidi sonori
dell'allegro ruscello
che a balzi tra pietre
levigate e muschiose
va fino al lago
confondendovi le acque.
Tutto ora dorme
tutto qui è finito
rinsecchito
brullo
impoverito
spogliato
raggelato
letargico e disadorno
nebbioso e scialbo
sconsolato e fosco
come una vita che muore
e che dà fine ai miei sogni.

da Emilio Montorfano - (Milano)
.

1 commento:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Il lago (come la natura, come la vita), è anche questo: il riflesso della fatica del vivere, l'incontro con l'autunno.
I pensieri allora scorrono istintivamente, irruenti o placidi, come l'acqua che li circonda. Ma dietro l'ultima foglia caduta, si cela sempre l'attesa e la gioia del prossimo incontro...con un nuovo germoglio.