- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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sabato 22 novembre 2008

I venti del Lario

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fotografia: Franco A. Cavalleri


Diffonde il tivano al mattino
tra i vicoli vecchi del porto
intenso l'effluvio del lago
e candide vele solleva
su le onde danzanti,
torna al meriggio la breva
da l'anse boschive dell'Adda
e di serico velo ricopre
la pace soffusa del lago
finchè il tramonto lo leva
per dare splendore alla luna.

da Piero Pizzi - (Lecco)
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentilissima Luciana,
mi scuso per averti inviato un commento di poche parole con un errore di ortografia. Una figura da ciculattè!
Ultimamente non mi sono fatto sentire,sia per complimentarmi per il tuo appassionato attaccamento all'Antologia sia per ringraziarti per il commento ad una mia poesia,perchè sono stato impegnato nella pubblicazione di un mio libro presso Lulu,(se in tre parole ho fatto un errore in duecento pagine mi sono sfracellato le meningi nelle correzioni!).
Niente poesie però, ma un serioso volume di diritto.la copertina con il titolo,se vuoi,la puoi vedere in Lulu.com/content/4843609,da vedere ma non da comperare perchè è un libro così tecnico e palloso da risultare la versione cartacea della corazzata Potiomkin vista da Paolo Villaggio.
Ti mando con la solita poesiola tutti i miei più cari saluti e scusami della lunga chiaccherata.

Piero

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Carissimo ed ECLETTICO Piero: tu sei sempre ricco di mille sorprese, ma questa poi è davvero inaspettata - e m'induce a farti di cuore tutti i miei migliori auguri, per la tua nuova pubblicazione...
... A presto rileggerci!

antonia ha detto...

Complimenti per la poesia, i venti del Lario mi hanno sempre molto affascinata.
Ho letto anche il messaggio di Piero e poichè anch'io in questi giorni sto pubblicando su lulu, devo dire che davvero non si finisce mai di correggere, e quando si pensa che tutto vada bene, c'è ancora qualcosa da cambiare.
Saluti a tutti i lettori del bel sito
Antonia

Anonimo ha detto...

Carissima Amica,
leggendo la bella poesia di Piero Pizzi "I venti del Lario", mi sono ricordato di come li descrive Giovanni Battista Giovio in "Como e il Lario" (1795) con lo pseudonimo di Poliante Lariano.

Parlando delle vele lariane egli dice che "su queste domina il regolar vento, che si appella Tivano, ed è la tramontana, che spira di notte fino al sol già levato, la Breva è l'altro, che soffia all'avvicinarsi del mezzogiorno. Hannovi però di sovvente venticelli particolari, per cui in un fianco del lago vedrannosi barche, che ritornano a vele in Como, benché abbia forze la Breva, e così pure, benché del Tivano s'incerspino i flutti, pur si veleggia per dipartirsi dalla Cottà. Ciò si vuole attribuire a tante fauci di vallate, ed a que' venticelli, che si appellan montivi."

Emilio Montorfano

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Grazie Emilio, per la tua dotta ed interessante citazione!

Di mio, aggiungo soltanto una piccola curiosità, per i non lariani:
il "Tivano" è conosciuto dai frequentatori del Lario come un vento che conduce il bel tempo (mentre il soffio della "Breva", solitamente minaccia a breve una variazione di tempo assai meno piacevole).

Non per nulla, il suo nome pare derivi dalla lingua francese: "petit vent" (piccolo vento) che ben evidenzia la sua bonarietà!
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