- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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mercoledì 11 giugno 2008

Il lago parla

fotografia: Jaio "notturno a Bellano" - (furlanar.blogspot.com)

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Non dormo. Ascolto il cielo
che, adirato, rumoreggia
con tante voci.
Attenta, cerco di percepire
anche i suoni del lago:
come note nella notte,
piene di speranza,
di stupori, di paure
unite ai tuoni
e ai lampi incandescenti,
sembrano anime sperdute che
ballando e parlando tra loro, volano
per conquistare il loro posto in cielo.

Uno spicchio benedetto di natura
e’ stato donato ai “laghee”:
lo scenario del lago
è insostituibile,
un quadro irripetibile.

Una notte intera
non basta a soddisfare
la voglia di rimanere
ancora ad ammirare.

Strali di luci e colori,
montagne amiche,
case illuminate
alla sera fanno del lago
una visione divina
che ti lega per la vita,
a cui puoi ritornare,
a cui devi ritornare:
te lo chiede il lago.

da Anna Di Muro - (Como)
.

7 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Una poesia-prosa (così, la definisce la sua autrice) ricca d' emozioni - e di ben ritmate immagini di lago.

Un grande amore, quello per il Lario: neppure la notte ne interrompe la capacità di ammaliare il cuore...

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con quanto scritto in questa bella poesia, i 'laghèe' hanno ricevuto un dono asssai prezioso...il Lario offre scenari che non ci si si stanca mai di contemplare.
Un saluto

Antonia Migliaresi
http://amoillario.blog.tiscali.it

Unknown ha detto...

Sebbene mi sento già di casa, ditemi perché i leghee e perché il Lario cosí lo saró ancora di più:-)

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

sempre un piacere averti qui tra noi, Antonia: grazie, per il tuo commento ai sentiti e larianissimi versi di Anna Di Muro

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

"Laghée" sono chiamati in vernacolo locale i nativi del nostro amato lago Lario... che sono ovviamente ben lieti di condividere tutte le bellezze naturali ed artistiche lariane anche... con gli amici "furlan" come Jaio!

Unknown ha detto...

Grazie Luciana. Mi sembra che cosí chiamato il lago puó essere di tutti e non solo di Como:-)

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

Verissimo, Jaio.
Infatti, dopo la creazione della provincia di Lecco (anni fa), i 'laghéè' dell'altro ramo del lago giustamente si inalberano, sentendolo chiamare sempre e soltanto "di Como".
Che vuoi farci... trattasi di puro campanilismo, dato dal troppo affetto...eheh!