- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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giovedì 29 aprile 2010

Primavera trionfa

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Opaco, senza guizzi,
quasi sconfitto il lago
cede ad altri la scena
stamattina, nel trionfo
di sgargianti giardini.
Fra navate d'allori
rapsodie d'insetti
tornano a farsi udire,
fra seni d'acqua dolce
insugherite memorie
tornano a rinverdire.
Ma trepida il cuore
mentre poesia canta
l'effimera bellezza
d'un ciliegio in fiore.

da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)

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martedì 27 aprile 2010

Un mattino di maggio

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fotografia: Franco A. Cavalleri


Quel mattino di maggio
in riva al placido lago,
fianco a fianco eravamo
sulla nostra solitaria panchina.
Ricordo il lungo silenzio
la tua mano cercare la mia,
poi la tua voce flebile ...
e tremula, la tua pena svelare.

Parlasti piano piano
poi il silenzio ancora...
sentivo il tuo rapido respiro
sommesso... in crescente affanno.
Presi dolcemente il tuo viso,
guardai il tuo sguardo triste.
Ricordo, vidi una lacrima...
mi abbracciasti all’improvviso,
con fatica mi dicesti:
non mi lasciare mai...mai...”

da Angelo Ostini - (Maslianico - CO)

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Mille luci

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Como si circonda a sera
di mille splendidi colori
pare una dama che si prepara
ad un’allegra festa.
Mille luci brillano riflesse
nel nero specchio del lago
sembran mille sottili candele,
in fila, andar lunghe lunghe.

Un lieve suono d’armonica
improvviso vien da lontano
e rompe il silenzio fatato
di questa magica sera.
Ammiro ed odo incantato
e il mio spirto s’inebria.

da Angelo Ostini -(Maslianico - CO)

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Lungo la riva del lago

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fotografia: Franco A. Cavalleri


Lungo la riva del lago
in acqua cheta
vanno specchiandosi i ricordi:
giovani a grappoli
cantano felici
I gabbiani rispondono
col loro grido.

Lungo la riva del lago
piedi nudi
battono veloci l’acqua
che canta con voce bianca

Lungo la riva del lago
una coppia è rimasta indietro:
nasce l’amore
salutato dalle sirene dei battelli

Lungo la riva del lago
labbra s’incontrano
e
aprono il paradiso della giovinezza

Lungo la riva del lago
oggi. Silenzio.
Un peso mi preme dentro:
”Tu non sai amare”
e...
mi hai lasciato
ad invocare di avere lacrime
per sapere di amarti.


da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

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Maggio a Mandello - (La Moto Guzzi)

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fotografia: Franco A. Cavalleri


Il mese piu’ bello
c’e un raggio di sole
in quel di Mandello.

La strada che vide
le macchine antiche
d’italica gloria
venire plasmate
in quell’officina
che dava alla gente
il nobil lavoro.

Portavano il fregio
dell’aquila d'oro.
Del rombo di queste, da sempre
famoso, il cupo rimbombo
creato dall’eco del monte roccioso
giungeva laggiù, dove il lago lucente
veniva percorso dalle imbarcazioni
che andavano lente, strumenti dell’opra
anch’essa assai nobil di quell’altra gente.

Rimangono ora soltanto i ricordi,
esistono ancora le antiche
officine della Moto Guzzi,
ma sono un po’a pezzi.
C'è dentro un museo
dov’io qualche volta rimango
per ore, rimango a sognare.
(La moto d’un tempo
è’ un altro mio amore.)

n.d.r. - come da norme di collaborazione evidenziate in homepage -
In caso di diffusione personale, si richiede di precisare anche la provenienza web (tratta da www.comoinpoesia.com - a cura di Luciana Bianchi Cavalleri), effettuandone comunicazione a casella e.mail: ventifebbraio@iol.it

da Enrico Bonfanti - (S.Fermo della battaglia - CO)

n.d.r.
nella poesia si parla del sito del Museo Moto Guzzi,
situato a Mandello del Lario.
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lunedì 26 aprile 2010

Notte sul lago

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Lampi e tuoni
nel cuore
intorno
silenzio e sonno
Le stelle
baciano l’orlo del lago.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

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domenica 25 aprile 2010

L'airone

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Un bianco airone
con le ali distese
nella rossa luce del tramonto
si riflette nell’acqua azzurra del lago.

Stanco è il suo grido.
In silenzio
torna al suo nido.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

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venerdì 23 aprile 2010

La sera estiva

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Quando cala la sera estiva
sui borghi tranquilli del lago...
mentre chiude il pittore amico
il paziente lavoro sulla tela...

mi par che una strana atmosfera
avvolga tutto il paesaggio.
La fresca brezza increspa l’acqua
cambian lente le luci e l’ombre

i colori poi sono un incanto
gli alberi e i fiori una magia...
e la piccola nube nasconde il sole
che l’accende di vermiglio e oro.

Il cielo azzurro e le verdi colline
colorano il lago intensamente...
ora osservo meravigliose tinte
e lo spirito mio sta serenamente.

Ecco poi lontan che giunge piano
il caro e solingo battello antico
sono anni che va sul caro lago
e le verdi acque solca peregrino...

bianco accosta all’imbarcadero
volano attorno i chiassosi gabbiani.
Poi se ne va lasciando un vuoto
e la festa finisce.

da Angelo Ostini - (Maslianico - CO)
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Le campane a maggio - (Bellagio)

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Ascolta il suono della campana
consunta dal tempo.
I brividi giocosi
saliranno dal tuo cuore
passando per la gola,
fino a disperdersi
nel Sacro Calderone
ove si schiuderanno
arcane vibrazioni.
Nei limiti da te prefissati
- che debole fortezza -
tutto ciò si perderà
scorrendo repentinamente
in ogni direzione:
e lo perderai.

n.d.a:
dedicata al lago di Como in una giornata di Primavera dell'anno scorso, nell'ascoltare le campane della chiesa di Bellagio.

da Elena Paredi - (Milano)
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giovedì 22 aprile 2010

Resegone

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Nel sonno del primo chiarore
il Resegone
indossa un largo cappello arancio slavato
e si affaccia sul lago
dove una leggera brezza
muove l’acqua e
lo moltiplica all’infinito.
La natura si sveglia
e gli uccelli
in attesa di prendere il volo
per spazi infiniti
eseguono una melodia
con note misteriose.
Il pigro giorno che arriva
ascolta in silenzio.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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martedì 20 aprile 2010

...E un giorno accadde...

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Dall'alto di una torre, all'alba
di un giorno
s'ode venir dal nulla
una melodia candida e fragile
come una rosa appena sbocciata.
Il vento soffia morbido sugli alberi,
le nuvole danzano in cielo
e nelle case ancora silenzio.
Appare, questa melodia, piena
di mistero fantastico;
come da un libro fatato
escono voci dolcissime,
forze di angeli,
che si alternano l'una dopo l'altra.
I grilli cantano, il lago ondeggia
accarezzando la terra, mentre quelle voci
si fanno sempre più deboli, più fini
per poi svanire.
La melodia finisce, tutta la natura
si ferma d'incanto.
Il giorno giunge, la gente è sveglia
e le voci dei bambini fanno da eco
dando il benvenuto.
Quella melodia è scomparsa,
andata là chissà dove
nell'Universo.
Nel mio cuore ha portato quelle note
del Paradiso,
misteriose e senza confini che,
forse, un giorno ritorneranno.
Forse.

da Elena Paredi - (Milano)

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Moment eterna - (Istante eterno): dedicata a Civenna

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(Poesia dialettale, dedicata a Civenna)

MOMENT ETERNA

Hoo vist la Lusnada
vegnì pussée ciara
cont el fragor del temporal.
Stralusc che‘l ruga
la s’cima del Paradìs
di Stell masaraa
Sgrisor che sgoren via
sòtta ‘l mont quarciaa
che se fann lugher d’Armonia.
Grìi che se lustren i sciampitt
e rughen on sorris de vent per sonà la sinfonia.
La lusiroeula la donda in mezz al praa
la sabetta e la sgariss
che la voeur portà el sò Fiaa sora el Lagh.
ABRACADABRA !
M’inlochissi dennanz a l’Eternità
e sari sù i oeucc per minga desmentegà.


...ed ecco la traduzione in lingua italiana:


ISTANTE ETERNO

Ho visto il Lampo
divenire sempre più chiaro
con il fragore del temporale
Lampo che fruga
la cima del Paradiso
delle Stelle bagnate
Brividi che volano via
sotto la montagna coperta
che si fanno scintille d’Armonia.
Grilli che si lustrano le zampette
e che rubano un sorriso al vento per suonare la sinfonia.
La lucciola dondola in mezzo al prato
zabetta e urla
che vuol portare il suo Fiato sopra il Lago.
ABRACADABRA !
Mi incanto dinanzi all’Eternità
e chiudo gli occhi per non dimenticare.

da Elena Paredi - (Milano)

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Paesaggio

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in un tramonto di silenzio
il sole gioca con l’acqua del lago:
dai fiori di cristallo
volano petali di luce

dove finiscono i sogni.

il grido della notte è triste
sulle rive cementate di menzogne:
la sorda corruzione
lava ab eterno l’incrostata idiozia
con lacrime trasparenti
di onde ormai gravose.

da Giovanni De Simone - (Traona SO)
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Mi mancherà

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Mi mancherà il verde dei monti
l'esuberanza della natura
la quiete del lago,
la sua rabbia imprevedibile,
il grido dei gabbiani,
la diffidenza degli aironi,
il candore dei cigni.

Mi mancherà la gente laghée
il suo affetto sincero,
la "Nuvola Azzurra", (*)
compagna di avventure.
Mi mancheranno albe incandescenti
tramonti folgoranti.

Il lago lo porterò nel cuore
e ai primi bagliori di primavera
tornerò a riallacciare
il filo magico
che mi ha accompagnata
per tutta l'estate...


(*) n.d.a: "La nuvola Azzurra" è la mia canoa.

da Antonia Migliaresi - (Silvi Marina - TE)
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venerdì 16 aprile 2010

Lago di Lecco

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Lago di Lecco:
grande fiore azzurro
dove vele multicolori
svolazzano come farfalle.

M’immergo nelle sue
acque lasciando che i pensieri
vengono trasportati verso il fondo
fin dove arriva l’occhio.

Tutt’intorno frescura.

Il Resegone sussurra qualcosa
e con un fremito
si getta nel lago.
S’ingrossa
s’allarga
si spezza

Dal suo piedistallo
Garibaldi
di bianco vestito
ode il brusio della gente
il canto dei motori
e tace.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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domenica 11 aprile 2010

Nonno Barba - (Cernobbio)

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(giugno 2000: in ricordo del “Nonno Barba”,
mitica figura di Cernobbio - ultimo pescatore e barcaiolo del paese)



Il nonno ...un uomo semplice e sereno
ricordo il suo aspetto da marinaio.
Una barca e il lago erano il suo regno
il silenzio sull’acqua lo rendeva gaio.

A Cernobbio lo ricordano ancora
sempre lieto ancorato alla sua Riva.
A pescare spesso usciva di buon’ora
fischiettando felice “Casta Diva”.

E mi raccontava della sua sensazione
quando sull’acqua la pace trovava.
Le anatre e i gabbiani gran confusione
volavano attorno e lui cantava.

Felice era ed i suoi luoghi amava
tutto sapeva del suo caro lago.
Solo con la barca tardi tornava
stanco ma completamente pago

Oh ...Nonno Barba quanti ricordi
...eri con questo nome conosciuto.
Ora riposa e non lasciarci sordi
...sordi al bel vivere da te voluto.


da Angelo Ostini - (Maslianico - CO)

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sabato 10 aprile 2010

Vidi

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(fotografia: Franco A. Cavalleri)


Ricordo quel giorno che...

Vidi l’azzurro del cielo
tra le spighe di grano maturo.
Vidi il sole splendere
nell’acqua tremula del lago.
Vidi un pettirosso saltellare
canterino sui rami dell’albero.
Vidi due farfalle volteggiare
nell’aria fresca del mattino.
Vidi il cielo diventare rosa
prepararsi ad una nuova alba.
Vidi la luna fantastica
tra i neri rami incantati.
Vidi la gioia negli occhi di un bambino.
Vidi il sorriso sul dolce tuo bel viso:
“quel giorno tu eri felice con me”

da Angelo Ostini - (Maslianico - CO)

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Splendida luna

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Oh...luna che splendi serena
e mi guardi sorniona
nel cielo sei come una regina
le stelle ti fanno corona.

L'aere di questa notte magica
che si nutre della tua luce
mi porta una nota antica
l’orchestra il suono produce.

Ah... che melodia armoniosa
le note decise s’intonano
d’incanto l’animo osa
prestarsi al fascino del brano.

Sull’acqua un nastro d’argento
incanta il caro lago e colora...
lontano la riva come un portento
specchia le sue luci di ora in ora.

chiudo gli occhi... serenamente
arriva lieve la brezza... io la sento
dell’insieme ringrazio sentitamente
questa notte... io sono contento.

da Angelo Ostini - (Maslianico)

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Nel cimitero di Montagnola - poesia dedicata ad Hermann Hesse

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(n.d.r.: Per una volta, accogliendo questi suggestivi versi, spostiamo eccezionalmente la nostra attenzione dal lago di Como al vicino lago di Lugano.)



Nel silenzio del piccolo cimitero
vado cercando dell’uomo la tomba
cammino piano piano e come un mistero
sento nell’aria aleggiare un’ombra

E’ la sua anima che non riposa
anima infelice …in perenne tormento
che mi accompagna triste e pensosa
verso la meta ...l’atteso momento ...

Mi sovviene una struggente emozione
un moto dell’inconscio m’invade
tutto della sua arte è una creazione
per l’umanità che tristemente cade

Ora l’incontro con un GRANDE
ecco nell’angolo la mesta sepoltura ...
il tuo pensiero vive ...spirito vagante ...
ti sento …un brivido mi cattura

Solo una nuda pietra grigia e severa
sulla semplice e povera terra ...
sono sicuro ...è come LUI la voleva
scolpito ...un nome ...HERMANN HESSE.


"Poesia dedicata ad Hesse in occasione di una visita al piccolo museo di
Montagnola
e alla tomba di Gentilino (vicino a Lugano)"


da Angelo Ostini - (Maslianico- CO)

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mercoledì 7 aprile 2010

Villa Olmo

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Maestosa la villa domina il lago
dell'olmo secolar serba i ricordi
con dame cavalier principi e re.

Un manto dorato l'avvolge al tramonto
d'archi un concerto par l'onda leggera
leggiadra nell'ombra cala la sera.

da Piero Pizzi - (Lecco)

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martedì 6 aprile 2010

Luna de april - (Luna di aprile)

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I ram che pareven sècch
adess hin pien de butt,
la scighera de l’inverno
l’ha lassaa el pòst
a l’aria remondinna
e al ciel pitturaa de celest.

On gatt el fa fron fron
intanta che ona luserta
la se scalda al sô
e in d’on praa rinnovaa,
pontinaa de fior,
a corren i bagaj.

E, come anmò da on nid
se sent el cipì di usej,
inscì da ona ca’ de Còmm,
sòtta la luna ciara,
se sent ona vita noeuva
che cipiss al Mond.


(Renato Baroni)



dopo il caratteristico dialetto milanese...
ecco la traduzione in lingua italiana:



LUNA DI APRILE

I rami che sembravano secchi
adesso sono pieni di germogli,
la nebbia dell’inverno
ha lasciato il posto
all’aria cristallina
e al cielo dipinto d’azzurro.

Un gatto fa le fusa
mentre una lucertola
si scalda al sole
e su in prato rinnovato,
macchiato di fiori,
corrono i ragazzi.

E come nuovamente da un nido
si sente il cinguettio degli uccelli,
così da una casa di Como,
sotto la luna chiara,
si sente una vita nuova
che cinguetta al Mondo.

da Renato Baroni – (Bovisio Masciago - MB)

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sabato 3 aprile 2010

Buona Pasqua a tutti gli amici Autori, Poeti e Lettori di larioinpoesia!

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Carissimi Amici Autori
ed Amici Lettori di larioinpoesia:

a tutti giunga
UN CORDIALE AUGURIO per

una serena e gioiosa PASQUA 2010!