Il
pomeriggio è inoltrato
e
vado cercando il luogo
dove sedevo un tempo
con
il blocco da disegno
appoggiato alle ginocchia,
quando il sole incendiava
la
costa al di là del lago
che
si specchiava nell’acqua
tranquilla di quell’estate.
Accanto a me una giuncaglia
e
scogli con licheni
e
lucertole guizzanti
tra
il pietrisco della riva.
e,
dietro, l’ombra di querce
di
lecci, faggi e castagni
oltre i quali risonava
a
me amico e familiare
il
tocco d’una campana.
nascosta al di là del verde.
Qui
tutto mi appare uguale,
uguale è anche quella pietra
sulla quale mi sedevo
attento per disegnare,
ma
io non sono più quello,
lontana è quella serena
quieta e luminosa spiaggia,
ora
c’è solo il rimpianto,
dopo il passare degli anni
di
quello che era nei sogni
e
che non è stato mai.
da Emilio Montorfano - (Milano)
.