- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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martedì 30 marzo 2010

In quest'ora malinconica

.



È grigio oggi il lago
e nuvole basse pare
s’impiglino tra rami
ancor nudi
che gemono piano.
Forse invocano il sole...
Mi par di sentirne le voci,
tra bisbigliar di pesci
e mormorare d’acqua
che lacrimando scende dal cielo,
che sbatte contro il muro
d’una darsena cupa.
In quest’ora malinconica,
nella conca lustra del golfo,
la memoria cerca
l’eco di smarriti incanti.

- Golfo di Lenno, 30 marzo 2010 -


da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)

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sabato 27 marzo 2010

La chiesetta di marmo

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Mi fermo guardare
la piccola chiesa
di marmo scolpita
di fianco al portale
del Duomo di Como.
È a bassorilievo
ed ha una portina
di poco profonda
Oggi, dopo anni,
dopo tanto tempo
passato lontano,
la guardo commosso.
È qui che mio padre,
quand'ero piccino,
spesso mi portava
tenuto per mano
per dirmi severo:
Se tu sarai bravo
verrà un angioletto
e lascerà in dono
una monetina
dentro il piccolo uscio
per avere un dolcetto
o un gelato, se vuoi.
Quella monetina
sempre si trovava
ed ero felice.
Ora quel ricordo
mi sembra una fiaba
se mostro ai nipoti
la piccola chiesa
con il suo segreto.
C'è ancora il soldino
che dà gioia a loro
e lascia commosso
un vecchio come me.

da Emilio Montorfano - (Milano)

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Le bolle di sapone

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Si staccano frementi
al mio soffio e volano lievi nell’aria...
Sono loro
Le bolle di sapone
che fragili
riflettono
la luce
delle trasparenze del cielo
e del lago.

In ognuna deposito un sogno
E le guardo salire verso l’alto
seguendo la linea del monte...
Vivono pochi istanti
ed esplodono in un battito d’ali
frantumandosi
Nella brevita’ della loro vita..
Leggo la mia
Abituandomi a morire
Leggera e libera
Un po’...
ogni giorno.

da Luciana Schnyder - (Como)

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La bruna straniera

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Sul bianco battello
che, partito da Como,
va risalendo il lago,
io ti scorgo seduta
sulla panca di fronte,
intenta a ravvivarti
con la tua mano nuda
i bei neri capelli
scomposti dalla brezza
Ti ammiro, incantevole,
mentre scorri lo sguardo
dalle pupille verdi
sulle mie belle rive
e la bocca sorride
forse a lieti pensieri.
Il tempo per vederti
trascorrerà veloce:
tra poco tu sparirai
e a me rimarrà il sogno
di averti incontrata.

da Emilio Montorfano - (Milano)

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Dove sei, amore?

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Mezzanotte: Buio senza luna.
Lungolago. Silenzio.
“Dove sei, amore?
la voce dell’acqua nera
copre la tua voce
e brucia il mio cuore.
Che ci separa è solamente un parapetto
e il frutto del nostro amore.
Ogni sera levo le braccia
per strapparti dalle braccia del lago
ma…
vuoto, solo vuoto.
Dove sei, amore?
Il bagliore improvviso di un lampo
illumina il lago agitato.
“Maledetto, ti odio”
Da una panchina
una voce rotta:
”Anch’io lo odio”

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
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lunedì 22 marzo 2010

Aprile - (Ghisallo)

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Fra poco l’Aprile,
dell’anno che scorre
il mese gentile.

Ma ancora
su boschi e su ville
non c’e primavera,
di nubi un mantello
avvolge la strada
che porta al Ghisallo.

In alto un balcone
sul lago maestoso,
il cielo che s’apre
non piu’ tempestoso.

Civenna, e in cima
il Santuario di quella
Madonna patrona di sempre
d’antichi guerrieri
che in sella ai lor lucidi
ferrei destrieri salivan
la via fra queste montagne.

E salgono ancora.
E corre con loro codesto
pensiero, le gesta, il dolore
dei muscoli tesi, com’angeli
in volo nell’aria sospesi,
veloci, incontro all’aurora,
incontro all’amore.

n.d.r. - come da norme di collaborazione evidenziate in homepage -
In caso di diffusione personale, si richiede di precisare anche la provenienza web (tratta da www.comoinpoesia.com - a cura di Luciana Bianchi Cavalleri), effettuandone comunicazione a casella e.mail: ventifebbraio@iol.it


da Enrico Bonfanti - (S.Fermo Della Battaglia - Como)


n.d.r.:
Il COLLE DEL GHISALLO è un valico stradale che collega la Valassina con la parte alta del Triangolo Lariano.
Il punto di valico, a quota 754 m s.l.m., si trova nei pressi di Magreglio.
A pochi metri dal valico si trova una piccola chiesa: il Santuario della Madonna del Ghisallo. La salita del Ghisallo (dal versante nord) viene tradizionalmente percorsa dal Giro di Lombardia ed è anche stata più volte inserita nel tracciato del Giro d'Italia. Per questo motivo, la Madonna del Ghisallo è particolarmente venerata dai ciclisti e nel 1948 il papa Pio XII la proclamò Patrona universale dei ciclisti.
Nei pressi è situato il Museo del Ciclismo
(in fotografia: Il Monumento con la Preghiera del Ciclista, nel piazzale a fianco del Santuario)

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Estate

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Quando
il sole a picco
brucia il profumo
dell' erba e dei fiori,
sovente, la sera,
navigo errante
la' dove il lago
si apre a ventaglio,
sospinto da dolci
notturni montivi.
Il silenzio e' ogni dove,
mi abbandono
a fantasticare
con gli arabeschi
del firmamento,
la luna risplende
sull argenteo lago
e guida la stanca mano,
afferrata sicura alla barra.
Sogno,
ascolto il canto
della prua
che fende dolcemente
le acque,
racconta
di venti tempestosi,
di rabbiose raffiche
insidiose,
di onde alte e sfilacciate
dal Tivano,
maliziosi spruzzi,
tutto e' pace
d' attorno.
Anche l'anima
mia si acqueta,
una dolce calma
mi pervade,
continuo a sognare,
a dormire...forse,
poi,
il canto della luce
ed i primi tiepidi raggi
mi riportano
al cotidiano.

da Gianluigi A. Saporiti - (Como)

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Mercatino a Lenno

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Oggi sentirò
il profumo del mio lago
oggi sentirò
il richiamo degli uccelli
e le anatre verranno
spavalde a chiedere.

I miei occhi rideranno
e scruteranno vele lontane.

E non importa
se ci saranno clienti frettolosi.

Sono a Lenno
e tutto è poesia...


da Giuliana Anzani - (Albavilla - CO)

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Inverno

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Vedi?
brilla nel sole
il Bisbino,
coperto da candida,
scintillante neve;
a fatica
gli alti pini,
i frondosi castagni,
ne frenano
il lento
scivolare a valle.
Gelati ruscelli,
stalattiti di ghiaccio,
confermano
il freddo inverno.
Accanto al fuoco,
ben alimentato
da profumate
essenze,
tutto odora di dolce
zagara amara.
Occhi neri e profondi
ti scrutano l' anima,
tenere braccia
ti cingono,
ti offrono
protezione ed amore.
Saziati con caldo,
dolce, speziato vino,
continua a sognare...
dimentica l'oggi,
aspetta domani.
Il sole,
gia' lo tieni,
al tuo fianco.


n.d.a.:
Invio questo ricordo di Orazio
un giorno forse passò di qui visitando Cecilio
.

da Gianluigi A. Saporiti - (Como)

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martedì 16 marzo 2010

Ricordo di Brunate

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Un sogno mi porta a Brunate,
intenso l'azzurro del cielo
nel lago si specchia,
verde corona di monti
circonda le sponde fiorite,
son vivide gemme
stupende le ville
riflesse dal sole,
il volto ridente
della donna che amo
contempla l'incanto
e il sogno diventa splendente.


da Piero Pizzi - (Lecco)

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lunedì 15 marzo 2010

Chi

.



Il vento
- novello Dongiovanni -
abbraccia ragazze di fumo:
chi ha bruciato stelle d’argento ?

La luce
carezza il verde e l’azzurro
e spezza le sue lame nel lago:
chi ha tagliato i fili dei sogni ?

Il giorno
non ha amore e chiude la rosa
nella sua armatura di cemento:
chi ha rubato la chiave del cuore ?

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

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domenica 14 marzo 2010

Gabbiani

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(fotografia: G. A. Saporiti)


Oh...i gabbiani
dalle ali d'oro!
Come nella luce del sole
volano in cerchio,
sempre piu' stretto,
alla ricerca del cibo,
cosi', nella notte,
i miei pensieri
inseguono
la tua dolce immagine.

da Gianluigi A. Saporiti - (CO)

.

giovedì 11 marzo 2010

La quercia di Blevio

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(fotografia: Franco A. Cavalleri)


Come colorata farfalla
sei volata via,
nuovi variopinti fiori
ti hanno attirato,
nuovi profumi
ti inebriano.
i fiori
appassiranno,
i profumi
svaniranno.
la quercia
su cui hai riposato
le stanche ali,
resiste ai venti,
agli uragani;
da sempre
offre rifugio
a passerotti
e tremule farfalle.
Nella convalle
rieccheggia
un lamento
sillaba per sillaba
una voce nota
arriva
alla quercia,
scuote le fronde
e torna
a proteggere
la timida farfalla


(E' una quercia del parco Wildt di Blevio:
si trova su una curva, sulla strada che scende a Villa Cademartori)


da Gianluigi A. Saporiti - (CO)
.

La gita

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Mi pare soltanto ieri
quel giorno in cui, remando,
costeggiavo la riva
con te sulla mia barca,
seduta a me di fronte.
Nei giardini rideva
festosa primavera
e, nelle nostre vite,
anche viva splendeva.

La barca scivolava
silenziosa sul lago,
quieto e solo increspato
dalle pale dei remi,
riflettendo gli stracci
delle nuvole bianche
sparsi nel cielo azzurro.
Nei tuoi occhi celesti,
io mi perdevo muto,
come di fronte a un sogno,
ricolmo di parole
che non sapevo dirti.
Quel giorno avrei voluto
confessarti l'amore,
ma mi mancò il coraggio
e, tornati alla riva,
dopo un bacio da amici,
più non ci rivedemmo.

da Emilio Montorfano - (Milano)
.

mercoledì 10 marzo 2010

Ho rivisto il lago, il sole, il mio vento...

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Pensavo fosse davvero finita
l’amore, la gioventù, la vita.
Poi da un passato molto lontano
sei apparsa tu e m’hai preso la mano.
Ho guardato i tuoi occhi e in un momento
ho rivisto il lago, il sole, il mio vento.
Ho guardato il tuo volto, i tuoi occhi felici
ho visto i miei diciott’anni e tutti gli amici;
canzoni, feste, tuffi e risate,
amori, rossori e timide occhiate.
Mi hai preso la mano, la vita mi hai ridato
ti dono l’amore che nessuno ha mai avuto.

da Nicoletta Bianchi - (MIlano)
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martedì 9 marzo 2010

Ricordi e visioni

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Sassosi ed erti sentieri
risalgono
tondeggianti verdi cime,
scoscesi dirupi
guidano l'occhio
ad una azzurra distesa
di spumeggianti onde;
bianche scie
si stagliano
nel cielo,
un vento impetuoso
sospinge ed accavalla
turgide nubi,
le mie ruvide mani
accarezzano
il tuo candido seno,
sfilacci di nubi si agitano
come le tue chiome,
io affogo nel ricordo
di oscuri occhi
profondi.

da Gianluigi A. Saporiti - (Como)
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Già viene primavera

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Nebbie,
nubi basse,
nascondono
cime verdeggianti
a primavera.

Nere pietre
rilucenti
per canterini spruzzi,
limpidi ed azzurrini.

Sudori umani
naufragi di comballi,
antichi palazzi,
cattedrali imponenti,
ricordi dilavati,
dai freschi scrosci
che annunciano
le tiepide brezze
e il primo caldo raggio.

I prati già verdeggiano
e le pudiche ginestre
già buttano
timidi germogli,

anche tu, uomo,
dimentica il dolore
del passato e gioisci
alla nuova
primavera
che viene,
carica di felicità
per il creato.

"Già viene primavera" è dedicata alle cave di sasso di Pognana
ed al sudore ed al pianto lariano
"


da Gianluigi A. Saporiti - (Como)
.

sabato 6 marzo 2010

Piove sul lago

.


Cielo e lago:
unica tenda grigia
senza principio e fine.
Ecco le prime gocce
picchettano i vetri
Pioggia sempre più forte
fortissima
Lampi tagliano il cielo
e cadono nel lago
che s’infuria e schiuma
Piove, piove: non smette
Il lago si gonfia
fa paura
Intorno tutto nero
Sempre più nero...

...spiove.

da Giovanni De Simone - (Traona - SO)

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venerdì 5 marzo 2010

Cosa mi resta...

.


Mentre lascio scorrere
lo sguardo innamorato
lungo le dolci coste
del lago e guardo i monti
ed i boschi e le rupi
e le onde e le case.
Mi chiedo che mi resta
di tutti gli anni e i mesi,
dei giorni e dei momenti
che ho vissuto con loro.
Cosa mi resta di te,
dei tuoi gesti affettuosi,
di quei tempi trascorsi
come una breve notte
d'una splendida estate.
Cosa mi resta di te
e di quella piccola
casa presso la riva,
che occhieggia dietro i rami
delle querce e dei faggi?.
Mi resta questa brezza
che mi dice parole,
che mi ricorda il sommesso
sorridere degli occhi
e della bella bocca.


da Emilio Montorfano - (Milano)
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mercoledì 3 marzo 2010

Primavera sul lago

.


Si spostano i pensieri...
sul lago, a tarda sera
dipingono sentieri
di antica mulattiera

Colori profumati
si specchiano a giocare
il vento li ha portati
per farceli ammirare.

Canzoni ed allegria
ad iniziar la festa
regate di poesia
e luci per chi resta.

Così la primavera
annuncia il suo ingresso
l’amore si rivela
un lago...l’ha concesso.

da Fiorella Cappelli - (Roma)
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