Invade i
sogni
La pallida
luna
Ma
In questo
dialogo
Orbo di
parole
Cala il
lago
Uncini
invisibili
Oltre la radice
dell'amore
Rimasta nell'acqua
dalla tinta bugiarda
E nel silenzio
malato di reumatismi
Come una
zattera
Orfana di
onde
Muove la sua ombra
il cuore
E il tempo è acqua
distillata di ricordi
Un filo di
illusione
Nudo
Attorcigliato alla
parete
Zuma neri movimento
di segni
Avvolti nel loro
enigma
Tra le labbra delle
crepe
Tace il richiamo
del gabbiano
E la zattera si
allontana
Resta la ferita
della pietra
Affondata nelle
acque di Garlate
da Giovanni De Simone - (Traona - SO)
.
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