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Talora penso a quel verde
pianoro che si distende
sulla selvosa montagna
presso la riva del Lario
dietro il piccolo paese
tanto a me caro di Torno.
Là, al limitare di un bosco,
troneggia misterioso
un gran macigno pendente
e non lontano sorgeva,
odoroso di resina,
vigoroso e gigantesco
un verde abete fronzuto,
il cui vertice sembrava
allungarsi fino al cielo.
Io da bambino credevo
che arrampicarsi alla cima
potesse far raggiungere
le bianche nubi lontane
naviganti nellazzurro.
Pensavo che in alto fosse,
raccontata dalla brezza
e descritta dalle nubi,
la spiegazione di tutto,
la magia della vita.
Una infinità di tempo
è trascorso ormai da allora,
da quel familiare abete,
ma le domande di allora
sono le stesse di oggi.
da Emilio Montorfano - (Milano)
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