La barca legata al molo,
priva di guida e di vita,
danza e traballa sulle onde
scosse dal vento nel lago,
mentre una pioggia battente
sferza impietosa il suo legno
e crea infinite bolle
sull’acqua inquieta e ingrigita.
Lontano è il sole d’estate
e le foglie del gran faggio
giacciono a terra ingiallite,
spente da un tempo che passa
per tutti inesorabile
lasciando solo rimpianti.
priva di guida e di vita,
danza e traballa sulle onde
scosse dal vento nel lago,
mentre una pioggia battente
sferza impietosa il suo legno
e crea infinite bolle
sull’acqua inquieta e ingrigita.
Lontano è il sole d’estate
e le foglie del gran faggio
giacciono a terra ingiallite,
spente da un tempo che passa
per tutti inesorabile
lasciando solo rimpianti.
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da Emilio Montorfano - (Milano)
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2 commenti:
Intonazione triste e piena di rimpianto per questa poesia dedicata alla barca che reppresenta la metafora della vita con i suoi autunni, stagioni di declino che precedono i freddi inverni. Ma verrà di nuvo l'estate e qualcuno, spero, si prenderà cura della barca e non la farà morire come la foglie ingiallite del faggio.
Un abbraccio a Emilio e a Luciana
abbraccio ricambiato...con un grandeCIAO ad Antonia: sempre benvenuta, su larioinpoesia!
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