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fotografia: Franco A. Cavalleri
Snoda il tuo corpo ancora una tensione
sul dorso, come una sequenza
pronta ad inarcare in tutta fretta
l'armonia dei ricordi, di un urlo
divenuto il ritmo delle confusioni.
C'è per noi di nuovo l'onda del lago
tra gli afratti e le cale,
tra le fronde ed i fiori
che ridono alla riva profumata.
Ora possiamo perdere il momento
quasi tra moine irrequiete,
in sospiri per l'aria che la meraviglia
stride d'una fantasia furtiva.
Tra i viticci e il violino
cade l'oblio di una melodia.
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da Antonio Spagnuolo - (Napoli)
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1 commento:
"(...)di nuovo l'onda del lago
tra gli afratti e le cale,
tra le fronde ed i fiori (...)"
Un'onda fra le mille,
in cui perdersi,
per ritrovarsi ancora...
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