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E mi sorprende il fuoco rosso
di salvie e di gerani contro il Dosso (1)
proteso verso più fresche acque
di cui intravedo solo uno spicchio.
Dietro la torre oggi Venere(2) ci mostra
viso d’opale e chiome d’ametista,
a nuovi sogni, a parole nuove
ci chiama oggi l’estate con il sole.
Mi muovo dietro i vetri del terrazzo,
spalanco il cuore all’azzurra prospettiva.
18 giugno, ore sette
da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)
Nota (1-2). Dosso di Lavedo.
Secondo taluni sarebbe stato anticamente un’isola, in seguito detriti alluvionali avrebbero originato la penisola. Plinio il giovane forse vi soggiornò, il cardinale Angelo Maria Durini, che ebbe la sua dimora nella splendida villa del Balbianello, diede il nome di Diana e Venere alle due insenature che fanno capo rispettivamente ad Ossuccio e a Lenno.
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1 commento:
Uno degli luoghi più incantevoli del nostro Lario...mirabilmente descritto!
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