.
E il giorno si perde
nel dorato lago
mentre il sole muore,
piano piano,
nell'orizzonte lontano.
Lago fatato e calmo
che dona al cuore,
mio solitario,
attimi estatici
di serenità e pace.
.
da Angelo Ostini -
(Maslianico - CO)
.
larioinpoesia
ANTOLOGIA di POESIE ED IMMAGINI di AUTORI VARI, dedicate al LARIO, pubblicate in rete a cura di www.comoinpoesia.it - di LUCIANA BIANCHI CAVALLERI
- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -
Per leggere tutte le poesie sinora pubblicate su larioinpoesia: scorri in basso, sino ad incontrare l'ultima poesia.
Noterai la scritta "Post più vecchi". Cliccandola, incontrerai via via tutte le pagine inserite, a partire dal gennaio 2008.
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domenica 28 gennaio 2018
Sogno infranto
Lo splendido lago
apra il tuo cuore
al sogno infranto
alma gentile.
E il fato crudel
che sì dappresso
io sento ferito,
al tuo debole sospiro,
riporti presto
serenità.
.
da Angelo Ostini - (Maslianico - CO)
.
Ponte Vecchio sull'Adda
galleggiava sul fiume
asciugata dal vento.
Un profumo di donna
danzava cullandosi
sull'acqua increspata.
Scorrevano leggere le parole
che diventarono sussurri
e quei misteriosi silenzi
raccontati dal vento
fuggirono lontano.
Trasportati
da una corrente discreta
fino a perdersi nel buio
e la luna rossa velandosi sparì
dietro una nube.
.
da Luciano Baldini - Erba (CO)
.
sabato 24 dicembre 2016
Ma... in Quella Notte ... (Buon Natale, a Como ed sul Lario)
A tutti gli amici Autori e Lettori di larioinpoesia
Come consueto, con una mia poesia,
auguro a tutti voi di trascorrere un Natale "vero",
lieto nelle piccole cose e ricco di serenita' nel cuore.
Luciana
Cielo sereno e trapuntato d’astri…
s’increspa il lago e l’onda intirizzisce:
stanotte imbiancherà la galaverna
ricamando arabeschi di ghiaccio.
.
Fiabesche trine nel buio della sera
recano sogni e incanti dell’infanzia:
rilucenti profusioni di colorate stelle
sul Presepe, accendono l’abside di blu.
.
Una notte, come tante. Ma in Quella Notte,
nella lontana e Santa Notte di Betlemme
belavano i piccoli d’agnello sulle alture…
e profumava il fieno, a giaciglio nella stalla.
.
Giaceva una Madre,
sospirando immensità d’Amore
in trepido candore di speranza e fede,
nell’umile semplicità d’un luogo senza tempo…
.
Nacque così, quel Bimbo tanto atteso
accolto in tenero ed intenso afflato…
- e nuovamente oggi - con amore, nasce.
.
© luciana bianchi cavalleri
Come consueto, con una mia poesia,
auguro a tutti voi di trascorrere un Natale "vero",
lieto nelle piccole cose e ricco di serenita' nel cuore.
Luciana
Cielo sereno e trapuntato d’astri…
s’increspa il lago e l’onda intirizzisce:
stanotte imbiancherà la galaverna
ricamando arabeschi di ghiaccio.
.
Fiabesche trine nel buio della sera
recano sogni e incanti dell’infanzia:
rilucenti profusioni di colorate stelle
sul Presepe, accendono l’abside di blu.
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Una notte, come tante. Ma in Quella Notte,
nella lontana e Santa Notte di Betlemme
belavano i piccoli d’agnello sulle alture…
e profumava il fieno, a giaciglio nella stalla.
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Giaceva una Madre,
sospirando immensità d’Amore
in trepido candore di speranza e fede,
nell’umile semplicità d’un luogo senza tempo…
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Nacque così, quel Bimbo tanto atteso
accolto in tenero ed intenso afflato…
- e nuovamente oggi - con amore, nasce.
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© luciana bianchi cavalleri
sabato 27 febbraio 2016
Piccolo mondo
La seconda fotografia nell'immagine è dell'Autrice, Rosella Cantaluppi
.
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Nella calma del pomeriggio di metà febbraio
scorre, lungo il lago,
il tempo
colmato da un’aria pura e frizzante
che porta il profumo del freddo di montagna
che evoca cime innevate.
.
L’albero secolare
protende le sue larghe fronde verso l’acqua
compiendo un arco a protezione dei passanti,
mentre la pioggia lieve come un tulle
fa pensare alla terra d’Irlanda.
.
In fondo alla passeggiata,
a sigillo di tempi lontani,
sta il vecchio piroscafo Patria
e ricorda vecchie cartoline in bianco e nero.
.
Piccolo angolo di un piccolo mondo.
Terra lariana,
silenziosa eppur ricca di storia e personaggi illustri,
dove la natura ancora si fa vedere, sentire, respirare
dove il cuore trova ancora un anelito dolce e romantico
e la mente si lascia trasportare
come in un battito d’ali di gabbiano,
quei gabbiani che ricamano il cielo con i loro voli.
.
da Rosella Cantaluppi - Como
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Pagine di una favola unica
Sono cresciute pagine
di una favola unica
la cui intensità lascia
timido anche il cielo
la cui luna colora il lago di blu.
Solo poche anime al mondo
potranno dire di averla vissuta.
Noi ... l'abbiamo scritta l'inchiostro l'ha tatuata
il vento
la racconterà!
di una favola unica
la cui intensità lascia
timido anche il cielo
la cui luna colora il lago di blu.
Solo poche anime al mondo
potranno dire di averla vissuta.
Noi ... l'abbiamo scritta l'inchiostro l'ha tatuata
il vento
la racconterà!
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da Nadia Cavalmoretti - Torno (CO)
da Nadia Cavalmoretti - Torno (CO)
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martedì 22 dicembre 2015
Buon Natale, dal lago di Como.... Auguri, a tutti gli amici Autori e Lettori
.
A tutti gli amici di larioinpoesia,
l'augurio di vivere un S. Natale 2015
ricco di emozioni, serenità...e poesia
Luciana
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domenica 13 dicembre 2015
Acqua
Così divento tronco, ramo o foglia
di frassino e castagno per vestito.
Sasso di riva levigato o spezzato di cava,
polvere nera di moltrasio.
Corteccia di lago increspata dal vento.
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Brivido di febbre e paura lungo la schiena
o specchio di lago fermo…
come ghiaccio fra le montagne.
Solo un tiepido pensiero…
E sono acqua.
.
da Stefano Maesani
- Erba (CO)
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lunedì 9 novembre 2015
Desidero oggi ricordare PIERO PIZZI.
Piero era un caro amico Autore, attivamente presente con i suoi versi ed i suoi ricordi su "larioinpoesia" e "Radici Lariane". Entrambi i miei blog avevano visto la sua attiva partecipazione sin dai primissimi tempi, nel 2008.
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"IL SANTUARIO DI LEZZENO.
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Nelle notti talora
del mese di maggio
un raggio di luna
d'intenso nitore
nel tempio traluce,
mirabile segno
d'amore mariano,
lungo il crinale
i fiori dischiude
e riflette sul lago,
per un attimo solo,
della Vergine il volto
e di un'onda leggera
sulla sponda il fluire
s'ode il sussurro
di sommessa preghiera."
.
da Piero Pizzi - (Lecco)
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Piero se n'è andato in Cielo in un novembre di sole, lasciando di sè una traccia indimenticabile. Avevo di lui la percezione di un caro amico, pur non avendolo conosciuto personalmente ma soltanto tramite web.
Una squisita persona, d'altri tempi.
Nato a Lecco - ove risiedeva - il 22 novembre 1933, aveva accarezzato da ragazzo il sogno di scrivere... ma la vita aveva cambiato i suoi propositi. Dirigente, direttore, impiegato di banca, visse anche a Foggia, Torino e Bergamo. Ritornato nella città natale, si iscrisse all'università e si laureò in legge dopo i cinquant'anni.
Negli ultimi anni, aveva riscoperto il piacere di scrivere, in poesia ma anche di argomenti legislativi.
.
Di lui, ho pensato oggi di farvi leggere questi versi,
pubblicati il 12 gennaio del 2010 su larioinpoesia.
Sono dedicati al Santuario delle Lacrime di Lezzeno. Un luogo mistico, silenzioso e solitario, sovrastante le onde del lago che lui tanto amava.
Un luogo di pace, riflessione e di preghiera.
Il luogo ove, idealmente,
oggi invio il mio pensiero a lui, con una preghiera.
Ciao, Piero.
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http://larioinpoesia.blogspot.it/2010/01/il-santuario-di-lezzeno.html
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lunedì 2 novembre 2015
Novembre
Novembre, mese dei morti,
giorni tristi e pieni di pioggia.
E' l’autunno,
poi l’inverno verrà,
portando gelo e pioggia
anche sul lago.
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Ma tornerà primavera
al primo sole
e spunteranno primule e viole,
verrà l’estate
con le sue splendide giornate,
fiori e frutti carnosi,
poi di nuovo l’autunno…
.
Le stagioni si susseguono.
E anche per me l’inverno verrà.
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di Elsa Somalvico
- Brienno (CO)
.
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(La poesia ci è stata
inviata da Rita Brigatti,
in ricordo della
madre, autrice dei versi)
.
Lago prigioniero
Dietro le sbarre c’è un innocente,
soave e muto,
azzurro e quieto,
dietro le sbarre,senza parole
con facolta’ di non parlare
e se ne avvale come coloro
incarcerati con rabbia e dolore.
Nessuno ha colpa!
Non è reato imprigionare
Cio’ che è creato,
che è puro e bello
e non puo’ parlare,
dava spettacolo senza pagare.
Fu regalato a tutta la gente,
da quel Signore che aveva creato,
non solo monti,alberi,prati,
la luna ,il mare,il sole,le stelle,
ma con un tocco da vero mago
fece apparire di colpa anche il lago.
Lui è imprigionato dietro le sbarre,
al posto d’altri ma lui non parla.
Nessuno parla.
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da Elisa Barone - (Como)
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Per te
Il soffio del vento.
Il profumo di un fiore.
Il cinguettio di un uccello.
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Il meraviglioso incanto del lago
offre un'oasi di piacere allo spirito…
.
L' arrivo della famiglia dei cigni
colmi di splendore, eleganza, amore.
Eh si'… Amore!
.
La mamma fa scendere
dal suo dorso i piccoli,
come fosse uno scivolo:
spettacolo!
-
Impariamo dai cigni
che si offrono amore eterno per la vita.
.
da Patrizia Binda - Lipomo (CO)
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domenica 1 novembre 2015
Temp de picundria - (Tempo di pigrizia)
Originale, in dialetto comasco:
- Temp de picundria -
‘Stò ann chi gh’è stai na lunga estaa
ma ‘l caluur uramai al s’è smurzaa:
i nebi de l’autünn scùndan al suu
che da lüüs mò na manda dumà un puu.
Adìu, bel suu d’estaa,
che i mè oss a t’éè sculdaa…
Adìu, grand
praa veerd e tütt in fiuur
De tanti bej culuur…
I piant ànn già perdüü tüta la föja
E de nà in giir urmai sa gh’à pü vöja.
A l’è teemp de picundria e nustalgìa:
ma vegnarà la neef e
l’alegrìa.
Però ‘sti mees a mì, per véss sincera
Ma fann rimpiàang l’estaa e la primavera.
Epüür d’invernu spunta un dì speciaal
Tra tanti brüutt giurnaad: quell de Nataal.
di Elsa Somalvico - Brienno (CO)
.
Traduzione in lingua italiana:
- Tempo di pigrizia -
Quest’anno, c’è stata una lunga estate
Ma ormai il calore si è spento:
le nebbie d’autunno nascondonoil sole
che di luce ormai ne manda solo un po’.
Addio, bel sole d’estate,
che scaldasti le mie ossa…
Addio, grandi prati verdi e tutti fioriti
Di tanti bei colori…
Le piante hanno ormai perso tutte le foglie
E di andare in giro non si ha più voglia.
E’ il tempo della pigrizia e della nostalgia:
ma verrà la neve e l’allegria.
Però, a me questi mesi, per essere sincera
fanno rimpiangere l’estate e
la primavera.
Eppure, d’inverno spunta un giorno speciale
Fra tanti brutte giornate… è quello di Natale.
La poesia ci è stata inviata da Rita Brigatti,
in ricordo della madre, autrice dei versi:
Elsa Somalvico - Brienno (CO)
.
mercoledì 28 ottobre 2015
Ossessione
(...)
Il mio lago mi è restato accanto.
Dolce compagno hai raccolto i miei pensieri
che come onda cavalcavano la mente.
Nelle ore tempestose
restavo ad ammirarti per ore,
fino al tuo dolce imbrunire
sul far della sera
dove tremule luci
increspate dall'onda
rinviavi alla mia languida mente.
(...)
Tu, mio lago, mi hai guidata
dolcemente accarezzata,
hai lavato il mio dolore
regalandomi il conforto
nelle ore tempestose.
Ora io ho bisogno,
mentre avanzo a fatica,
ma ora so che sei mia guida
nella luce universale.
.
da Gianna Binda - (Como)
.
Si affacciava alla finestra... la sera ...
S’affacciava alla finestra... la sera...
Davanti a sé il lago...
Che increspava le onde lungo le rive....
Lasciandole passare...
Un luogo suggestivo che incantava
Un linguaggio celeste
Ove acque si mischiavano al cielo
E lo sguardo alle cornici dei monti...
Ed iniziava a sognare nel blu della notte
Di quel lago incantato
Ed il cielo inondato di stelle brillanti
Che parean gioielli...
Il riflesso del lago argentato
Specchiava i suoi sogni
Che puntualmente il vento provvedea
A portare via...
Li avea inseguiti a lungo i suoi sogni
Lasciandoli fluire...
Trasportati da quella corrente
Che fluttuante in un vortice dissolvea.
Quel lago incantato e luogo di poesia
Che la vita le avea cambiato
Con pensieri aggrovigliati...
E rimase ferma ad ascoltare...
Un lago calmo con la sua “Breva”
Nella sua leggera brezza
Mettea tutto a tacere nel tempo,
Con il pacato silenzio.
Il lieve respiro dell’aria
Che profumava dei fiori di azalee
E che si inondava sulla sua pelle
Quasi parea lo sfioro di una carezza...
Il suo corpo era fermo ad ammirare i suoi movimenti...
Gli occhi attenti al luccichio...
Che profondea sulle onde...
Increspate e bianche...
Avea assaporato quella leggera brezza
Che i “Lagheè” chiamavan “Breva”
E per la prima volta quel mattino
Avea respirato aria che racchiudea tutta la dolcezza del suo cuore.
Nessuno potea turbar le sue emozioni...
Unicamente si sentìa qualche rumore...
Ma non era il suo cuore...
Eran gli scafi che se ne andavano...
Da una sponda all’altra ritornavano...
Poiché a volte in fuga...
Talvolta così vicini, ma così lontani...
Il lago nascondea i segreti degli umani...
Eppur il cuore non avea confini
E facea tornare come bambini...
Ma il cuor tuo era di pietra
E riposava sul fondo in mezzo alla creta.
Il suo fondo sconfinato
Le accendea la fantasia
Un luogo rinomato...
Profuso di maestria.
Un dì una farfalla...
Volerà nell’azzurro...
Con le sue ali un disegno bizzarro...
E sopra un lago di ghiaccio...
L’avvolgerà in un abbraccio.
Chissà se un giorno
Aspettando il silenzio della notte
Con la calma dell’anima, il suo lago
Dell’altrui sorte riuscirà a restituirle i suoi sogni!
.
da Marcella Marchi - Tremezzina - (CO)
.
"Si vedrà"
Restavo a contemplare
il lago che mi confortava.
Iniquamente rea
d'aver abbandonato
chi beneficiava
di percorsi incondivisi,
io sola ho pensato: "Si vedrá ".
Ancora il lago mi ascoltava.
Contrastato
il dialogo, figlio d'amore,
straziata di tormento,
ho seguito la mia strada
e la voce interiore
mi avvisava: "Si vedrá".
Ora l'onda la mia mano accarezzava.
Con il filo dell'ardore
ho ricucito
i frutti dell'amore,
dilaniati dal dolore.
L'Universo mi ha guidata,
"Si vedrá" mi ha confidato.
Anche il freddo inverno
con candide trine aveva ornato
l'olmo che costeggiava l'amato lago.
Ancor quando
tutto sembrava svanito,
fumosi sogni han abbandonato il mattino,
l'ora di speranza si è colorata
Fulgida stella che guida il mattino
mi ha sussurrato: "Si vedrá"!
Ora ondeggia dinanzi a me il lago,
in questo tempo di spazio
che sa d'infinito,
ancora non ho trovato
la libertà di volare
e randagia nel mondo
devo vagare,
Ma non mi stanco di sperare
"Si vedrá ".
Ascolto il canto dell'onda.
Ora so che
le mie ali devo medicare
per ritornare a volteggiare
nel cielo infinito
dove il vento mi canta
"Si vedrá"
.
da Gianna Binda - (Como)
.
Lontananza
Di giorno in giorno io
cerco
la mia città, la mia
terra
ch’è al di là di quei
monti,
e mi stringe
nell’anima
una malinconia ch’è un
cantico
di ricordi, di care
immagini
di giorni da tempo
perduti
di visi che erano
amici
dei miei monti
boscosi
erti a cullare il
lago.
Penso a questo cielo
azzurro
che è lo stesso che
laggiù
illumina eterno quel
mondo
ch’era da sempre anche mio
con i tenui lucòri
dell’alba
con l’azzurro del
giorno
e con il tramonto di
fuoco.
Fra poco sarà la
notte
e la luna proverà di
nuovo
lattea a specchiarsi
sull’acqua
che viene increspata alla
riva
con un quieto
mormorio
come di voce che
sussurra,
ritmato dall’incessante
rincorrersi dalle
onde.
Su tutto brillerà quella
stella
che amavo fin da
piccino
col suo scintillìo
tremolante.
come un segnale
distante
che sembra dirmi
qualcosa..
da Emilio Montorfano - ( Milano )
.
domenica 26 aprile 2015
La ringhiera
Mi risovvengo spesso
di
quella ringhiera in ferro
lungo
il bordo del lago,
foggiata
a forma di timoni
sopra
il corruscare dell’onda
e
il biancore dei cigni.
Là,
un tempo,
ammirato
e sereno,
mi
poggiavo con i gomiti
e
m’empivo gli occhi.
l’anima
e il cuore
della
luce, della brezza,
della
cuna dei monti
cosparsi
di case e giardini
affacciate
sul lago
occhieggianti
e ridenti
tra
gli alberi dei crinali.
Era
un mondo
circonfuso
dai profumi
dei
fiori
delle
aiuole vicine
da
suoni noti.
che
vorrei ritrovare
oggi
come allora
in
quella che sento ancora
il
mio mondo
casa
mia.
.
da
Emilio Montorfano - (Milano)
.
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