- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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martedì 11 marzo 2014

Una lanterna che la var 'na vita - (Una lanterna che vale una vita)






( Per “lanterna”, si vuole intendere la lampada votiva 
appesa all'interno del Monumento ai Caduti di Como, 
che rimane sempre accesa in onore ai Militi)
.


- Testo originale, in dialetto comasco:
 
Che strana sensaziun sta chi setaa
 
sù sti basèi, ai pè del monùment 
che han vurù fa sù in del temp pasaa 
in memoria de un mùcc de pora gent.
 
Eren giuinott, diventaa vècc in prèsa
 
cunt na divisa e un zaino in sùi spall  
e ta pò inscì pregà o facc di na mèsa,  
ma lur in mort...e ga n'è mia de ball.

G'han dii che l'era bell murì gio in guèra
 
e che tùti sa regorderan de lur,  
ma s'in incurgiù quand inn finii giò in tèra, 
che a murì giuvin sa sa sent un gran dulur.

Ul laac per pucià i pee e na quai medaia,
 
l'è quel che resta de sti fioeu a vint'ann, 
insema a na lanterna un poo canaja  
e al quater de nuvember de ogni ann.

                              (Graziano Castoldi)



- Versione in lingua italiana:


Che strana sensazione star qui seduto
su questi gradini, ai piedi del monumento
che hanno voluto costruire in passato
in memoria di un mucchio di povera gente.

Erano giovanotti, invecchiati in fretta
con la divisa e lo zaino in spalla
e puoi così pregare o far dire una messa,
ma loro sono morti e non ci sono palle.

Han detto loro che era bello morire in guerra
e che tutti si ricorderanno di loro,
ma si sono accorti quando erano in terra,
che a morire giovani si prova un gran dolore.

Il lago per bagnarsi i piedi e qualche medaglia,
è quello che rimane di questi ragazzi di vent’anni
insieme ad una lanterna un po’ canaglia
e al 4 di novembre di ogni anno.

da Graziano Castoldi – (Como)


- Dedicata ai ragazzi che hanno lasciato la loro gioventù 
sulle pietre del Carso, o in Russia - e più recentemente 
in Serbia, in Iraq, in Afghanistan -
.

sabato 1 marzo 2014

Il grido




Oh, voi fortunati,
che ogni giorni vedete
il mio lago,
la mia città,
la mia vecchia casa
le onde  inquiete,
i monti verdi
e i piccoli borghi.
Oh, voi benedetti,
che udite le voci
della mia gente
nelle vie strette
e il risonare alla riva
della quieta risacca,
dovreste ascoltare
nell’anima mia
il silenzioso dolore
di non essere con voi. 
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da Emilio Montorfano - (Milano)
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