- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

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giovedì 28 maggio 2009

Favole in riva al Lario

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fotografia: Nicola Guarisco (sito personale: "Mondo Lariano")


Trasognata mi fingo
solitario un sentiero
dove ricerco parole
per raccontare storie,
per trasformare sogni
in favole alate
che sorvolano i monti,
poi scendono piano
ad accarezzare l’onda
che in cerchi si spande
come a moltiplicare
gli orizzonti del mio sentire.
I passi miei non toccano
il selciato, mentre vivo
tante vite diverse,
fende le nubi il mio pennello,
mentre di mille intrecci
dipinge una trama.
A notte, con le stelle,
Mnemosine m’appare
in veli d’ambra,
Eros e Thanatos
mi tengon compagnia,
finché sorge il sole
e scioglie il suo riflesso
in un’urna d’acque
ogni diafana creatura mia.

da Rosa Maria Corti - (Lenno - CO)
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Crepuscolo

Nel tramonto scarlatto
seguo i vagabondaggi
ansiosi dell’anima
per contrade oniriche
di tacite preghiere
e di meditazioni
d’un monologo intimo
coi ricordi più cari.
Allora chiudo gli occhi
al riflesso dell’acqua
e ne ascolto soltanto
il murmure perenne
che mi giunge sommesso.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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sabato 23 maggio 2009

Una "voce" che ritorna...

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fotografia: Franco A. Cavalleri


Un'amica di larioinpoesia - la signora ANNA DI MURO
ci ha lasciati per percorrere la primavera del Cielo.

Desideriamo ricordarla citando la chiusa di una sua poesia,
("Il lago parla")
che ci aveva inviata nel giugno dello scorso anno:



(...)
"Strali di luci e colori,
montagne amiche,
case illuminate
alla sera fanno del lago
una visione divina
che ti lega per la vita,
a cui puoi ritornare,
a cui devi ritornare:
te lo chiede il lago."



- La "voce" di Anna parlerà ancora e sempre,
e ritornerà - attraverso i suoi versi - a tanti cuori...

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venerdì 22 maggio 2009

Il lago

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(Illustrazione: olio su tela - di Antonio Bernardo) *

Laggiù, nel centro muto
dove tutto è saggio,
lontano dal gran fuoco,
dalla zolla che scotta
i piedi delle streghe,
nuota il pesce dorato
che regna questo lago.
il pesce non ha nome,
si ciba di silenzi
e alghe rosse di luce,
ogni mistero schiude:
il temolo che monta
in branchi verso l’Adda,
i barbigli indiscreti
della carpa, la tinca
che si stanca sul fondo
e l’anguilla, la pazza
che danza con la coda.
il pesce senza nome
conta tutte le stelle,
fra i cipressi e le palme
guizza la luce buona
che gli colma lo sguardo,
“anche la notte attende
il canto che srotoli
l’oscura pergamena,
l’attesa primavera
del fiore d’acqua dolce."

da Claudio Pagelli - (Rovello Porro - CO)
(Presidente Associazione Culturale Helianto)

*(n.d.r.) - Sinergia d'arte, fra artisti comaschi:
la poesia è stata composta per la mostra personale "Saluti & Baci" di Antonio Bernardo, ospitata presso la Galleria A&D. - (cfr. sezione eventi in corso: nella barra a scorrimento destra di comoinpoesia.com)

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giovedì 21 maggio 2009

Lago Como

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Abbiamo ricevuto dalla magnifica terra della Galizia - e pubblichiamo con molto piacere, in lingua originale spagnola - questa bella dedica per il nostro Lario:


¿Podrá algún pintor pintar lo que presiento?
¿Podrá algún pintor pintar lo que adivino cierto?
¡Oh, Lago Como!,
¿Cómo pintar el perfume de las flores en el viento?
¿Cómo pintar el canto de los pájaros en el silencio?
¿Cómo pintar la quietud de tus aguas en movimiento?
¿Cómo pintar a dos enamorados que se miran en tu espejo?
¿Cómo pintar las nubes que se agigantan desde el cielo?
¿Cómo pintar los cipreses que te guardan con respeto?
Oh, Lago Como!
¿Cómo pintar la nieve que a fundirse en tus aguas baja?
¿Cómo pintar la transparencia nívea de tus aguas de plata?
¿Cómo pintar las casas, las montañas que se reflejan y bañan en tus aguas?
¡Oh, Lago Como!,
Aunque sólo te conozco por imágenes inanimadas
Me inclino ante la belleza de tus bosques
El perfume, la música y el movimiento de tus aguas
Que despiertan mis sentidos y me hacen decir
¡Dios existe! Está en la naturaleza
Lugares como el Lago Como, lo manifiestan



da Ceneme - (Miguel Correa) -
appartenente al gruppo di poesia: Grupo Poético Brétema - VIGO (E)
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Mattinata

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Godo il fresco mattutino
sdraiato sul terrazzo
dopo la turbolenza
d’una notte di pioggia.
C’è qualche pozzanghera
che riflette l’azzurro
d’un bel cielo pulito,
una brezza leggera
increspa appena il lago.
Sempre adoro quest’ora
quando ammiro il mio lago
e vorrei che mi amasse
come una donna che amo,
con la sua eterna bellezza
che non sparisce mai
anche quando gli orpelli,
che nascono e muoiono
di stagione in stagioine
come i battiti d’ali
e il fiorire effimero
d’una flora smagliante
frali si consumano
sotto stelle lontane
fredde e innumerevoli,
distanti dai miei sogni.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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mercoledì 20 maggio 2009

Temporale nel bosco

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È finito da poco un temporale,
che ha squassato i rami alti del bosco
con un subbuglio di vento e di pioggia.
e riempito l’aria di lampi e tuoni.
Ora, d’improvviso, tutto è finito
ed io posso tornare verso il lago
dal monte dove m’ero incamminato.
Intorno, sprazzi lucenti di sole
filtrano adesso dal fitto fogliame
e cancellano quel livido freddo
in cui tutto intorno sembrava spento.
Ora il vento non scuote più gli alberi
e l’aria è dolce nel nuovo silenzio,
rotto solo dalle pesanti gocce
che cadono al suolo con rumore sordo
dai grossi rami e dalle verdi foglie.
Scendo verso il limitare del bosco
dove roridi petali di viole,
policromi anemoni e belle rose
son tornati a risplendere alla luce,
aperti nel giardino a bordo lago.
Mi resta dentro il silenzio grande
dei grandi alberi muti ma potenti,
vivi ma nell’attesa della fine
ch è ineluttabile per ogni cosa
quando porterà a termine il suo ciclo
come me, come tutto ciò che vive,
in un giorno che verrà, chissà quando.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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sabato 16 maggio 2009

Raccolgo la nebbia

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Mi bacia sulla bocca
e con le dita sfiora il collo teso
fino ad indugiare sul cuore,
stamane la nebbia.

Io sono foschia sul lago,
la respiro
con l’aroma del primo caffè
- lontano il rumore della strada vicina-.

D’un tratto
dall’angolo retto di un muro a secco
scatta ratto il gatto grigio
fende l’aria densa e salta
ma subito si struscia
-strale nel miele-.

Il corvo aspetta sopra il tetto muto.

Di quale attesa siamo figli?
Qual è la paga sciapa del vivere?
E a che servon mai becco inchiostro ed unghie?

…ma indolente livida l’acqua tace
non ha risposte per quesiti sordi,
nuovi sentieri per la mente pigra.
Acqua.
Un passo, un salto e un battito d’ali.
Tutto è qui, per sua natura:
istanti e istanti
che sommano l’andatura felpata dei giorni.

Raccolgo la nebbia
sotto la camicia
e il cuore gonfia.

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da Aldo Sangalli - (Brugherio - MB)
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martedì 12 maggio 2009

Maggio

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Mi abbandono sul mio letto
a braccia aperte, supino,
come se fossi caduto
giù dal turchino del cielo.
È un meriggio luminoso
com’è nei giorni di maggio,
in cui l’aria è profumata
da gelsomini e da rose.

Guardo sul soffitto bianco
l’intrecciarsi dei disegni
che, col riflesso del sole,
genera il moto dell’onde
creando bianche immagini.

Fuori sospira un refolo,
che tra le foglie sussurra,
mormora parole arcane,
che non riesco a capire.
Poi un usignolo canta
la sua canzone d’amore
e sento che con il maggio
fuori è ritornato amore.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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venerdì 8 maggio 2009

in riva

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in riva

usate orme profonde attendono
cave nudità di piedi bianchi

arpeggia il pensiero di te dintorno
nell'esile tepore della sabbia fine

stagione d’aria
immobile e donna
è questa
che accarezza gli occhi
e la fronte bacia

mio lago.


da Aldo Sangalli - (Brugherio - MB)
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Fresca acqua chiara

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Sgorga piccina
gorgoglia saltella
tra i sassi rotondi
s’infrange riappare
gioca col sole
lo specchia lo spegne
dietro un’ansa ombrosa
riposa si distende.
Riparte gioiosa
rincorre la schiuma
e poi giù la ripida china
più impetuosa
spumosa leggiadra
discende il monte
possente
travolge scintille di luce
dirompe
Di qua e di là
giovani rivoli
versano il tributo
nella sacca capiente
Poi pacata e gentile
scende maestosa
una strada che viaggia
tra boschi oscuri
e placide rive
fino giungere a valle.
Stanca e sfiancata
piano s’acquieta
nel letto tranquillo
passeggia
con passi invisibili.

da Danila Zaninelli - (Proserpio - CO)
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mercoledì 6 maggio 2009

Iridescenza

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fotografia inviata da: Aldo Pagani


Guarda quelle gocce di rugiada
che brillano sui petali di rosa
come sfere adamantine lucenti.
adagiate sul tessuto del fiore!
Esse frangono la luce del sole
nei vividi colori dell’iride,
sono piccole stille d’acqua pura,
semplici come i tuoi occhi quest’oggi
eppure complesse nel variopinto
sfumare uno nell’altro dei colori
d’un minuscolo, vivo arcobaleno
composito com’è il discorso
dei sentimenti espressi dal tuo sguardo
quando, seduta alla panca dell’orto,
io ammiro i tuoi occhi tra i capelli
arruffati dalla brezza del lago.

da Emilio Montorfano - (Milano)
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Tempus fugit

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(Dipinto e poesia sinergici, entrambi di: Rosa Maria Corti)


Nere le sponde,
pasta d’oro fuso
il lago al tramonto.

Nella clessidra
per un istante
sembra fermarsi il tempo,

poi in scaglie scintillanti
rapida
si scioglie una scia,

precipita il carro di Fetonte
e già s’avanza Plutone
mentre il dì lentamente smuore.

da Rosa Maria Corti - (Lenno – CO)
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L'anfiteatro

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Il paese mi accoglie
al risveglio
cullandomi nella nicchia calda
dell’anfiteatro dei suoi monti.

E dalla mia finestra
quando è mattino presto
vedo le case appena colorate
di Fontana Alta (*)
appese agli alberi del bosco
scoscese sopra i tetti vecchi
delle case sotto più antiche.

E tutto dorme ancora
avvolto nell’abbraccio
silenzioso
dei monti che si tengono per mano.

da Danila Zaninelli - (Proserpio - CO)


n.d.r.:
(*) "Fontana Alta" = antica fontana in pietra
che dona nome ad una frazione del paese di Proserpio


informazioni su Proserpio, piccolo comune della Brianza lariana, cliccare qui: www.lakecomo.it
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martedì 5 maggio 2009

Il ritorno dell'estate

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(fotomontaggio con motivi tratti da "Panni al sole" - olio su tela di Giacomo Bergomi - 1986)


Ogni anno
al ritorno dell’estate
riaffiorano prepotenti
profumi, sapori,
contorni sfumati
velati di malinconia
ricordi presenti di tanto tempo fa.

Una loggia con le colonne
sporge sull’aia di un’antica villa
una sdraio
mio nonno seduto
intento all’intarsio
dell’ennesimo bastone
ramo grezzo di nocciolo
raccolto nel bosco
una fontanella nell’angolo
le mattonelle polverose
bagnate dagli spruzzi d’acqua
che mia nonna attinge
con la mano dal secchio
e dispensa con la grazia
di una seminatrice.

Nel cortile le lenzuola stese a terra
cosparse di cenere a sbiancare
prima dell’ultimo risciacquo
nella fontana di pietra
e poi a sventolare nel sole
appese ai fili tesi tra i muri.

Un lunedì di tanti
per me pochi
come pochi sono
i giorni di festa felici.

da Danila Zaninelli - (Proserpio - CO)
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Alla sera

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Tutto e' azzurro e verde e calmo
Acciotolata vicino a un masso
mi fondo con le dune
del respiro lieve dell'acqua.
Il sole sovrano del cielo
cala sassi lucenti
meteore tremule
su piccole onde increspate dal vento.
Al fondo muti i monti
immobili ed eterni
divento sole, nuvole e volo di uccelli.
Attendo commossa il silenzio
che mi viene incontro
con il brivido scuro della sera.

da Luciana Schnyder - (como)
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