- fotografia panoramica: Franco A. Cavalleri -

Per leggere tutte le poesie sinora pubblicate su larioinpoesia: scorri in basso, sino ad incontrare l'ultima poesia.
Noterai la scritta "Post più vecchi". Cliccandola, incontrerai via via tutte le pagine inserite, a partire dal gennaio 2008.

venerdì 29 febbraio 2008

L'Angolo di Camnago Volta

"L'angolo di Camnago Volta"




Il blog di Camnago Volta
ha simpaticamente dedicato una recensione a "larioinpoesia" ed a "comoinpoesia".
Silvia ed Alessia - le due amministratrici del blog - hanno adottato due pesudonimi originali: "Crazy Horse" e "Harley Green". Cliccando sul titolo di questa news, è possibile collegarsi direttamente al loro blog che ospita un po' di tutti gli argomenti: curiosità e cronaca, ma anche spunti di storia e tradizione locale. Tra i primi articoli pubblicati, vi è la presentazione di "comoinpoesia".
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giovedì 28 febbraio 2008

Cronache da Thule







"Cronache da Thule"
il blog di LUCA ROTA
ha recensito"Comoinpoesia":


"Di rime su rive (lariane)..."

"Toh, tira aria buona dal Baradello verso Thule, in questi giorni… Resto in zona Como, infatti, dacché ricevo&segnalo il sito/blog Como: lago & poesia, curato dalla poetessa Luciana Bianchi Cavalleri, una particolare antologia poetica sul web interamente dedicata a Como e al suo lago, che si accosta a Larioinpoesia, altro sito/blog questa volta “interattivo”, al quale chiunque può inviare le proprie impressioni poetiche correnti sui flutti lacustri lariani… Indubbiamente un modo originale di manifestare il senso della propria presenza vitale nel territorio vissuto attraverso lo sguardo della poesia, ovvero del mezzo letterario attraverso cui più facilmente possono scaturire le suggestioni più intime e autentiche, che come linfa vitale (appunto) scorrono in quelle radici che ogni essere umano dovrebbe virtuosamente coltivare con il proprio territorio – dacché, inutile rimarcarlo (o no?) parte integrante della propria cultura personale – e uso tali termini – “radici”, “cultura” - nel loro senso più antropologicamente elevato, certamente senza alcuna sovrapposizione strumentale/strumentalizzante e superficializzante che troppo spesso tanti, oggi, insensatamente appiccicano loro… Ma non voglio divagare in “altre acque” (letteralmente, in tal caso!): la poesia, con la sua purezza evocativa, ha il pregio di restare ben al di sopra di qualsiasi congettura di troppo ordinaria natura..."

http://rota.wordpress.com
LUCA ROTA nato a Lecco nel 1971 - autore di poesie e di romanzi di fantascienza - è ideatore e curatore per RCI Radio del programma radiofonico quindicinale di intrettenimento culturale "Radio Thule" (91.800 – 92.100 FM, lunedì dalle 21 circa alle 22-22.30 ed in replica la domenica, alle ore 13.00)
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giovedì 21 febbraio 2008

Il mattino


La candida cortina
della ancor fresca aurora ,
ammanta nel silenzio del mattino
il lento dissonnar della contrada.

Mosse da brezze che dai monti inclinan,
piumose creste giocano sull'onde.

Sotto le arcate dei portici di riva,
è un vuoto sconfinato, ma non triste.
Un senso di quietezza e di sereno
assorbe fatalmente il mio vedere,
e nel guardare, il volto mio contiene
l'amabile sottil aura del lago.

Dal gran salotto aperto alle montagne,
s'intaglian le primizie dell'aurora
e in mistica penombra, mi consola
l'ineguagliabil gioia di quell'ora.

Man mano che il chiarore si diffonde,
la rosea Tremezzina... s'innamora.

Fan rotta verso Loppia bordeggiando,
due navi a remi... anziani pescatori,
stringere il vento che da poppa incìta
non credo sia per lor arduo mestiere.
Doppiano i bei giardini e sottocosta,
viran babordo, a riposar le remi.

Nei limpidi riflessi del mattino
alte nel ciel, stanno le verdi cime
de' monti che fan cornice al lago.

Il sole le ravviva e le incolora...
or le riscalda e lieti... noi ridesta.

Calate son le brezze...
e l'onde... si son quiete.

(da Sandro Ciapessoni)

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lunedì 18 febbraio 2008


Acque tranquille e dolci insenature:
bucoliche sponde di serena quiete.

Procede il battello che lento ci conduce
in pacato andare osservando fiori ed acque.

Ville, giardini, cigni, alberi e fiori:
il cielo sereno che si fa degna cornice.

Disteso al sole, il lago sembra si riposi
ed il suo azzurro mi riposa il cuore.

(da Savina B.)

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venerdì 15 febbraio 2008

L'Ada e 'l geraa

fotografia: Renato Siesa (www.vivicassano.it)


Ada Ada
fioeumm da l'infansia mia
i mè radiis hin restaa
'n dal prufunt dal tò geraa
induè marogn e sass
ma scundivan i pèss
e sa riusivi a ciapaj
e ma scarligavan via
gha restavi maa
danans da la cumpagnia.
Quant vurivi ciapà i bosc
cunt la fursalina
bagnavi toeutt l'orlu
da la vistina.
E ma vee 'n ment
i pasegiat ca favi
a l'umbria di piant,
i fiuu ca catavi
soeu la tua riva
intant che dasi dasi i ondi
caresavan i tò spondi.
O quant ta traversavi
saltandu da sass 'n sass
là induè l'acqua
la restava propi 'n bass.

Ada Ada adèss
ta vardi da luntaa
cunt nustalgia
ma ‘l tò geraa l'è restaa
'n dal mè coeur
insèma a l'infansia mia.

(da Rosetta Ravasi)


L’Adda e le sue sponde
La poesia è dedicata al fiume Adda ed alle sue sponde ghiaiose. Il ricordo dell'infanzia e la nostalgia di quei tempi ormai lontani, traspare nelle righe di questo brano:
“Adda, fiume della mia infanzia, le mie radici sono rimaste nel tuo profondo letto sabbioso, dove rocce e sassi nascondevano i pesci e, quando riuscivo a prenderne uno e mi scivolava via, ci restavo male davanti alla compagnia.
Quando con la forchetta prendevo gli scazzoni (ndr: piccoli pesci simili al ghiozzo, tipici delle acque di fiume), bagnavo tutto l’orlo della mia vestina.
Ricordo le passeggiate che facevo all’ombra delle tue piante e mentre coglievo i fiori sulla tua riva, pian piano le tue onde accarezzavano la sponda.
Oh, quando ti attraversavo saltando di sasso in sasso, là dove l’acqua era più bassa!
Ora ti guardo da lontano con nostalgia, ma le tue sponde sono rimaste nel mio cuore, insieme all’infanzia mia.”


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lunedì 11 febbraio 2008

La notte frantumata...


la notte frantumata...

livida l’alba guarda
da steccati di perla
voci di lepri
liquide
invocano la morte del mondo
(la vergine nel sogno
scioglie porpora
nel grembo di una rosa)

non voglio la luce
mi basta questo chiaro di latte
vago vapore d’acque
dove il giglio si apre la luna
si spoglia e il geco
bianchissimo
veglia il suo guscio


(da Roberta Borsani)
(http://valterbinaghi.wordpress.com)

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mercoledì 6 febbraio 2008

Notturno


Corre la natura
in questa distesa calma
dove un dolce soffiare
di vento smuove una foglia
ormai sola scolpita da un
raggio di sole la luna
questa notte farà da specchio
in questo lago di poesia.

Il lago con il suo orizzonte
dove il sole dorme e si
sveglia la luna.

(da Angelina)

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